La no-polltica degli attuali politici, non è una scelta, è rifiuto del riconoscimento della identità della scuola al rango di funzione pubblica: non sanno vivere consapevolmente la realtà. Questo pseudo riformismo dei partiti vive di compromessi: modesta gestione dell’esistente.

Continua inarrestabile la diminuzione di unità della popolazione scolastica. E’ quanto emerge da una proiezione della Uil che ha messo a confronto le iscrizioni alle classi prime con il numero degli studenti in uscita. “I  primi dati confermano un forte decremento che avrà in prospettiva maggiore influenza sulla scuola secondaria di secondo grado.

Altra occasione mancata: il decremento di alunni frequentanti avrebbe potuto rappresentare l’occasione per migliorare l’offerta formativa, riducendo il numero  da 24/30 a 15 allievi per classe. Autorizzare classi a tempo pieno, prolungato nella scuola dell’Infanzia e Primaria ecc.  Purtroppo siamo costretti ad evidenziare le nostre inascoltate proposte, stile uil scuola: entrare nel merito delle questioni per trovare le giuste soluzioni.  Gli organici continuano ad essere costruiti sulla base dei vecchi criteri   (qualcuna ebbe a dire, MAI PIU’ CLASSI POLLAIO, (adesso fa la dirigente scolastico,)…. ed ancora sono stati  aumentati i parametri  di riferimento da utilizzare per costruire il dimensionamento/demansionamento scolastico,  il disagio, la polverizzazione della rete scolastica diventa sempre più penalizzante e reale.  Per i piccoli centri, comuni, borgate, frazioni è il disastro più sconcertante. In questi ultimi decenni abbiano assistito al giochetto dei finanziamenti per la scuola: togliere agli uni per dare agli altri….ora è cambiato, i fondi non li stanziano a monte.  Faranno impoverire e perire la scuola,  quella voluta dai padri costituenti, declamata da Calamandrei….. lentu motu…””o suppiru, o suppiru“”. E’ di tutta evidenza la devastazione che ne deriva a cascata. 

Assistiamo che a colpi di decreto e determine, evocando pseudo cabina di regia,  la struttura del Governo sta attuando la riforma della P.A., settore per settore, con accentramento dei poteri nella direzione centrale e diretta, eppoi ci vengono a propinare la più colossale truffa legalizzata del secolo: l'””AUTONOMIA DIFFERENZIARA”” DETTA  “”REGIONALIZZAZIONE””.

Occorre farci sentire, noi,  orgogliosa gente del SUD e gridare a gran voce: COSI’ non VA.!!! Cambiate verso regioni del Nord, promotori di una legge approvata a scatola chiusa senza appalesare i contenuti di massima dei decreti applicativi. Si salvi chi può, evenienza di cui  dubitiamo

Al momento, il giudizio sul nuovo governo non può essere positivo, siamo fermi alla fase delle dichiarazioni d’intenti con un ministro che, invece di pensare politiche ed azioni  concrete  e pertinenti, si preoccupa di redarguire un dirigente scolastico nell’esercizio e funzzione di capo d’Istituto  e ancor prima di educatrice.

La no-polltica degli attuali politici, non è una scelta, è rifiuto del riconoscimento della identità della scuola al rango di funzione pubblica: non sanno vivere consapevolmente la realtà. Questo pseudo riformismo dei partiti vive di compromessi: modesta gestione dell’esistente.

s.mavica. uil scuola catania