LA PROPOSTA DI REVISIONE DEL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE AVANZATA DALL’ARAN CONTINUA AD ESSERE INACCOGLIBILE. LA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO, AL MOMENTO,  RIMANE UN ESERCIZIO PURAMENTE RETORICO

REPORT INCONTRO ARAN GIORNO 5 GIUGNO 2024

 

In data odierna, si è riunita per la seconda volta, la delegazione trattante ARAN – Sindacati per la discussione della sequenza contrattuale sui procedimenti disciplinari del personale docente e educativo (cfr.art.178 – lett. a – CCNL 2019/21).

La nuova bozza di contratto è del tutto insufficiente, molto distante dal cogliere le legittime aspettative del personale docente. Valuta i  rilievi rappresentati dalle Organizzazioni Sindacali ma si presenta ancora troppo aderente al disposto della legge ed è sempre più preoccupata di non discostarsene troppo. Propone un meccanismo, artificioso e di difficile comprensione, che tende ad eludere le rigidità della legge ma che non si propone di modificarla significativamente. A testimonianza, il testo proposto reca in maniera inequivocabile la seguente locuzione: “Resta, in ogni caso, fermo quanto disposto dal d.lgs. 116/2016 e dagli artt. 55 e seguenti del d.lgs.165/2001”. 

Per quanto attiene all’altro macro problema da risolvere, quello delle garanzie da porre a base della “libertà di insegnamento”, il testo ripropone uno stanco e stucchevole richiamo al rispetto del principio, ma non prevede alcun meccanismo teso a darne effettiva e piena realizzazione.   Per la Federazione Uil Scuola Rua, lo stato della trattativa è reso difficoltoso dalla posizione assunta dall’ARAN nel corso dell’intera sessione di lavoro.

 

Ritendo insuperabile il disposto della legge, inibisce ogni possibile evoluzione utile proponendo testi di ardua comprensione e di ancor più difficile attuazione. Non va trascurato che gli stessi dovrebbero essere caratterizzati dal massimo della chiarezza per evitare che sfocino in un contenzioso già di amplissime dimensioni.

Il procedimento disciplinare del personale docente deve porsi in maniera omogenea rispetto al trattamento riservato a tutti i pubblici dipendenti. A distanza di trent’anni, non è ancora possibile assistere a trattamenti abbondantemente sperequati che, paradossalmente, espongono la parte più  abbisognevole di essere tutelata, proprio in ragione della complessa funzione educativa svolta, agli arbitri del dirigente di turno. Pertanto , l’ufficio per i provvedimenti disciplinari (UPD) va attuato in maniera chiara e inappuntabile sull’intero procedimento disciplinare a garanzia della terzietà di giudizio. L’unica deroga concedibile è quella del richiamo verbale.

Quanto, poi, all’aspetto più complesso dell’intera vicenda, quello della tutela vera ed effettiva della libertà di insegnamento, occorre costituire un organismo che valuti preventivamente i comportamenti contestati ed assicuri, con la massima ampiezza culturale, obiettività di giudizio contestualizzando gli stessi nel contesto storico, educativo e sociale del territorio in cui si opera. Tanto al fine di assicurare il rispetto dei principi costituzionali.  In sostanza, servirebbe un filtro preventivo, che si collochi a monte e prima ancora di avviare il procedimento disciplinare.

Il Presidente dell’Aran, anche in considerazione della volontà espressa dalle parti presenti al tavolo della trattativa, si è impegnato a preparare un testo più avanzato che recepisca le indicazioni pervenute proponendolo nell’arco dei prossime settimane.

Per la Uil Scuola Rua hanno partecipato Giancarlo Turi e Roberto Garofani.

L’ARAN è stata rappresentata dal Presidente, dott. Antonio Naddeo, e dal Direttore, dott.ssa Maria Vittoria Marongiu.

Roma, 5 giugno 2024

                                                                                                La Segreteria nazionale