LAVORO | SVILUPPO | COSTITUZIONE Storia del Sindacato

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La storia del sindacato è parte integrante della storia più complessivamente intesa. Le lotte sociali per l’affermazione dei diritti e per migliorare le condizioni di lavoro sono patrimonio civile della nostra comunità.
A cura di Massimo Di Menna
Come nasce il sindacato confederale italiano, quali le tappe più importanti.
Possiamo collocare la nascita del sindacato confederale italiano con la fondazione della confederazione generale del lavoro, a Milano nel 1906. Lo scopo era coordinare le attività delle società di mutuo soccorso, delle leghe , dei sindacati di mestiere. Gli iscritti erano 387984,principalmente del nord, metallurgici, tipografi, ferrovieri. C’era un legame stretto con il Partito socialista, non aderirono anarchici e sindacalisti rivoluzionari.
Le prime forme organizzate di lavoratori salariati le troviamo nel 1738, con l’Unione tipografica italiana, derivante dalla società dei librai del 1613. La finalità era di sostegno ai bisognosi e di controparte nei luoghi di lavoro.


Le varie forme organizzate di lavoratori esplosero con la nascita della industria manifatturiera,prima in Inghilterra ed in Francia, poi anche in Italia. Al centro era la questione sociale ,comprensiva delle condizioni di lavoro.
Possiamo sintetizzare la nuova organizzazione in tre aspetti:
 SOLIDARIETA’ ED APPARTENENZA
 IDEE DEMOCRATICHE E/O RIVOLUZIONARIE grazie anche a grandi pensatori
 RIVENDICAZIONI CONCRETE
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Queste sono le tre radici che convivono e danno linfa al sindacato, il mutuo soccorso, l’attenzione ai problemi concreti anche individuali, di gruppo, familiari, le idee per cambiare ed innovare, per governare il futuro, le rivendicazioni ed i contratti, le intese.
In Italia forte è stata l’influenza dei pensatori mazziniani, marxisti, anarchici. In particolare con la fondazione del partito socialista di Costa nel 1882, si determina una diretta influenza.
Anche i cattolici entrano in campo con l’enciclica Rerum Novarum del 1891, che inciderà nel nostro sindacalismo. Nasce la Camera italiana del lavoro,di ispirazione cattolica. Per un periodo sarà guidata da Giovanni Gronchi, futuro Presidente della Repubblica.
Le vicende politiche influiscono sul sindacato. Con la scissione del 1921 e la nascita del partito comunista, la componente comunista nel sindacato sferzò un duro attacco alle posizioni riformiste, anche sulle affiliazioni internazionali. Grazie all’autorevolezza di un dirigente socialista, Bruno Buozzi, la componente riformista mantenne la maggioranza. Il contrasto massimalismo-riformismo rimase costante e probabilmente non è ancora completamente risolto.
Le tre anime – socialista, comunista, cattolica – cercheranno con il Patto di Roma del 1944 di determinare un’azione unitaria, ma le differenze sono troppo forti e si determinerà la divisione con la nascita, prima della Cisl, per problemi di schieramento di fondo, e poi della Uil, che si caratterizza per l’indipendenza dalla politica, per l’impegno unitario, per la scelta occidentale e europeista.
Tante sono state dal dopoguerra le battaglie sociali e civili, le conquiste realizzate anche in termini di diritti.
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Una breve cronologia aiuta a comprendere di cosa parliamo.
1359
Primo sciopero di cui si ha notizia, in Sardegna, ad opera di minatori Dopo quattro anni si concluse con dei risultati
1699
Nascono le prime società operaie a Newcastle in Gran Bretagna
1738
Prima forma organizzata,la Fondazione Tipografi
1786
Sciopero dei tessitori di Como
1830-1850
Viene consentito, in Inghilterra ed in Francia, il diritto dei lavoratori di costituirsi in sindacato
1842
Viene abolito il lavoro femminile e minorile nelle miniere
1847
Viene stabilito il limite di 10 ore per il lavoro minorile nel settore tessile
1864
Sciopero del settore tessile a Biella, con successivo primo contratto collettivo di lavoro
1892
Nasce a Genova , nella sede dei carabinieri garibaldini, il partito socialista
1907
Una legge vieta il lavoro notturno per le donne
1913
Sciopero metalmeccanici a Torino:si ottengono miglioramenti economici e diritto di organizzazione in fabbrica
1919
Contratto collettivo di lavoro per i lavoratori del settore del gas
1923
Abolita la festa del lavoro il 1 maggio. Viene sostituita con il 21 aprile: Natale di Roma
1937
Tutti i dipendenti pubblici devono appartenere alle organizzazioni fasciste
1944
Sciopero generale nel Nord Italia; viene bloccata la produzione bellica
1944
Patto di Roma tra i tre sindacati, comunista, socialista, cattolico. Durerà pochi anni
1945
Il 1 maggio torna a celebrarsi, sei giorni dopo la liberazione dell’Italia
1950
Nasce la UIL
1959
Legge per la validità erga omnes dei contratti collettivi, importante legge di riconoscimento e sostegno della funzione sindacale
1969
Accordo per l’abolizione delle zone salariali. Ministro del lavoro è il socialista Brodolini, che viene ricordato per lo Statuto dei lavoratori
1971
150 mila persone partecipano a Roma alla manifestazione per il Sud, organizzata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil
1987
Riunione nella Uil per lanciare il Sindacato dei Cittadini
1998
Accordo tra governo, datori di lavoro, sindacati che promuove un Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione: è la concertazione
2006
1 maggio a Locri: Lavoro, sviluppo, costituzione, libertà contro le mafie.
2015
L’italiano Luca Visentini, della Uil, viene eletto nel congresso di Parigi segretario generale della confederazione dei sindacati europei. Le politiche economiche e sociali europee sono sempre più presenti nelle riflessioni dei sindacati
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Aspetti giuridici
Il termine sindacato è ormai parte del patrimonio, anche linguistico, del nostro paese. Non sempre si conoscono aspetti di natura giuridica, oltre che storica, che possono aiutare a dare una connotazione più precisa e più consona alla realtà.
Dare il giusto significato ai termini che si usano è cosa sempre più importante nella società della comunicazione,del web. Mi limito ad evidenziare pochi aspetti essenziali.
Il sindacato è una LIBERA ASSOCIAZIONE. Le persone decidono di iscriversi più propriamente associarsi, liberamente e possono dimettersi quando vogliono con una semplice comunicazione.
Il sindacato non è quindi una istituzione. Gli statuti delle singole organizzazioni sindacali regolano la vita interna e le modalità con cui vengono definiti ruoli ed incarichi.
Data l’importanza sociale della funzione, soprattutto in materia di lavoro, la libera associazione in sindacato è garantita dalla Costituzione.
Vale ricordare come la nostra Costituzione,proprio nel primo articolo «l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro», fa assumere al lavoro funzione centrale nel nostro sistema istituzionale.
Al momento non c’è una legge specifica di regolamentazione della funzione sindacale. Riferimenti legislativi importanti sono la legge sulla validità erga omnes dei contratti, lo Statuto dei lavoratori che interviene anche in materia di diritti sindacali, la legge sulla contrattazione nel settore pubblico, che stabilisce certificazione della rappresentanza in base agli iscritti ed ai voti nelle elezioni per le rappresentanze nei posti di lavoro; conseguentemente a tale rappresentanza, cinque per cento medio tra numero di iscritti e di voti, viene assegnata la titolarità della contrattazione e di alcuni diritti sindacali (ad esempio indire assemblee in orario di lavoro), fermo restando quanto previsto dallo statuto dei lavoratori per tutte le associazioni (ad esempio bacheca sindacale nel posto di lavoro).
Si tratta di una vera regolamentazione della funzione sindacale costituzionalmente garantita, valida solo, per il settore pubblico.
Il sindacato, pur mantenendo la sua connotazione associativa, svolge una funzione pubblica riconosciuta nel campo politico e sociale,oltre che essere soggetto negoziale nella definizione contrattuale di aspetti sostanziali del rapporto di lavoro.
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Il sindacato oggi
I cambiamenti sociali, soprattutto in materia di lavoro, conseguenti alle tante e continue innovazioni, richiedono profondi cambiamenti alle modalità dell’azione e della funzione sindacale.
Il termine “cambiamento” è utilizzato in tante modalità, suadenti o minacciose; occorre semplificare il linguaggio in modo da non rendere indefinibili i processi di cambiamento propri dell’azione sindacale.
Sicuramente va affrontato il problema del rapporto tra ricchezza prodotta e lavoro,per definire eque politiche di distribuzione del reddito e di protezione sociale.
Va anche analizzato e studiato il nuovo assetto sociale,in termini di identificazione, quindi di COMUNITA’ di riferimento; nei secoli scorsi la classificazione era chiara e sufficientemente rigida, schiavi-liberi, nobili-servi, borghesi-proletari, per citarne alcune.
Oggi,nella società liquida, come l’ha definita Bauman, le stratificazioni si liquefanno e c’è un indistinto sociale. Certamente ci sono nuove classificazioni, come ricchi-poveri, istruiti-privi di istruzione, indigeni-immigrati, cittadini-rurali: scenari nuovi su cui è importante sia il ruolo degli intellettuali nella misura in cui diventano parte del mondo della vita, che quello dei rappresentanti sindacali se colgono la necessità di non considerare rigido il confine della propria analisi e della propria azione, evitando così l’autoreferenzialità.
La modernità ha una caratteristica ed una esigenza molto importante: la CONTAMINAZIONE. I mondi complessi perdono rigidità, nella società liquida, i gusti, le mode, i bisogni, le aspirazioni, le ambizioni, i sogni, non sono più un patrimonio di appartenenza specifica.
Alla domanda se in questa società serve ancora il sindacato, la risposta è: sì. Soprattutto se pensiamo ai rischi di solitudine e di marginalizzazione insiti nei due grandi cambiamenti del secolo: GLOBALIZZAZIONE ed INFORMATIZZAZIONE. Serve una aggregazione, un approccio da COMUNITA’, quindi associativo.
Questi due grandi cambiamenti determinano nuove modalità di lavoro, di distribuzione del reddito, di protezione sociale, di comunicazione, di formazione.
Il sindacato deve avere lo sguardo rivolto al futuro, mantenendo salde le tre radici costitutive che rimangono immutabilmente valide,perché in grado di produrre nuova linfa.
 SOLIDARIETA’: mutuo soccorso nella nuova comunità di appartenenza,
 IDEE NUOVE DEMOCRATICHE e RIVOLUZIONARIE: riferimento per i tanti, soprattutto giovani, che sognano un futuro migliore,
 CONTRATTAZIONE: risoluzione dei tanti problemi individuali e collettivi dell’oggi.
Riferimento bibliografico
Storia del movimento sindacale – Gianni Salvarani, Laura Lisi, a cura della Confederazione UIL