Alla firma del Ministro l’ordinanza: nessun blocco triennale Dopo la sigla dell’ipotesi di CCNI di fine dicembre, questa mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e, per il Miur, il Direttore generale M. Novelli, hanno stipulato, rendendolo definitivo, il contratto sulla mobilità per l’anno scolastico 2018/19. Si tratta di una proroga del contratto dello scorso anno per cui le regole sono le stesse ed avranno validità per l’anno scolastico 2018/19. L’Ordinanza Ministeriale è, alla firma del Ministro e dovrebbe essere emanata nei prossimi giorni. Il termine per la presentazione delle domande è fissato come segue: * Personale docente: dal 3 aprile al 26 aprile 2018 * Personale educativo: dal 3 maggio al 28 maggio 2018 * Personale ATA: dal 23 aprile al 14 maggio 2018
Il contratto stipulato oggi, essendo identico a quello precedente non prevede alcun blocco. Questa mattina su alcuni siti specializzati è apparsa la notizia, chiaramente falsa, che con questa domanda di mobilità, nel caso si ottenga la titolarità di scuola sulla base di domanda volontaria, il personale docente correrebbe il rischio di restare bloccato per tre anni. Nulla di più sbagliato. Le eventuali nuove regole saranno oggetto di apposito contratto decentrato per regolamentare la mobilità per il prossimo triennio 2019-2022 e la validità dei singoli movimenti annuali a partire dall’anno scolastico 1019/2020. Infatti, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sottoscritto il 9 febbraio 2018, dispiegherà le sue potenzialità dal momento della stipula e comunque per la mobilità ci vorrà un apposito nuovo Contratto Integrativo nazionale che definirà regole in funzione e in coerenza con il CCNL che garantisce continuità didattica per gli alunni, nel caso il docente a domanda è assegnato su una scuola da lui scelta e la possibilità di movimenti annuali per docenti ed ATA che vorranno fare scelte di natura territoriale e non di singola scuola. Comunque, se ne parlerà il prossimo anno . Pertanto, il personale docente che nella mobilità verrà soddisfatto in una delle 5 preferenze di scuola esprimibili potrà presentare domanda e muoversi liberamente anche nella procedura di mobilità del prossimo anno scolastico. Rimane quindi confermata la scelta delle scuole il cui ottenimento non pregiudica il trasferimento per l’anno scolastico 2019/20.