CONCORSO DOCENTI 2016: raccolta bandi,decreti, allegati e schede di lettura UIL SCUOLA

28 FEBBRAIO 2016

Pubblicati i bandi

CONCORSO DOCENTI 2016

AT DI CATANIA: Reclutamento dei docenti delle scuole militari Teulie di Milano e Nunziatella di Napoli

29 FEBBRAIO 2016

AT DI CATANIA: Reclutamento dei docenti delle scuole militari Teulie di Milano e Nunziatella di Napoli

Reclutamento dei docenti delle scuole militari Teulie di Milano e Nunziatella di Napoli.
Pubblicazione nota MIUR n. 5260 del 24.02.2016 e allegati

Allegati:

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Concorso docenti: come volevasi dimostrare: cittadini o sudditi? concorso per gentile concessione? Scheda di lettura

Turi: concorso propagandistico emanato senza confronto con il sindacato.

Un bando di concorso  propagandistico, emanato senza confronto con il sindacato, diretto a chi da anni “serve” il paese: docenti abilitati, con alle spalle esperienza e titoli, sono chiamati a misurarsi con le prove di un concorso che, in continuità con la legge 107/2015, avrebbe dovuto, e non lo ha fatto, eliminare il precariato. Si tratta di un concorso riservato a coloro che hanno servito il paese insegnando nelle scuole italiane con contratti di lavoro precario  a cui, ora, si propone un concorso per coprire il turnover dei prossimi tre anni; una proiezione che non può garantire a tutti che trovino posto e molti continueranno a lavorare con contratti precari o rimarranno senza lavoro. E’ mancata la fase di raccordo tra la 107/2015 e il concorso, si continua a non mettere al centro dell’attenzione le persone, ma la politica con le sue esigenze di  protagonismo. Si continua a negare ogni forma di confronto con il sindacato, continuando  con questa strana forma di protagonismo su cui si vorrebbero regolare partite politiche illudendosi di dare risposte ai cittadini, in solitudine e senza confronti. Eppure è solo con il confronto, più volte richiesto e sempre negato, che si potevano e si possono evitare situazioni di contenzioso e in alcuni casi di vere e proprie figuracce, come quella di inserire nel bando di concorso il limite dei 40 anni di età, per poter partecipare al concorso stesso: sappiamo che la maggior parte dei candidati ha più di 40 anni e sappiamo anche che su questo si è espressa la Corte Europea, ma lo avremmo fatto rilevare e si sarebbe eliminato un fattore di incertezza e sicuramente anche di ricorso.Come con il confronto  avremmo sostenuto le giuste ragioni di coloro che hanno diritto alla stabilizzazione e che resteranno fuori dal perimetro disegnato dal concorso, come gli idonei del concorso di scuola dell’infanzia, di tutti coloro che senza abilitazione, con tre anni di contratti reiterati, non hanno alcuna possibilità vedere quel diritto alla stabilizzazione decretato dalla Corte di Giustizia Europea. Ci vogliono portare allo scontro perché  rappresentiamo le esigenze delle persone, che  comunque tuteleremo in ogni modo ed in ogni sede, che sono le stesse persone che chiedono alla politica la soluzione dei loro problemi. La UIL Scuola è determinata per  modificare e cancellare tutte quelle norme della legge 107/15 che incidono negativamente sui diritti e sul buon funzionamento delle scuole, come quella assurda che prevede di non poter stipulare contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi. Abbiamo forte la cognizione e la consapevolezza  del differente ruolo con la politica: continueremo a svolgere la nostra azione  sindacale e su  questo terreno che attendiamo  l’amministrazione.

Chi può partecipare?  Tutto il personale in possesso di titolo abilitante, ad eccezione di quello con contratto a tempo indeterminato, compreso il personale in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/02.

Il decreto prevede altri requisiti? Sì. I candidati devono possedere i requisiti richiesti dal DPR n. 487/94 che prevede, oltre al possesso dell’idoneità fisica all’impiego, l’età non inferiore ad anni 18 e non superiore ai 40.

Quando si presentano le domande?  E’ possibile presentare le domande dalle ore 8,00 del 29 febbraio 2016 alle ore 14,00 del 30 marzo 2016.

Come si presentano le domande? La domanda di partecipazione avviene esclusivamente on line, tramite il portale POLIS-istanze on line, previa registrazione.

La partecipazione alle procedure concorsuali prevede dei costi per i candidati? Si. Ogni domanda di partecipazione dovrà essere corredata di un versamento di € 10,00 per ogni classe di concorso o ambito verticale per i quali si concorre.

Quanti sono i bandi?  I bandi sono tre: uno per infanzia e primaria, uno per secondaria di I e II grado, uno specifico per il sostegno.

Quanti sono i posti disponibili?  Complessivamente sono 63.712 di cui 57.611 posti comuni e 6.101 di sostegno, così distribuiti:

– Infanzia 7.237 (6.933 comuni e 304 di sostegno)

– Primaria 21.098 (17.299 comuni e 3.799 di sostegno)

– Secondaria di I grado 16.616 (15.641 comuni e 975 di sostegno)

– Secondaria di II grado 18.255 (17.232 comuni e 1.023 di sostegno)

A questi si aggiungono 506 posti relativi a tutti i gradi di istruzione che saranno banditi sulla nuova

classe di concorso A023, quella relativa all’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.

E’ prevista una prova preselettiva? No. Diversamente dal passato non è prevista nessuna prova preselettiva; il concorso partirà direttamente con la prova scritta che si svolgerà interamente al computer.

Come si articolerà la prova scritta? La prova scritta prevede 8 domande sulla materia di insegnamento di cui 2 in lingua straniera (inglese, francese, tedesco, o spagnolo, obbligatoriamente l’inglese per la primaria). I quesiti saranno 6 a risposta aperta (di carattere metodologico e non nozionistico) e due, quelle in lingua, a risposta chiusa.

Quanti punti ha a disposizione la commissione? La commissione può attribuire fino ad un massimo di 100 punti di cui 40 per la prova scritta, 40 per la prova orale e 20 per i titoli culturali e professionali. Le singole prove sono superate dai candidati che conseguono il punteggio complessivo di 28 punti.

Quale dovrà essere il livello di conoscenza della lingua straniera? Ciascuno dei due quesiti in lingua sono articolate in cinque domande a risposta chiusa. Il candidato dovrà dimostrare di avere un livello di competenza pari almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

Quanto tempo si avrà a disposizione per le prove? Lo scritto avrà una durata di 150 minuti. Per l’orale sono previsti 45 minuti di cui 35 per una lezione simulata e 10 di interlocuzione fra il candidato e la commissione.

Quali sono i titoli valutabili? Oltre alla specifica abilitazione si valutano titoli professionali, culturali e di servizio. E’ valutato come anno scolastico il servizio prestato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni per ciascun anno scolastico.

Quando si terranno le prove concorsuali? Con successivo avviso in Gazzetta Ufficiale, previsto per il prossimo 12 aprile 2016, saranno diffuse le date delle prove scritte che si svolgeranno a partire dalla fine del mese di aprile.

Le prove concorsuali a quali classi di concorso fanno riferimento? I docenti in possesso dell’abilitazione o idoneità che partecipano al concorso per l’accesso ad una delle nuove classi accorpate hanno titolo all’accesso per tutti gli insegnamenti compresi nella nuova classe di concorso risultante dall’accorpamento. Tutto il materiale relativo al concorso è disponibile sul sito www.uilscuola.it o presso le sedi UIL Scuola.

By segreteria territoriale Uil Scuola Catania.  salvo mavica, segretario generale territoriale

CONCORSO DOCENTI 2016: pubblicati i bandi

28 FEBBRAIO 2016

Pubblicati i bandi

CONCORSO DOCENTI 2016

DIRIGENTI SCOLASTICI: incredibili le affermazioni dell’Anp

28 FEBBRAIO 2016

Incredibili le affermazioni dell’Anp

DIRIGENTI SCOLASTICI

Sono di gravità inaudita le affermazioni contenute nel resoconto che sul sito dell’ANP viene fatto dopo l’incontro al MIUR del 24 febbraio sulla valorizzazione professionale dei docenti, il cosiddetto bonus. Nel link la risposta dei sindacati scuola >>>

Valutazione: una cosa seria, non uno scontro ideologico

26 FEBBRAIO 2016

Valutazione: una cosa seria, non uno scontro ideologico

Annunciato come il cuore pulsante del nuovo sistema, doveva essere la vera novità della legge 107. Il bilancio, ad oggi, è quello di una gigantesca discussione e uno scontro ideologico fatto  di adempimenti e di contraddizioni normative senza una visione globale. La conclusione è che la valutazione non decolla e si annuncia un ulteriore flop.
La Uil fa il punto della situazione, tracciando le tappe di un percorso incompiuto che parte dal contratto del 2003 e passa attraverso sperimentazioni attuate e poi lasciate nel dimenticatoio e tentativi realizzati con metodi tutti burocratici, con buona pace dell’Ocse che continua a chiederci come intendiamo realizzarla.

2003 – CCNL
La valutazione è prevista nel contratto

Nell’articolo 24 –  Intenti comuni – le parti si impegnano a ricercare, in sede contrattuale, in coerenza con lo sviluppo dei processi di valutazione complessiva del sistema nazionale d’istruzione e con risorse specificamente destinate, forme, modalità, procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e di carriera degli insegnanti

Mancano le risorse per l’avvio
di un Sistema di Valutazione nazionale  indipendente

2006 – CCNL
si rinnova l’impegno (nell’articolo 31)  a valorizzare il lavoro d’aula
e il miglioramento dei livelli di apprendimento tramite contrattazione integrativa nazionale.

Il vincolo dato è quello
della “disponibilità di finanziamenti aggiuntivi al sostegno della ricerca didattica, educativa e valutativa”.

2013 – SNV
E’ l’anno del decreto presidenziale n. 80 che mette a punto il regolamento del sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.Il sistema è fondato su tre soggetti:  Miur (corpo ispettivo),  Invalsi, Indire. Il dato nuovo è la previsione di una Conferenza che ne coordina le azioni.

L’Italia risponde, in ritardo, alle sollecitazioni della Ue che ci chiede lumi su come valutiamo gli apprendimenti e come valorizziamo gli insegnanti.

 

 

Avvio
del Sistema di Valutazione nazionale

2014 –RAV
E’ l’anno del rapporto di autovalutazione delle scuole che per la prima vola sono chiamate ad analizzare se stesse attraverso uno schema standard dato a tutte.
E’ il primo gradino del percorso di autovalutazione.

Nascono  i NIV:
nuclei interni di valutazione

2015 – PDM
Con i Piani di miglioramento le scuole progettano il loro modo di superare le situazioni di carenza e di ampliare le potenzialità

In fase di attuazione

2016 – Bilancio sociale
Rende pubblici i risultati del percorso.  Chiarisce e consolida i punti di forza della scuole, ne delinea le peculiarità.

E’ ancora da definire
Si redige alla fine del percorso

2016 – Valutazione Esterna
partirà a marzo
su 390 scuole (di cui 20 paritarie) ma, secondo le previsioni iniziali, avrebbero dovuto essere 800.I Nuclei esterni di valutazione (NEV) saranno  formati da un ispettore e due esperti provenienti sia dalla scuola che da altri settori (per loro è previsto un brevecorso di formazione che partirà il 25 febbraio).

1.050 € è il compenso per ciascun componente del Nev, per ciascuna scuola. Ogni valutatore esterno osserverà da 4 a 8 scuole. Le scuole, estratte a sorte, saranno avvisate una settimana prima della visita.

In Italia ci sono 51 ispettori. I dati relativi a due anni fa (i più recenti disponibili) ci dicono che in Gran Bretagna c’è un ispettore ogni 13 scuole, in Francia uno ogni 22 scuole.

Fase programmata,
ma non avviata,
mancano gli ispettori.
Si fa una sperimentazione su 390 scuole

Nascono i NEV:
Nuclei esterni di Valutazione

2016 – BONUS
Riguarda gli insegnanti.La legge 107 prevede uno stanziamento complessivo di 200 milioni di euro.
Circa 24 mila euro a scuola da assegnare ai docenti

Nelle scuole si costituiscono i comitati di valutazioneche definiscono i criteri di assegnazione.

Il comitato è composto da insegnanti, genitori, studenti e componenti esterni ( non sono previsti compensi e nessun rimborso spese per i componenti del Comitato)
Gli ultimi tentativi delle direzioni regionali di dare indicazioni sulla composizione sono stati bloccati dai sindacati proprio perché limitanti  l’autonomia decisionale di ciascuna scuola.

Lo prevede la legge 107/2015
c.d. Buona Scuola

In via sperimentale
per tre anni
il dirigente scolastico
assegna il bonus
sulla base dei criteri formulati
dal Comitato di valutazione.

Sono ancora da chiarire:
– cosa accade se il componente esterno non viene individuato?
– In che relazione si pone il comitato con gli organi collegiali della scuola?
– il bonus va assegnato a fine anno, tutto insieme o varrà al contabilità speciale degli 8/12?
– i dirigenti possono diventare autorità monocratica che decide del salario altrui?

C’è bisogno di soluzioni
e risposte condivise.
Il sindacato ha chiesto
una sede di confronto.

Insegnanti esclusi, segreterie delle scuole in rivolta e dirigenti scolastici in stato di agitazione:  è anche questo il risultato di mesi di disposizioni incomplete e talvolta contraddittorie. Una rincorsa alla procedura, alla nomina purché si faccia – commenta Pino Turi – pescando qua e là persino tra i dirigenti in pensione.

La valutazione del merito è stata di fatto ricondotta all’assegnazione di un bonus economico – constata il segretario generale della Uil scuola.  Una sorta di premio di fedeltà avulso da ogni principio di valutazione organica.

Abbiamo misurato l’incapacità e la sottovalutazione della questione, che se non sarà ripresa con necessaria concretezza, fuori da ogni  ideologia, non è difficile prevedere che sarà un ulteriore flop della legge 107.

Accade così che i NIV (Nuclei interni di valutazione di una scuola, insegnanti chiamati a redigere il RAV) non sappiano minimamente che cosa andranno a decidere i NEV ( i nuclei esterni di valutazione) chiamati a valutare in qualità di osservatori che cosa fanno le scuole selezionate per la valutazione.

Così mentre si è avviata la fase della valutazione esterna e di sistema, quella prevista dal decreto 80, si introduce e si innesta questa procedura del tutta avulsa da un sistema organico di valutazione. Come dire la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.

Nulla è rimasto delle sperimentazioni fatte negli anni passati – aggiunge Turi – ad esempio il  Vales.
Le esperienze fatte dalle scuole che hanno partecipato sono andate perdute. Nessuno le ha monitorate, ne analizzate. Non si trova alcun riscontro di quello che doveva essere un assaggio propedeutico ad un valutazione diffusa.

Così, mentre in Francia il Conseil national d’évaluation du système scolaire ha per sua caratteristica principale l’essere indipendente dal ministero, qui in Italia – precisa Turi – siamo alle prese con l’esiguo numero di ispettori di cui il sistema può disporre.

Per dare seguito alla pseudo valutazione della  legge 107  si assegna quindi ad una discrezionale azione del dirigente scolastico quello che dovrebbe essere il cuore del sistema. Si passa così dall’indipendenza alla dipendenza, e poi al condizionamento.

Una situazione ingarbugliata e difficile che si può affrontare solo con un  metodo, quello di estrema modernità della contrattazione e del confronto tra le parti che ha dato risultati in termini di decisioni nella vicenda mobilità.

E’ il  metodo con il quale abbiamo aperto una finestra di dialogo che ci auguriamo non venga chiusa sul nascere, sempre se si vuole fare funzionare la scuola e si vogliono creare le basi vere di una valutazione che non può essere quella individuale, ma di sistema. E’ in questo quadro di insieme che va inserita, anche quella dei dirigenti scolastici.

Il sistema per funzionare efficacemente, deve motivare tutte le componenti attive di ogni singola  scuola, senza dimenticarne nessuna, sia sul livello delle singole professionalità che su quelle di carattere collegiale su cui la scuola autonoma è fondata.

Mobilità: in arrivo l’ordinanza con i dettagli operativi

25 FEBBRAIO 2016

Mobilità: in arrivo l’ordinanza con i dettagli operativi

A PARTIRE DA FINE MARZO LE DOMANDE, I MOVIMENTI ENTRO GIUGNO 

In data odierna si è svolto un incontro tra il MIUR e le Organizzazioni Sindacali per analizzare il testo dell’ordinanza ministeriale di prossima emanazione, relativa al contratto sulla mobilità a.s. 2016/17. Per la UIL Scuola hanno partecipato Giuseppe D’Aprile e Mauro Panzieri.
L’Amministrazione in apertura di incontro ha presentato alle organizzazioni sindacali la bozza dell’ordinanza ministeriale e comunicato che il contratto sulla mobilità e’ al momento all’attenzione dell’Ufficio Centrale Bilancio per poi passare al vaglio della Funzione Pubblica.
I rappresentanti del MIUR, salvo diverse indicazioni da parte della Funzione Pubblica, hanno ipotizzato che la pubblicazione dell’Ordinanza Ministeriale avverrà entro il 20 marzo e riporterà le seguenti scadenze di presentazione delle domande:

Personale docente

Mobilità – Fase A – trasferimento e mobilità professionale provinciale di cui all’art. 6 del CCNI
Le domande si potranno presentare presumibilmente tra fine marzo e fine aprile 2016;
Le preferenze esprimibili, saranno in numero non superiore a 20 per le scuole dell’infanzia e primarie ed a 15 per le scuole secondarie di I e II grado.

Mobilità – Fase B, C e Ddi cui all’art. 6 del CCNI 2016/17
Le domande si potranno presentare presumibilmente nel mese di maggio 2016.
Trasferimento provinciale su ambiti – assunti da concorso (fasi B e C Legge 107/15): gli interessati potranno esprimere fino a tutti gli ambiti della provincia di attuale assunzione.
Trasferimento e mobilità professionale interprovinciali fasi B e D: si potranno esprimere sino a 100 preferenze tra ambiti e province.
Su questo punto la UIL Scuola, insieme alle altre organizzazioni sindacali ha chiesto di dare agli interessati la possibilità di scegliere indistintamente ambiti e/o province senza alcun vincolo numerico. L’amministrazione si è riservata un approfondimento in merito.
Trasferimenti interprovinciali fase C: gli interessati dovranno esprimere tutti gli ambiti territoriali anche attraverso le preferenze sintetiche delle province.

La pubblicazione dei movimenti avverrà secondo la seguente tempistica:

  • trasferimenti e mobilità professionale provinciale – fase A – entro il 20 giugno 2016;
  • trasferimento provinciale assunti da concorso (fasi B e C Legge 107 2015) e trasferimento e mobilità professionale interprovinciali fasi B, C e D:
  1. scuola primaria e scuola dell’infanzia entro l’11 luglio 2016
  2. scuola secondaria di primo grado entro il 20 luglio 2016;
  3. scuola secondaria di secondo grado entro il 30 luglio 2016.

Le domande dovranno essere presentate in modalità online attraverso il portale Polis-Istanze online.

Il MIUR, in tempo utile, pubblicherà tutta la modulistica sul sito istituzionale.

La UIL Scuola ha chiesto che, relativamente alla documentazione da allegare alla domanda, anche le certificazioni mediche possano essere presentate in modalità online.

Inoltre, alla luce della costituzione delle nuove classi di concorso, ha richiesto all’Amministrazione di fissare un incontro urgente in merito alla mobilità professionale prevista per i licei musicali.

E’ necessario, secondo la UIL, definire modalità e titoli utili per il passaggio in tale ordine di scuola a tutela della continuità didattica degli alunni e del personale già utilizzato negli anni precedenti.

L’amministrazione su questo ultimo punto si è resa disponibile.

Personale ATA

La presentazione delle domande, in modalità online, è prevista nel mese di aprile con scadenza nel mese di maggio. Nel mese di luglio avverrà la pubblicazione dei movimenti. Per quanto riguarda l’ordinanza ministeriale, nulla è cambiato rispetto a quella dell’anno precedente.

Personale educativo

In deroga alla legge può presentare domanda di mobilità interprovinciale.
Quindi può presentare sin da subito domanda di trasferimento e di passaggio per non più di tre province oltre quella di titolarità.
La presentazione delle domande, è prevista nel mese di marzo con scadenza nel mese di aprile. La pubblicazione dei movimenti avverrà nel mese di giugno.

RIORDINO DELLE CLASSI DI CONCORSO | IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO – UIL: una riorganizzazione attesa da anni, adottata senza confronto

25 FEBBRAIO 2016

UIL: una riorganizzazione attesa da anni, adottata senza confronto

RIORDINO DELLE CLASSI DI CONCORSO | IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO

LA SUA EFFICACIA SARÀ DA VALUTARE ANCHE IN RELAZIONE ALLE RIGIDITÀ DELLA LEGGE 107 

Il decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2016, n. 19  reca il Regolamento  per   la   razionalizzazione   e  l’accorpamento delle classi  di  concorso  a  cattedre  e  a  posti  di insegnamento. Successivamente alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale in data 22 febbraio, entra in vigore il 23 febbraio 2016, relativo al riordino delle classi di concorso a cui sono allegate  tre tabelle di riferimento  per le nuove denominazioni, le confluenze, i titoli di accesso e le corrispondenze tra vecchio e nuovo ordinamento.
Le scelte di fondo e i contenuti sono riportati nel testo del decreto e in tre tabelle, il cui significato riportiamo di seguito, in forma schematica.

Il regolamento revisiona le classi di concorso per la  scuola  secondaria  di  primo  e  di secondo  grado  razionalizzando ed  accorpando le precedenti,  ne semplifica e riduce il numero.
Gli accorpamenti danno luogo ad entità  più ampie i cui  titolari  provengono dalle diverse classi  che vi hanno dato origine. I docenti titolari di una delle classi di concorso accorpate, di cui alle tabella A e B sono titolari dell’intera a nuova classe di concorso risultante.
In questa maniera si risolve il problema delle c.d. classi atipiche che rientrano nel riordino delle classi di concorso, riportando tutti nelle stesse condizioni giuridiche di appartenenza.

I docenti non di ruolo in possesso dell’abilitazione o idoneità per l’accesso ad una delle classi di concorso accorpate, di cui  alle Tabella A e B, hanno titolo per l’accesso a  tutti  gli insegnamenti compresi  nella  nuova  classe  di  concorso  risultante  dall’accorpamento, sia per i percorsi concorsuali,  sia per le supplenze, sia lunghe che brevi.

Tutti coloro  che, all’entrata in vigore del presente  regolamento, sono iscritti a uno dei percorsi di laurea o diploma  che danno  accesso alle previgenti classi di concorso, come ridefinite nelle nuove Tabelle A e B conseguito  il  titolo   mantengono il diritto a partecipare  alle  prove  di accesso ai relativi percorsi di tirocinio formativo attivo.

Per l’accesso ai concorsi ed ai percorsi abilitanti possono essere previste dal MIUR prove comuni tra diverse classi di concorso

Tutte le disposizioni che regolamentano la gestione del personale in esubero a livello provinciale  fissate dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 restano confermate.

AT DI CATANIA: Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.

25 FEBBRAIO 2016

AT DI CATANIA: Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.

Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 febbraio 2016, n. 19

Collegamento al sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica

USR SICILIA: C.M. n. 2 del 23/02/2016 – Anno scolastico 2015/16 – Esami di stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado – Formazione delle commissioni di esame.

25 FEBBRAIO 2016

USR SICILIA: C.M. n. 2 del 23/02/2016 – Anno scolastico 2015/16 – Esami di stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado – Formazione delle commissioni di esame.

C.M. n. 2 del 23/02/2016 – Anno scolastico 2015/16 – Esami di stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado – Formazione delle commissioni di esame.

Allegati:

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Sulla valutazione occorre coinvolgere gli insegnanti

24 FEBBRAIO 2016

Sulla valutazione occorre coinvolgere gli insegnanti

INCONTRO AL MIUR | RIPARTIZIONE DEL FONDO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI VALUTAZIONE.

Uil: serve un confronto non formale ma sostanziale  per sanare le contraddizioni della legge 107. Vanno garantiti  profili e professionalità e  riconosciuti gli spazi contrattuali.

La ripartizione del fondo per la valorizzazione del merito e funzionamento dei comitati di valutazione sono stati il tema centrale del’incontro che si è svolto questa mattina al ministero tra le organizzazioni sindacali e il Miur,  rappresentato in questa riunione dal Direttore generale del Bilancio,  Dott. Greco  e della  Dott.ssa Palumbo, Direttore generale per gli ordinamenti e la valutazione.

A parere della Uil Scuola, i temi in oggetto del confronto vanno affrontati nel merito e non solo nella forma, per poter superare le numerose contraddizioni della legge 107, con il fine di comporre i vari interessi in campo: in particolare, i docenti sono coinvolti in forma attiva, come beneficiari e come componenti dei comitati; i  dirigenti scolastici che non possono essere autorità salariale monocratica; il ruolo della contrattazione in relazione alla legge che definisce il finanziamento come  salario accessorio.

Analogamente,  non può essere ignorato il ruolo degli organi collegiali, in particolare del collegio dei docenti, espressione della funzione tecnico professionale che  rappresenta l’aspetto più qualificato in materia educativa e  didattica per definire criteri di assegnazione del beneficio economico.

Il ministero dovrà, in ottemperanza alla legge, definire  un decreto ministeriale  i cui contenuti,  secondo la Uil Scuola, devono essere frutto di un confronto sostanziale e non formale.

I vincoli del comma 126 pongono una ripartizione basata sulla dotazione organica dei docenti, dei fattori di complessità e delle aree a maggiore rischio educativo.

Per la Uil i docenti su cui effettuare la ripartizione dovranno essere quelli derivanti dalla sommatoria  dell’ organico di fatto, di diritto, del potenziamento e dei supplenti annuali. Solo così potrà risolversi, ad esempio, la questione dei licei musicali.

Nei fattori di complessità vanno considerati anche gli indicatori organizzativi degli istituti comprensivi ed onnicomprensivi, degli istituti con pluralità di indirizzi,  gli squilibri e le difficoltà derivanti dallo svantaggio socio-economico di alcuni territori.

È ancora in fase di approfondimento la questione dell’attribuzione delle quote secondo la scansione degli 8/12 per anno scolastico o di quella per anno solare. Per la Uil, visto che si tratta di un bonus da assegnare alla fine dell’anno ai docenti sarebbe meglio l’assegnazione in una unica soluzione per evitare aggravi burocratici.

Il decreto del ministro opererà lo stanziamento, per il quale si prevede un nuovo passaggio con il sindacato. Per la Uil sarebbe  necessaria un’intesa politica, come avvenuto per la mobilità, per definire una  base solida  di condivisione ed evitare l’attuale confusione e le contraddizioni sopra accennate.

Al momento rappresentiamo, rispetto ai criteri di costituzione la contrarietà sulle scelte fin qui operate dal Miur, senza trasparenza, senza coinvolgimento, tramite Faq che hanno confuso le idee più che chiarirle.

Alcuni provvedimenti hanno indotto gli uffici regionali a nominare, anche d’ufficio dirigenti scolastici  in pensione,  quali componenti esterni escludendo a priori le altre professionalità e figure pure previste dalla legge 107, come possono essere i docenti, dirigenti tecnici,  funzioni strumentali,  collaboratori dei dirigenti,  RSU, di  tutti quei professionisti cioè che hanno già consolidate esperienze e conoscenze del lavoro scolastico e della sua valorizzazione.

Restano da risolvere  questioni ancora aperte e che riguardano tre aspetti particolari: la funzionalità dei comitati quando non sia stata individuata una componente;  la loro considerazione come organi collegiali perfetti; il loro rapporto con il collegio dei docenti, dalla cui riflessione collegiale dovrebbero scaturire le indicazioni per i criteri da adottare.

Il Miur si è riservato ulteriori riflessioni  e comunicherà un nuovo appuntamento per i primi di marzo, previo approfondimento con l’ufficio fdi Gabinetto e l’ufficio Legislativo.

La Uil e le organizzazioni sindacali hanno rivendicato l’importanza di un lavoro comune e trasparente messo sempre a disposizione dell’amministrazione; coerentemente stanno predisponendo un documento di sintesi del confronto che sarà diffuso a breve.
Le stesse organizzazioni non escludono il ricorso ad una impugnativa davanti al giudice qualora i provvedimenti non tengano in considerazione l’intero quadro normativo vigente a discapito degli interessi generali in campo.

All’incontro hanno partecipato per la UIL Ranieri e Lacchei.

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA: la trappola della burocrazia che schiaccia la valutazione

22 FEBBRAIO 2016

La trappola della burocrazia che schiaccia la valutazione

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE ESTERNA

Paradossale la situazione creata con la legge 107: da un lato l’autovalutazione delle scuole, dall’altro la valutazione del merito dei docenti. Due processi che viaggiano su binari paralleli.

 

Il 17 febbraio si è svolto un incontro presso il Miur con i rappresentanti della conferenza degli istituti Indire e Invalsi e il ministero, impegnati con la pubblicazione del DPR 80,  nella costruzione del sistema nazionale di valutazione.
Oggetto dell’incontro lo stato di attuazione della direttiva 11/2014 sul sistema di autovalutazione. Due i punti trattati: i processi di autovalutazione e la valutazione esterna.

Scuola dell’infanzia e adeguamento dei rapporti di autovalutazione
A partire dal prossimo anno scolastico le scuole procederanno all’adeguamento del Rapporto di autovalutazione (RAV) elaborato nel 2015, da arricchirsi con i  dati aggiuntivi  forniti dalla prima stesura. Sarà integrato, per tutte le scuole in cui sono presenti sezioni di scuola dell’infanzia da parti inerenti questo importante segmento educativo, escluso dalla prima formulazione.
Il nuovo RAV sarà accompagnato da questionari di percezione della qualità per i docenti e per gli studenti, in aggiunta a quello per i genitori reso fruibile nella piattaforma online delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, ormai giunta a conclusione.
Il documento,  integrato con i dati sulla scuola infanzia, sarà adottato in via sperimentale già in questo anno da alcune scuole.
A breve sarà avviata una consultazione pubblica da cui potranno  scaturire proposte di modifica.
Per la UIL tale scelta è condivisibile, sia direttamente che attraverso il Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola, è stata ripetutamente sollecitata.

Valutazione esterna
Il Miur ha informato che il modello di valutazione esterna previsto dalla direttiva 11/2014 partirà a marzo su 390 scuole (di cui 20 paritarie), da parte dei Nuclei esterni di valutazione (NEV), formati daun ispettore e due esperti provenienti sia dalla scuola che da altri settori.
Per loro un breve corso di formazione partirà il 25 febbraio mentre le scuole, estratte a sorte, saranno avvisate una settimana prima della visita.

Le visite dureranno tre giorni, saranno visionati spazi, attività, organizzazione oltre ai Piani dell’offerta formativa,  ai RAV ed i piani di miglioramento; saranno svolti colloqui  ed incontri con i diversi attori. Una  prima fase di restituzione è destinata al dirigente scolastico ed al suo staff, successivamente un report sarà presentato al collegio dei docenti.

Obiettivo dell’intera procedura è indurre le scuole alla  riflessione sull’azione quotidiana anche in riferimento ai piani di miglioramento ed al bilancio sociale, quale terza ed ultima fase del processo di autovalutazione.

In tema di valutazione la UIL ha presentato le proprie proposte.

Appare necessario un riallineamento delle azioni derivanti dalla sedimentazione di norme vecchie  e nuove (il continuo rinvio della valutazione dei dirigenti scolastici) con l’attuazione della legge 107 per la valorizzazione della professionalità docente e la costituzione di comitati per la valutazione in tutte le scuole.

Va resa adeguata e costante l’informazione ai sindacati scuola sia per la pubblicazione di bandi di selezione di nuovi esperti valutatori, sia per tutti gli aspetti connessi alla realizzazione del sistema;
il pessimo esempio dei Vcamp, a suo tempo svelato e stoppato  dall’impegno  della Uil,  deve restare un caso isolato. Anche i valutatori esterni ora coinvolti, sono stati selezionati con avvisi del 2013, pubblicati senza alcuna trasparenza né informativa sindacale.

Si osserva che gli esiti dei  progetti  sperimentali fin qui condotti, come il Progetto qualità e merito  ed ancor più Vales, finanziato con  fondi contrattuali per preciso impegno delle organizzazioni sindacali, sono rimasti chiusi nei cassetti senza alcuna possibilità di fornire indicazioni ai nuovi percorsi, spesso non valorizzando nemmeno il patrimonio di competenze ed esperienze acquisito dai  docenti e dai dirigenti in essi impegnati.

Il Miur, per contribuire  al miglioramento delle scuole sottoposte a valutazione esterna, deve garantire ai valutatori esterni provenienti dalla scuola le condizioni per il sereno  svolgimento dell’incarico.

Le attività di valutazione insieme a quelle di rilevazione degli apprendimenti costituiscono un enorme carico  di lavoro burocratico per le scuole che vanno liberate dall’impegno compilatorio, reso più grave dalla riduzione del personale amministrativo nelle segreterie scolastiche;

Sulle novità della Legge 107 per la valutazione non servono fughe in avanti del Miur ma l’apertura di un confronto in sede contrattuale, che  riunisca in un unico profilo tutte le attività di valutazione ed autovalutazione  e possa contemperare le diverse opzioni con le criticità in materia di assegnazione del bonus professionale ai docenti, costituzione dei comitati  in ciascuna scuola, ecc.

Le iniziative prese da talune direzioni regionali costituiscono una pessima modalità operativa, sia nel merito che nel metodo, sono state bloccate sul nascere dai sindacati.

Per la UIL ha partecipato Noemi Ranieri

DIPLOMA MAGISTRALE EX ANTE 2002: inserimento in GAE, facciamo il punto.

L’ultima decisione presa dal Consiglio di Stato dispone che a decidere sulla questione dei diplomati Magistrali sarà l’Adunanza Plenaria, organo che il nostro ordinamento prevede per i casi in cui è necessario un collegio giudicante più ampio.

Il caso dei ricorsi per l’accesso in GAE dei diplomati magistrali è stato ritenuto assai complesso al punto da determinare questa scelta in conseguenza dei problemi di giurisdizione ma, soprattutto, per le sentenze contrastanti che sono scaturite da ricorsi in tutto e per tutto simili tra loro. Esistono differenti possibilità in termini di esito: acceso alle Gae per tutti i diplomati magistrali, per i soli ricorrenti, oppure per nessuno. Queste ultime possibilità, gettano un’ombra sulle aspettative di molti docenti, e con loro di molte famiglie.

Per conto nostro continueremo a sostenere che devono prevalere le ragioni sia in diritto che nel fatto. Confidiamo nell’esito ed accoglimento favorevole delle richieste  presentate all’Organo Giudicante.

Speciale trasferimenti: il contratto

CCNI mobilità personale docente educativo ed ATA 10 febbraio 2016
Presentazione delle domande a metà marzo esiti entro luglio.
I principali punti:
Assunti entro l’anno scolastico 2014/2015: domanda di mobilità su scuole della provincia di titolarità; tra ambiti se su altra provincia. Nel primo degli ambiti richiesti saranno assegnati alle scuole, altrimenti proposta di incarico dal dirigente scolastico di una scuola di  altri ambiti richiesti.
◦ comunale (titolarità su scuola);
◦ provinciale (titolarità su scuola);
◦ passaggi di cattedra e di ruolo provinciali (titolarità su scuola). trasferimenti interprovinciali
◦ docenti assunti entro il 2014/15 (in deroga al vincolo triennale) – titolarità su scuola solo se soddisfatti nel primo ambito indicato. Dal successivo titolarità solo su ambito;
◦ Passaggi di cattedra e di ruolo interprovinciali (titolarità su scuola solo se soddisfatti nel primo ambito indicato. Dal successivo titolarità solo su ambito);

Assunti nelle Fasi Zero ed A 2015/16: avranno una sede definitiva nella provincia di immissione in maniera analoga agli assunti degli anni precedenti. Potranno fare domanda di mobilità territoriale, verso gli ambiti  delle altre province, in subordine agli altri aspiranti.  Titolarità su scuola
Assunti nelle Fasi B e C as. 2015/16 provenienti dal concorso: ottengono un ambito tra quelli della provincia in cui sono stati assunti. Possono anche fare domanda di mobilità territoriale, verso gli ambiti territoriali delle altre province, in subordine agli altri aspiranti.
Assunti nelle Fasi B e C as 2015/16 provenienti da graduatorie ad esaurimento:partecipano alla mobilità tra tutti gli ambiti a livello nazionale. Si svolgerà in un’unica fase per l’assegnazione della sede definitiva su tutto il territorio nazionale. La titolarità è solo su ambito

Turi: sbloccare il contratto per riconoscere i diritti

Turi: sbloccare il contratto per riconoscere i diritti
SONO PIÙ DI SEI ANNI CHE AL PERSONALE DELLA SCUOLA NON VIENE RINNOVATO IL CONTRATTO
Uil: La legge del governo sulla scuola mostra tutti i limiti di concreta applicazione.
Siamo nettamente contrari alle scuole di tendenza.
I ragazzi Erasmus esempio dell’eccellenza del nostro sistema di istruzione, apprezzata solo all’estero.
La mancanza del rinnovo contrattuale del personale della scuola si protrae da oltre sei anni –  mette in evidenza Pino Turi, segretario generale Uil Scuola nel suo intervento all’Auditorium Unipol per l’iniziativa promossa dalla Uil sui contratti nel pubblico impiego.
Un blocco che  incide pesantemente sul potere di acquisto reale delle retribuzioni, quelle degli insegnanti italiani sono tra le più basse d’Europa, ma soprattutto sul valore del  lavoro nel sistema di istruzione.
La scuola è stata investita da una legge di riforma, peraltro di dubbia costituzionalità, che non modifica l’impianto istituzionale dei cicli di istruzione, ma interviene sostanzialmente sulla governance   – ha precisato Turi – con uno spostamento di  poteri tra dirigente, docenti ed organi collegiali, rappresentativi del personale docente ed ATA, genitori ed alunni, che ne mortificano ruolo e funzione.
Quella che stiamo registrando – aggiunge Turi – è una pesante ingerenza, anche nelle materie di contrattazione, attuata per  legge, la 107/2015.
Approvata con voto di fiducia dal Parlamento la legge del governo sulla scuola risente –  ora che quotidianamente ci scontriamo con i limiti pratici della sua applicazione, spiega Turi –  della mancanza di dibattito sereno e disteso, sia parlamentare che nel Paese.
Una legge formulata senza il coinvolgimento pieno del personale, trattato più da suddito che da lavoratore portatore di dignità e diritti.
L’aver scelto di attuare un processo di cambiamento in maniera autoritaria e senza coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori ha condotto ad un doppio risultato negativo: a chi a scuola lavora ogni giorno si presenta un modello di scuola meno libera e più dirigista; ad alunni e famiglie si rende meno scontato il pluralismo e la libertà di apprendimento.
Tutto questo in contraddizione con i  valori costituzionali che indicano la scuola come laica,  di tutti e per tutti – conclude Turi – quella scuola che ha rappresentato l’ascensore sociale degli italiani nei decenni scorsi e che, ancora oggi,   registra eccellenze tra i ‘ragazzi Erasmus’ che trovano lavoro solo fuori dall’Italia.

ULTIMISSIME

22 FEBBRAIO 2016
POSIZIONI ECONOMICHE ATA

Il Tribunale ha accolto il ricorso condannando il MIUR.

22 FEBBRAIO 2016
INCONTRI AL MIUR | RISORSE ALLE SCUOLE
Aree a rischio 2015/2016: siglata l’ipotesi di contratto integrativo

Il 18 febbraio 2016, tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali, e’ stata siglata l’ipotesi di contratto sui criteri di attribuzione alle Direzioni regionali, delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio, con forte processo immigratorio e contro la dispersione scolastica, per l’anno scolastico 2015 – 2016.

Per la ripartizione della somma complessiva di euro 18.458.933,00 sono stati confermati i criteri definiti per l’anno scolastico precedente.

I rappresentanti del MIUR hanno illustrato una nota ai Direttori regionali per consentire  l’avvio delle rispettive contrattazioni.

Il contratto verrà sottoscritto definitivamente al termine dell’iter di certificazione.

Resta l’insoddisfazione rispetto ad un istituto contrattuale che nella fase di avvio ha dato risultati molto apprezzati. Nel tempo lo stesso ha subito una deriva burocratica che ne ha distorto le originarie finalità, con ricadute negative sulla sua reale efficacia. Anche su questo ha pesato il blocco della contrattazione nazionale che va rapidamente superato attraverso il rinnovo del contratto. In quella sede la UIL Scuola proporrà una revisione della materia che tenga conto delle nuove emergenze che la scuola italiana è chiamata a gestire.