AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

27 OTTOBRE 2015

AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a T.D. a.s. 2015/2016

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Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

La scuola entra nelle città. Manifestazioni in tutte le regioni. Turi: fatta la legge le scuole sono state lasciate al ‘fai date’

Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

E sui 500 euro la Uil propone: la quota assegnata ai sindacalisti diamola agli educatori.

Per fare funzionare le scuole, bisogna motivare i lavoratori, con un contratto veramente innovativo – parte dall’emergenza retributiva che vede l’Italia agli ultimi posti, peggio di noi in Europa fanno solo Estonia e Polonia – il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, oggi in Sardegna per la manifestazione a Cagliari. Solo un contratto innovativo, condiviso e finanziato adeguatamente, può trovare soluzioni che la legge voluta dal Governo non ha dato. Bisogna partire dalla scuola dell’autonomia. E’ lì la soluzione – commenta Turi. Occorre porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento. Le scuole non sono uffici pubblici o imprese private. Sono istituzioni sociali i cui elementi costitutivi sono le persone: i lavoratori, le famiglie, gli studenti;  il dirigente è solo il legale rappresentante. Le sue responsabilità sono quelle legate alla funzione dirigenziale, sostanzialmente gestionali ed esecutive rispetto alle  delibere del Collegio dei docenti per le attività didattico educative, e alle delibere del Consiglio di Istituto. La scelta dei docenti da parte del dirigente, la valutazione del merito con l’assegnazione di quote di salario accessorio, contraddice l’autonomia professionale degli insegnanti, ne condiziona la libertà di insegnamento,  limita il pluralismo professionale, aprendo  la strada di  una neo-burocrazia, legata più alle procedure che al risultato dell’azione educativa.Questo sistema non ci convince, non ci piace, non rispetta i valori costituzionali assegnati al nostro sistema di istruzione. Occorre che il Governo si renda conto che sono scelte sbagliate da correggere. Ciò che emerge, fase dopo fase, nella applicazione della legge voluta dal Governo, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da realizzare.  E’ mancata una seria programmazione e la capacità di gestione di un sistema complesso, a cui ora bisogna fare fronte. A fenomeni complessi non si possono dare risposte semplicistiche, frutto di approcci ideologici. Questa è una legge pasticciata e contraddittoria, più la conosci e più ti rendi conto della impossibile o difficile realizzazione. La realtà dei fatti, come la democrazia, prima o poi ha la meglio. Ecco le proposte – fattibili – che mirano a trovare soluzioni concrete:

Precariato Serve un piano anche pluriennale che metta a sistema il reclutamento. Tra vecchio e nuovo sistema serve una fase di assestamento che risolva le incongruenze e le iniquità introdotte dalla legge 107 che, peraltro, tra una fase ed un’altra, cambia modello e scelte: prima l’algoritmo, senza alcuna considerazione delle persone coinvolte , ora al contrario, ed era ora, puntando sulle persone e non sull’algoritmo. Ci troviamo oggi nella necessità di sanare le ingiustizie tra una fase e l’altra;  tra la fase B e la fase C, realizzate con metodi opposti. Vanno sanate le ingiustizie, così come vanno coperti tutti i posti del piano di immissioni in ruolo. Va riaperta la procedura nazionale per la completa copertura prevista dalla legge stessa. Vanno messi a punto i provvedimenti destinati a coloro che, pur abilitati e con 36 mesi di servizio, non possono essere risolti dalla clausola di licenziamento inserita nella legge 107.

Personale ATA   Il personale Ata è parte integrante della scuola dell’autonomia. Vanno sbloccate le nomine in ruolo e trovate le risorse per il potenziamento per tutti i profili del personale Ata, anche per superare l’assurdo divieto sull’uso delle supplenze brevi.

La scelta dei docenti………………………………………………………………………. E’ l’anello debole. Sposta l’equilibrio dei poteri e delle competenze previsto nella  scuola dell’autonomia. La scelta dei docenti dagli albi a cura dei dirigenti scolastici, se presenta una sua ragione nell’organico potenziato, è impossibile se applicata a tutti i docenti. Non può funzionare concretamente. Altro esempio: gli squilibri di potere e responsabilità tra consiglio di istituto e collegio dei docenti.  Il dirigente, con la scelta diretta dei docenti, potrebbe addirittura cambiare la costituzione dell’organo collegiale ed orientarne le scelte.

Contratto Il percorso da seguire è il rinnovo del contratto di lavoro che potrà definire gli ambiti,  i diritti e gli  obblighi e  tutte le ricadute sul rapporto di lavoro, compresa la contrattazione decentrata di singola scuola, in cui dovrà confluire il sistema di valorizzazione del personale.

La valutazione. Non si può definire per i docenti un sistema e per i dirigenti un altro che è l’esatto opposto. Al di là della composizione  degli organismi di valutazione, che presenta molti limiti, occorre un confronto ed una scelta il più possibile condivisa e coerente.

Card per l’aggiornamento professionale. I 500 euro  – mette in chiaro il segretario generale della Uil scuola –   non possono essere paragonati  a un ‘buono pasto’ che è un diritto contrattuale. La loro finalità è quella di riconoscere la professionalità docente che, proprio come  accade per il principio di libertà di insegnamento, ha dirette ricadute sugli alunni. Chi beneficia dunque – aggiunge Turi – di un insegnamento libero e di un insegnante aggiornato sono proprio gi alunni Il punto è che occorre estenderla al personale docente che ne è stato escluso. Siamo al lavoro per trovare una soluzione che dia equità. Il diritto ai 500 euro è stato correttamente assegnato ai docenti che hanno ruoli sindacali.   Inizio da me – sintetizza Pino Turi – che attualmente non svolgo funzione docente e ho intenzione di restituirlo, con una precisa finalità:  quella di destinarla al riconoscimento del personale educativo che ne è stato ingiustamente escluso.

[http://www.uil.it/uilscuola/node/4271]

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

23 OTTOBRE

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

Carissimi, oggi abbiamo partecipato alla riunione informativa sugli organici di potenziamento assegnati dal MIUR alla Sicilia.
I presupposti immediatamente evidenziati dalla Altomonte sono stati chiari sin dall’inizio:”questa è l’assegnazione che viene fuori dagli incontri al MIUR tra tutte le direzioni regionali” evidenziando quindi che non c’è assolutamente margine di manovra perchè un qualsiasi spostamento in sicilia a cascata farebbe saltare tutto il castello.
Noi abbiamo evidenziato subito la mancanza di assegnazione in fase C di posti di sostegno primaria per la Sicilia mettendo in evidenza la disparità di trattamento.
Ho ricevuto personale rassicurazione dal Direttore che per l’anno scolastico 2016/17 i posti spunteranno fuori dall’organico di fatto trasformato in diritto.
Per determinare le classi di concorso ed i posti si è tenuto conto delle richieste delle scuole fatte per aree e della consistenza delle GAE – fondamentalmente hanno dato i posti a seconda del numero delle persone presenti in GAE.

L’UNIONE FA LA SCUOLA: le iniziative regionali del 24 ottobre

20 OTTOBRE 2015 

Le iniziative regionali del 24 ottobre

L’UNIONE FA LA SCUOLA

DOVE E QUANDO NELLE PIAZZE D’ITALIA

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 @ il comunicato dei sindacati scuola

 

ABRUZZO >>>
Manifestazione regionale – Aula magna Ippsar De Cecco – Via dei Sabini, 53 – Pescara – dalle 11.00 alle 13.00
BASILICATA >>>
Potenza – Via anzio – ore 11.00
CAMPANIA >>>
A Napoli una tamburriata per la scuola pubblica
Tutta la Campania sarà mobilitata per la grande manifestazione regionale a Napoli.
Appuntamento alle ore 9,00 in Piazza Matteotti.
Il successivo corteo muoverà verso la Prefettura in Piazza del Plebiscito, passando per via Diaz, via Medina, Piazza Municipio, via Vittorio Emanuele III, via San Carlo, Piazza Trieste e Trento, sarà animato con ogni forma di strumento a percussione, anche improvvisato.
CALABRIA >>>
CATANZARO LIDO- manifestazione davanti all’ufficio scolastico regionale
EMILIA ROMAGNA >>>
BOLOGNA – Piazza S. Stefano
ritrovo Via De’ Castagnoli, 1
davanti Ufficio Scolastico Regionale
ORE 9:30
FRIULI VENEZIA GIULIA >>>
Trieste: l’appuntamento è dalle 10.30 alle 14 in piazza dell’Unità dove i rappresentanti regionali e provinciali delle cinque sigle per un incontro pubblico il personale dellas cuola e i cittadini
LAZIO >>>
Manifestazione da Piazza della Repubblica a Piazza SS. Apostoli – ore 15.00
LIGURIA >>>
Manifestazione regionale – Largo E. Lanfranco – Prefettura – ore 10.00
LOMBARDIA >>>
Milano – Piazza S. Stefano – dalle 9.30 alle 12.30
MARCHE >>>
La scuola delle marche in corteo
… sbrogliamo la matassa
Ancona – Da Corso Garibaldi (lato Archi Piazza Cavour) a Piazza del Papa. ore 10.00
[clicca sull’immagine per scaricare la locandina]MOLISE >>>
[le locandine regionali si possono scaricare
cliccando sulle regioni]
Dalle 8 alle 10 – mobilitazione regionale – con volantinaggio presso tutte le scuole del Molise.
PUGLIA >>>
Fiaccolata, corteo e concerto finale
La scuola pubblica pugliese ancora in piazza: appuntamento alle ore 17.00 in Piazza Prefettura a Bari per manifestazione con fiaccolata, corte e concerto finale
SARDEGNA >>>
Manifestazione regionale – Calata Darsena – Via Roma – Lato Porto – dalle ore 16.30
SICILIA >>>
Doppio appuntamento a CATANIA e
PALERMO
A Palermo si terrà a piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dalle15.30 alle 20.00.
E’ previsto un gazebo ed un palco dove si alterneranno interventi di rsu e musica dal vivo.
A  Catania si terrà  a piazza Vincenzo Bellini dalle ore 16.00 alle 20.00 sono previsti interventi e contributi artistici musicali.
A Palermo confluiranno le province di Trapani ed Agrigento mentre a Catania le province di Enna, Caltanissetta, Messina, Siracusa e Ragusa.
TOSCANA >>>
Assemblea Rsu
Assemblea unitaria delle Rsu e dei delegati della Toscana: Aula Battilani – Università di Firenze – Via Santa Reparata, 65
UMBRIA >>>
Volantinaggio in occasione di Eurochocolate 2015 – dalle 11.00 alle 13.00 – Piazza Italia
VENETO >>>
A Venezia –  Campo S.Geremia – dalle 11 alle 16 –
festa con informazione, musica, pane e salame

 

Circolare unitaria su mobilitazione per modificare la Legge Fornero sulle pensioni

23 OTTOBRE 2015

Circolare unitaria su mobilitazione per modificare la Legge Fornero sulle pensioni

Gentili colleghi,

vi trasmettiamo i materiali  sulla mobilitazione avviata dalle tre confederazioni CGIL-CISL e UIL per la modifica della legge Fornero, nell’ambito della legge di stabilità per il 2016.

Una storica proposta della UIL di introdurre la cosiddetta “flessibilità in uscita” diviene patrimonio condiviso, come i riferimenti alla esigenza di risolvere per la scuola la questione della quota 96.

Certamente anche nelle assemblee dei lavoratori sarà possibile fare riferimento all’attenzione posta sulla materia dall’organizzazione.

Cordiali saluti

Salvo Mavica

OGGI MANIFESTAZIONE DEL PERSONALE ATA DAVANTI AL MINISTERO

22 OTTOBRE 2015 

Turi: i risparmi a tavolino sugli Ata producono solo inefficienze

OGGI MANIFESTAZIONE DEL PERSONALE ATA DAVANTI AL MINISTERO 

Nel flash-mob un messaggio chiaro: la legge ignora questo personale ma poi fa ricadere su di loro gli effetti dell’attuazione delle norme.

Sabato la scuola nel cuore delle città: dalla tamburriata nelle strade dello shopping a Napoli, al concerto a Bari, passando dal grande gomitolo di ‘…sbrogliamola matassa’ ad Ancona.

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La legge del Governo sulla scuola va corretta: per il personale Ata, volutamente escluso, si tratta di coprire un vuoto normativo che non li considera parte essenziale dell’autonomia,  dell’autogoverno delle scuole. L’autonomia è un elemento complessivo e gli ATA ne fanno pienamente parte. I problemi si risolvono solo mettendo insieme le questioni.

Per i profili del personale  ATA deve essere previsto ed adottato l’organico potenziato per le particolarità delle loro azioni che concorrono, negli aspetti didattico educativi e nell’organizzazione tecnica ed amministrativa, alla realizzazione degli obiettivi della scuola autonoma – hanno ribadito i sindacati scuola questa mattina nel corso della manifestazione davanti al Miur.

La vicenda del bloccodelle supplenze risente di una visione burocratica e ragioneristica che non porta risparmi veri, ma solo virtuali, quelli veri sono solo i disservizi, sempre che  – aggiunge Turi, segretario generale Uil Scuola – si voglia garantire l’offerta formativa.

Quella di oggi è la riprova che l’amministrazione quandopretende di fare da sola, di fronte alle proteste circostanziate dei lavoratori ATA, non solo mostra di non conoscere i problemi della scuola reale, ma  cosa assai più grave,  mostra la propria impotenza rispetto alle azioni necessarie solo perfarla funzionare.

Quel che accadrà sabato – continua Pino Turi, annunciando le manifestazioni regionali del 24 ottobre – è un fatto che non ha precedenti. La scuola entra nel cuore delle città, le ragioni del personale della scuola diventano voci di tante persone che vogliono dare qualità al nostro sistema di istruzione.

A Napoli, una tamburriata animerà le vie dello shopping e le strade del centro, a Bari dopo la fiaccolata è previsto un concerto, ad Ancona un gomitolo gigante sarà srotolato per le vie della città con lo slogan “… sbrogliamo la matassa”  e ai pezzetti di filo saranno attaccati i biglietti con le richieste del mondo della scuola.

Un’occasione di grande partecipazione, una mobilitazione per dire al governo che questa legge sta producendo danni nelle scuole, che gli effetti concreti delle previsioni legislative producono inefficienze e disparità. Stiamo cercando nuovi modi per spiegare che bisogna cambiare. Un recente sondaggio riporta un dato fortemente significativo: il 70% dei docenti ha la fiducia dei genitori e degli alunni – a dimostrazione della qualità e della professionalità degli insegnanti del nostro Paese, che si trovano a ricevere riconoscimenti più dalle famiglie che dalle istituzioni.  Non si può pensare alla scuola senza pensare alle persone che ci lavorano.

Le contraddizioni e l’assenza di scelte politiche coerenti si stanno scaricando sulla scuola e sui dirigenti, con effetti negativi sulla qualità dell’azione educativa. Sono tutti elementi di confronto politico a cui il ministro deve dare riscontro.

 

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“CARTA DEL DOCENTE” – Escluso il personale educativo: i sindacati scuola chiedono incontro al ministero

22 OTTOBRE 2015 

Escluso il personale educativo: i sindacati scuola chiedono incontro al ministero

“CARTA DEL DOCENTE”

La Legge 107/15 prevede che, a decorrere dall’anno scolastico 2015/16, i docenti delle scuole di ogni ordine e grado siano beneficiari della “Carta del docente”, di euro 500, per l’aggiornamento e la formazione, per l’acquisto di libri pubblicazioni e riviste e altre cose.
La norma prevede che la disposizione si applichi al personale docente di ruolo, mentre ignora il restante personale della scuola.
In particolare nel dpcm applicativo restano esclusi dal beneficio irragionevolmente tutti i docenti precari e il personale educativo, 2.215 unità, in servizio nei convitti e negli educandati.
Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente per definire le azioni idonee a riparare una evidente situazione discriminatoria, anche attraverso l’utilizzo delle risorse che dovessero residuare dopo la fase di prima applicazione.

DIRITTO ALLO STUDIO: buoni principi senza un euro

22 OTTOBRE 2015 

Buoni principi senza un euro

DIRITTO ALLO STUDIO 

Tra le nove deleghe affidate al Governo per la messa a punto dei provvedimenti attuativi della legge sulla scuola c’è anche quella relativa al ‘diritto allo studio’.
Se ne è parlato oggi in un incontro che ha visto confrontarsi su questo tema lo staff apicale del ministero, tra questi Giuseppe Pierro della direzione generale dello studente e i rappresentati dei sindacati scuola.
Raccolte le richieste degli studenti, che hanno posto al centro la necessità di investimenti in istruzione e di misure per garantire a tutti uguali opportunità di accesso ad una istruzione di qualità dalla scuola dell’obbligo fino all’università, tra le questioni poste nel corso della riunione quella del superamento dell’abbandono e della dispersione scolastica, del sostegno allo studio e del potenziamento della carta dello studente.
L’istruzione è funzione dello Stato e le scuole sono autonome perché comunità educante: parlare di diritto allo studio significa parlare di qualità dello studio. Non si può parlare di diritti degli studenti senza considerare il ruolo degli insegnanti impegnati garantire qualità nell’insegnamento – è stato sottolineato dalla Uil Scuola.
La legge del governo sulla scuola disegna un quadro di proposizioni futuribili senza impegnare risorse.
Tale assenza rappresenta un freno ad ogni sforzo concreto per il superamento di criticità come la dispersione e l’abbandono scolastico. Nessun cenno viene fatto in tema di borse di studio, né di sostegno per le fasce più deboli e in condizioni di svantaggio, meno ancora di valorizzazione delle eccellenze.
Quel che occorre è un piano pluriennale di investimenti a sostegno di politiche di inclusione, di contrasto alla povertà e di garanzia di livelli “essenziali” (e non minimi, perché non si tratta di un bene prodotto, ma di un processo) di istruzione.
Da risolvere ancora – mentre i tecnici del Miur studiano le possibilità di collegamento tra la card dello studente e il curricolo – la questione di chi si occuperà di gestire tutte queste cose – ha detto Francesca Ricci, che ha preso parte all’incontro  – visto che alle segreterie delle scuole, il cui personale è escluso dalla legge 107, vengono affidate tutte le pratiche che nessuna altra amministrazione intende sbrigare.
Non è un caso che proprio mentre era in corso la riunione al secondo piano, all’ingresso del Miur si svolgeva la manifestazione del personale Ata (il report in altra sezione del sito).

ASSEMBLEE UNITARIE DELLE R.S.U. DEL 23.10.2015. CONTRIBUTO SINDACALE

SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA
AT
R.S.U.
TERMINALI ASSOCIATIVI SINDACALI, Rappresentanti sindacali territoriali,

Carissimi, in allegato mi pregio inviarVi una piccola raccolta di materiale
che reputo utile da commentare, discutere e proporre in sede delle
assemblee.
La scuola, ce lo ha insegnato Piero Calamandrei, è un organismo
costituzionale e rappresenta lo spaccato della società, per cui non è
statica, deve per forza di riformarsi.
La scuola delineata dalla nostra Costituzione ha dimostrato di esserlo,
occorre solo dare fiducia a chi la fa funzionare ogni giorno e sostenerla
anche e non solo economicamente.
La Uil Scuola sostiene iniziative di proteste e proposte rispetto ad alcune
parti della legge 107 del 13 luglio 2015 ,così ingiuriata “Buona scuola”:
piano delle assunzioni, scelta dei docenti da parte dei Dirigenti
Scolastici, il singolare quanto goffo sistema di valutazione, il
misconoscimento delle necessità di organico del personale Ata, la scuola
dell’infanzia. etc.etc. per non parlare dal mancato rinnovo del contratto
collettivo nazionale del Lavoro e delle misera somma proposta di adeguamento
al costo della vita che si contrappone al sistema degli sprechi e delle
spese improduttive.
E’ stato sbagliato metodo e merito, non sono state considerate le persone
che si sono sentite colpite nella propria dignità.
Il Governo non accetta suggerimenti e non cerca confronti se non quelli di
parte, unilaterali, parlando da soli guardandosi allo specchio, propaganda
una Legge che non funziona, una Legge non condivisa, una Legge approvata a
colpi di fiducia.
Non è possibile che 297 voti favorevoli di soggetti che a questo punto
contano solo sulla loro permanenza sugli scranni parlamentari possano
condizionare le sorti di milioni di persone e ancor più della formazione di
milioni di alunni-cittadini.
Non vogliono capire che si sta parlando di sola gestione invero impostata in
modo abnorme e scollata dalla vera efficacia ed efficienza ma sopratutto
niente vera didattica.
Assistiamo alla polverizzazione ed alla liquidazione delle “”persone””
Occorre fare sentire unitariamente la ns voce. Cittadini non sudditi.
Allorché ci si siede attorno ad un tavolo, si discute, si litiga, si
decide….questo è esercizio della democrazia. Se invece norme e decreti
vengono imposti dall’alto…è tirannide.
In noi non albergano sicuramente sentimenti di sudditanza.
Allorché esiste anche un solo lavoratore, esisterà sempre un sindacato
proteso alle tutele, rappresentanza e difesa.
Le iniziative del 23 ottobre sono e devono essere rappresentazione e
richiesta di reclamare a gran voce che la scuola non si tocca e quindi deve
essere salvaguardata ad ogni costo.
Auguro buon lavoro, concreto, costruttivo, propositivo, certo come sono che
verranno tenute ottime assemblee e che la data del 23 ottobre segnerà
l’inizio dell’esercizio della vera democrazia partecipata in tutte le
istituzioni scolastiche da parte della R.S.U eletta.
Fraterni saluti in Uil Scuola.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania

ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEE SINDACALI UNITARIE DEL 23 OTTOBRE P.V.

ARGOMENTI DELL’ASSEMBLEA SINDACALE DEL 23 OTTOBRE 2015-10-20 ORDINE DEL GIORNO:
1) LEGGE BUONA SCUOLA – POLITICHE GOVERNATIVE;

2) INIZIATIVE UNITARIE DI LOTTA

Per il primo punto:
RINNOVARE IL CONTRATTO – CAMBIARE LA LEGGE 107.
–  Rivendicare il diritto ad una giusta retribuzione : gli stipendi dei docenti e del personale ATA in 
Italia sono tra i più bassi d’Europa; stipendi fermi dal 2009; indennità contrattuale ridicola; aumenti previsti ancora più ridicoli, in media circa 8 euro. Nella Legge sulla Buona scuola si prevedono scatti triennali, detti scatti di competenza, che sostituiranno le attuali fasce stipendiali. Con questa riforma non ci sarà solo l’anzianità di servizio ma ogni docente avrà uno stipendio base, che potrà essere integrato nel corso degli anni in due modi, anche cumulabili tra di loro: 1)scatti stipendiali triennali, legati all’impegno e alla qualità del lavoro e 2) salario accessorio per lo svolgimento di attività aggiuntive , funzioni strumentali, competenze specifiche, ecc. Ma con l’introduzione dei nuovi scatti, non sarà riconosciuta ai neo immessi l’anzianità preruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia per il passaggio alla fascia superiore. Alla fine facendo un calcolo tra chi ci guadagna e chi ci perde sono di gran lunga maggiore il numero dei docenti che perde guadagno.
–  Professionalità: i docenti chiedono che venga riconosciuta la loro professionalità e che non debbano essere giudicati dal dirigente Scolastico e da alcuni colleghi, che difficilmente riusciranno ad essere obiettivi.
–  Stabilità del lavoro: non è possibile far dipendere la propria vita da un piano Triennale ed essere precari a vita, in un momento in cui la Corte Europea sancisce che un contratto a T. D. non possa essere reiterato per più di tre anni, il governo Renzi immette un gran numero di docenti in ruolo ma poi li condanna ad essere precari per tutta la vita ; In concreto a decorrere dal 2016/2017 i ruoli del personale docente diventano regionali, ma suddivisi per “ambiti territoriali” che, di norma, avranno una ampiezza sub-provinciale. Entro il 30 giugno 2016 gli USR dovranno definire l’ampiezza di questi ambiti (comma 66). Solo i docenti già assunti alla data di entrata in vigore della legge, e quelli assunti nel 2015-2016 con le regole previgenti sui posti in organico di diritto, conservano la titolarità di scuola (comma 74). Il personale docente in esubero per il 2016/2017 o che vorrà partecipare alla mobilità territoriale o professionale, lo potrà fare solo per altri ambiti territoriali perdendo, di conseguenza, la titolarità di scuola. Sempre a decorrere dal 1 settembre 2016, il dirigente scolastico individua il personale docente da assegnare ai posti “disponibili” dell’organico dell’autonomia della sua scuola (comma 18), fermi restando quelli che sono già titolari nella scuola (comma 73). La proposta che il dirigente scolastico fa è volta prioritariamente a coprire i posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, tenendo anche conto delle candidature pervenute dai docenti presenti nell’albo e tenendo conto delle precedenze di cui alla legge 104/92. L’incarico avrà durata triennale ed è rinnovabile in coerenza con il Pof. Cosi le regole contrattuali sulla mobilità faticosamente messe a punto in quasi 30 di anni di concertazione non ci saranno più. Nulla si dice sulle modalità con cui si individueranno i perdenti posto, nulla si dice su come verrà effettuata la mobilità tra ambiti territoriali e nulla si dice neanche su come verranno trattate alcune categorie di personale che godono di tutele di legge (legge 104/92, maternità). 
-
–  Libertà d’insegnamento: ogni docente deve essere libero di impostare le proprie lezioni come meglio reputa opportuno, adattandole al contesto in cui si trova ad operare, e non si deve sentire obbligato a fare delle scelte perche sa che poi sarà giudicato da una commissione di valutazione gestita dal Dirigente scolastico;
–  Qualità e serietà degli studi: la scuola deve garantire agli studenti una formazione ed una preparazione che possano poi essere spendibili ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
–  Grave dimenticanza: il Personale ATA:
  Varo di un piano di assunzioni e istituzione dell’organico funzionale di istituto: quest’anno non si 
è proceduto ad effettuare assunzioni del personale ATA, nemmeno per garantire il Turn-over, a discapito di una grande quantità di posti liberi, lo dimostrano il numero degli incarichi T. D., così facendo si penalizzano le scuole che non possono lavorare in modo ottimale, sia perché il personale cambia ogni anno con relativi disagi, sia perché restano due mesi scoperti (Luglio e agosto, che invece di essere il periodo di ferie è risultato il periodo in cui le segreterie lavorano maggiormente), si chiede che venga finalmente garantito un organico funzionale e che l’organico non cambi ogni anno seguendo il balletto delle cifre degli alunni;
  Abrogazione delle norme che tagliano gli organici, limitano le supplenze brevi, congelano il turn- over per il passaggio del personale soprannumerario delle province: da un po’ di anni a questa parte il personale ATA ha sempre subito tagli a fronte delle sempre maggiori incombenze che si sono riversate sulle segreterie scolastiche, anche per il graduale passaggio delle funzioni che prima erano di competenza degli ex provveditorati, che sono in via di estinzione, e per l’aumento delle attività che si devono svolgere on-line, che oltre tutto richiedono personale altamente preparato. Quest’anno il blocco delle immissioni in ruolo è stato imputato al previsto passaggio del personale soprannumerario delle disciolte province, anche se è palese che nessun dipendente delle ex province opterebbe per un posto di Personale ATA di gran lunga inferiore alle loro qualifiche ;oltre tutto si aggiunga il fatto che la legge di stabilità 2015 ha previsto l’impossibilità di nominare supplenti sulle assenze dei titolari, unica eccezione i collaboratori scolastici possono essere nominati per un’assenza superiore a sette giorni; 
 Generalizzazione della figura dell’Assistente tecnico nelle scuole del Primo Ciclo: quella dell’assistente tecnico è una figura molto importante nelle scuole, di ogni ordine e grado, specialmente oggi che tutte le scuole sono dotate di attrezzature tecnologiche ed informatiche, a partire dalle LIM dal registro informatico, ecc, quindi almeno un assistente tecnico, del profilo informatico deve essere previsto e presente in tutte le scuole del primo ciclo, che ancora, a differenza delle scuole secondarie, sono costrette ad ingegnarsi con le competenze di alcuni insegnanti, che non sempre sono all’altezza (ricordiamo che l’età media degli insegnanti in Italia è molto alta ed è destinata a salire) di risolvere i problemi che spesso creano questi mezzi informatici. 
 Superamento della esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici ed amministrativi nella scuola: Sappiamo già che nelle scuole dove ci sono le ditte di pulizie il numero dei collaboratori scolastici è ridotto di un terzo; sappiamo anche che nella Legge 107 il governo ha “dimenticato” il personale ATA, ma questa dimenticanza non è stata una casualità, è stata una omissione con un fine nascosto: il governo intende trattare l’argomento ATA in separata sede perche ha intenzione di esternalizzare il più possibile i servizi, ciò vuol dire ridurre all’osso il numero del personale presente nelle varie istituzioni scolastiche, creare qualche organismo esterno alla scuola a cui poi affidare tutte le incombenze, es: la ditta delle pulizie al posto dei collaboratori scolastici, la ditta di manutenzione al posto degli assistenti tecnici, la ditta di gestione amministrativa al posto degli assistenti amministrativi;
  Pagamento delle posizioni economiche ancora non liquidate: A seguito della cessazione del blocco delle retribuzioni previsto dal DL 78/2010 il Mef doveva restituire ai destinatari della seconda posizione economica quanto trattenuto, ma dopo vari incontri il Ministero ha comunicato che entro aprile doveva avvenire la liquidazione delle posizioni economiche che erano state sospese, ma ancora niente;
  Emanazione di un bando dei concorsi (ordinario e riservato) per il profilo di DSGA: nell’anno 2000, con l’attribuzione dell’autonomia a scuola, è nata la figura del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, questa figura deve affiancare il Dirigente Scolastico nella gestione della scuola per quanto riguarda l’aspetto economico-finanziario, e,nelle previsioni del legislatore, deve essere un soggetto dotato di laurea in economia e commercio, giurisprudenza o scienze politiche. Ma da quando è stata emanata questa disposizione non sono mai stati banditi concorsi, per cui a fronte di numeri posti vacanti quest’anno si è fatto ricorso alle reggenze o alle nomine di assistenti amministrativi supplenti;
  Riattivazione dei processi di mobilità professionale interna: il CCNL all’art. 48 ha previsto questa forma di mobilità professionale per transitare da un’area inferiore all’area immediatamente superiore, mediante procedure selettive, previa frequenza di un apposito corso. Questa procedura è stata attivata una prima volta dopo di che il meccanismo si è inceppato, non se ne è parlato più;
  Emanazione dell’Atto di indirizzo per i DSGA che “reggono” due scuole: Si chiede che venga emanato in tempo l’Atto di indirizzo per stabilire la quota da assegnare ai DSGA che “reggono” due scuole;
  Adeguamento del sistema informativo e alla corretta applicazione delle leggi e delle norme contrattuali.
  Presentati due ricorsi al Tar Lazio contro “La buona scuola”. Incostituzionale per i sindacati l’esclusione dal piano di assunzioni di numerosi precari docenti e Ata Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS- Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale. In particolare la norma esclude dal piano i docenti abilitati TFA, PAS, ma anche i diplomati magistrali ante 2001-02 cui il Consiglio di Stato ha riconosciuto il valore abilitante del titolo posseduto, gli idonei dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012, il personale docente di scuola dell’infanzia e infine i tanti supplenti che avendo più di 36 mesi di servizio potrebbero rivendicare la stabilizzazione così come indicato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. Sotto il profilo prettamente costituzionale l’esclusione di tali categorie di personale sopra evidenziate vìola palesemente sia l’art. 3 che l’art. 97 della Costituzione, in quanto a parità di titolo risulta irragionevole e discriminante l’esclusione dalle assunzioni di una categoria avente requisiti perfettamente equivalenti alle altre. Oltre a ciò, il provvedimento si pone in palese contrasto con i princìpi affermati dall’Unione europea, di cui vengono ignorate le specifiche direttive sociali e non applicate le più importanti decisioni della Corte di Giustizia, come quella relativa al divieto di abusare dei contratti a termine per un periodo superiore ai 36 mesi. Per tutto ciò le Organizzazioni Sindacali, con questo ricorso, chiedono pregiudizialmente di rimettere alla Corte Costituzionale la questione della legittimità della Legge 107/2015 nella parte in cui non consente la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio presso la scuola statale, in
violazione dell’art. 3 e 117 della Costituzione e della direttiva europea 1999/70/CE come interpretata dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. I sindacati chiedono anche, nello stesso ricorso, di porre in via pregiudiziale la questione alla Corte di Giustizia europea per valutare la legittimità – riguardo alle norme europee in materia di lavoro a tempo determinato – della legge 107/2015 che, senza alcuna ragione oggettiva, esclude i docenti abilitati con servizio superiore ai tre anni dal diritto a partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo. Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams chiedono di dichiarare l’illegittimità della norma per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni quei docenti che avrebbero i requisiti e i titoli previsti per essere immessi in ruolo. Inoltre le Organizzazioni sindacali, con un ulteriore ricorso presentato contestualmente, chiedono l’annullamento del Decreto 767/2015 per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni il personale Ata. Non si comprende e non si condivide, infatti, l’esclusione dal piano di tanti lavoratori dei profili Ata che avrebbero i titoli richiesti e un servizio ben superiore ai 36 mesi, esclusione che appare ancor più ingiustificata e illogica vista la considerevole disponibilità di posti in organico.

LEGGE DI STABILITÀ – Uil: manovra senza direzione e insufficiente

16 OTTOBRE 2015 

Uil: manovra senza direzione e insufficiente

LEGGE DI STABILITÀ 

Barbagallo: “l’aspetto più negativo è il finanziamento risibile per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego.”

La legge di stabilità varata dal Governo ha alcuni tratti positivi e altri negativi, ma nel complesso è una manovra senza direzione, insufficiente a promuovere la crescita. L’Esecutivo non ha fatto una scelta di campo: è stato dato un contentino a tutti, secondo le vecchie logiche “cerchiobottiste” democristiane, non risolvendo strutturalmente i problemi di fondo. In realtà, siamo in presenza di più manovrine piuttosto che di una linea omogenea e coerente.
Nel dettaglio, l’aspetto più negativo è il finanziamento risibile per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego: i 300 milioni stanziati per il 2016 equivalgono a un incremento di soli 8 euro mensili lordi. Questa scelta è in palese violazione della sentenza della Corte costituzionale che ha prescritto la necessità di rinnovare i contratti già a partire dal 2015. Quel che è più grave, però, è che emerge un’indicazione regressiva: uno Stato che non si preoccupa dei propri lavoratori è uno Stato che non crede nel lavoro.  … >>

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI: presentati due ricorsi al Tar Lazio

15 OTTOBRE 2015 

Presentati due ricorsi al Tar Lazio

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI

Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale.

Nel link il testo della nota >>

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO

15 OTTOBRE 2015 

Turi: elemento positivo che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO
RESTA IL NODO DI UN MECCANISMO FARRAGINOSO BASATO SULL’“ETICA DELLO SCONTRINO” 

Quello appena approvato è un provvedimento sul quale era alta la nostra attenzione, sollecitato e atteso.
E’ una misura positiva – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti. Viene riconosciuta l’esigenza degli insegnanti ad aggiornarsi individualmente, al di là del meccanismo di formazione che partirà dal 2016.

Giusto il principio resta il nodo di un meccanismo di applicazione burocratico e farraginoso – commenta Turi – basato sull’ “etica dello scontrino”.

Gli insegnanti – aggiunge Turi – hanno bisogno di fiducia, quella stessa fiducia che le famiglie mostrano, in modo crescente, nei loro confronti.
La stessa fiducia nella qualità della didattica e nella responsabilità professionale, che ha portato la stragrande maggioranza degli insegnanti a pagare di tasca propria le spese per l’autoaggiornamento.

Resta incomprensibile l’esclusione del personale educativo dal bonus dei 500 euro. Ingiustamente discriminato pur avendo la stessa funzione docente.

INCONTRO ARAN – SINDACATI SULLA REVISIONE DEI COMPARTI DI CONTRATTAZIONE

15 OTTOBRE 2015 

Uil: è emergenza retributiva per il personale della scuola

INCONTRO ARAN – SINDACATI SULLA REVISIONE DEI COMPARTI DI CONTRATTAZIONE
SUBITO RISORSE PER UNA NUOVA STAGIONE CONTRATTUALE 

Si è svolto martedì 13 ottobre, in sede Aran l’incontro propedeutico all’apertura della negoziazione dei nuovi contratti collettivi di lavoro.
All’ordine del giorno la revisione dei comparti di contrattazione alla luce delle riduzioni, da 10 ad un massimo di 4, introdotte dal “decreto Brunetta”, anche in funzione della imminente apertura di una nuova stagione contrattuale.
La delegazione della UIL, guidata dal segretario Antonio Foccillo, vedeva la partecipazione anche di Pietro Di Fiore della UIL Scuola.
La UIL è intervenuta offrendo piena disponibilità ad aprire, o meglio riprendere, un confronto serio, concreto volto alla ricerca tempestiva di un accordo che dia soluzione alle diverse problematiche aperte, senza altri ritardi. Se si comprende la necessità di una razionalizzazione, la contrazione dovrà però essere sostenibile e indirizzata a efficacia ed equità
Innanzitutto, però, deve esser ripristinato un clima di dialogo e di legittimazione del ruolo svolto dalle organizzazioni sindacali, iniziando col riportare sul terreno della contrattuale quanto fissato rigidamente dal decreto Brunetta.
Nel contempo sarà necessario individuare risorse aggiuntive, rispetto a quelle annunciate a mezzo stampa: le retribuzioni delle persone, ferme da oltre sei anni, aspettano il giusto adeguamento.
Infine fine sarà necessario che sia previsto un vero, concreto rilancio della contrattazione decentrata (di secondo livello), eliminando lacciuoli e orpelli normativi, al fine di poter valorizzare la professionalità dei lavoratori, quelli che la scuola la vivono e la fanno ogni giorno.
Nel dichiarare ampia disponibilità a raggiungere un accordo, la UIL ha sottolineato la necessità di un confronto concreto e trasparente e che ciò avvenga anche attraverso concreti spazi di trattativa, sul piano normativo e sul piano economico.
Al termine dell’incontro il Presidente, raccogliendo i rilievi e le osservazioni delle parti, ha annunciato un nuovo incontro entro una decina di giorni.
Se per un lato è innegabile che la trattativa sui comparti sia stata avviata in un clima non facile, dall’altro la UIL ha ribadito come dopo anni di iniquo blocco contrattuale subito, le persone che noi rappresentiamo non sopporterebbero inutili schermaglie o altre lungaggini burocratiche. E’ necessario giungere in fretta ad un nuovo contratto collettivo di lavoro.

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE: fondi per il funzionamento e l’alternanza

15 OTTOBRE 2015 

Fondi per il funzionamento e l’alternanza

FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE
IN VIA DI EMANAZIONE IL DECRETO SUI NUOVI CRITERI DI RIPARTO DELLE SOMME 

In data 13 ottobre 2015 si è tenuta una riunione tra la Direzione generale degli affari finanziari del MIUR e le organizzazioni sindacali scuola sui nuovi criteri di riparto del fondo di funzionamento amministrativo e didattico che saranno fissati in un DM specifico in via di emanazione. Questo decreto attuativo si articola in due sezioni distinte che adottano tempistiche diverse. Per la UIL Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.

  • La prima tratta dei criteri di distribuzione delle risorse destinate al funzionamento amministrativo e didattico a partire dall’anno scolastico 2016/2017. Le risorse dell’anno 2015/2016 sono state già comunicate alle scuole e sono in via di erogazione.
  • La seconda delle risorse che la legge 107/15 destina all’alternanza scuola lavoro che verranno inviate direttamente alle scuole a partire dal mese di gennaio 2016.

@Pubblicheremo il testo del DM ed i relativi importi non appena disponibili.

FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO

Con la nuova legge di riforma le risorse per il funzionamento amministrativo delle scuole sono passate dai 110 milioni dello scorso anno a 233. Per questo anno scolastico sono state assegnate alle scuole sulla base dei criteri previsti dal dm 21/2007 – il cosiddetto capitolone – che tengono conto della tipologia dell’istituzione scolastica, della consistenza numerica degli alunni, del numero degli alunni diversamente abili e del numero di plessi e sedi in cui si articola la scuola.
I nuovi criteri introducono una diversa classificazione delle scuole, un modesto contributo alle scuole sedi di esami di Stato, un finanziamento aggiuntivo alle scuole capofila di reti per l’acquisto di beni e servizi.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Le risorse destinate all’alternanza scuola lavoro ammontano a 100 milioni annui. Per il 2015/2016 sarà possibile utilizzare gli 8/12 (80 milioni) a partire dal gennaio 2016. Le somme saranno inviate direttamente alle scuole in ragione del numero di alunni frequentanti l’ultima classe del biennio e la quinta classe del corso. Per avere un idea dell’entità del finanziamento agli istituti tecnici e professionali saranno previste 400 ore ed un finanziamento per alunno di circa 58 euro, ai Licei 200 ore ed un finanziamento per alunno di circa 29 euro.
La UIL Scuola ha rappresentato le difficoltà di attuazione di una norma affrettata che non tiene in nessun conto delle situazioni esistenti e non ha un vero progetto di fattibilità. Quello dell’alternanza, infatti, anche se rappresenta un obiettivo condivisibile, esteso obbligatoriamente anche ai licei, rischia di essere solo un annuncio propagandistico. Si chiede di progettare e di inserire nel piano dell’offerta formativa questa nuova esperienza che vuole avvicinare il mondo del lavoro ed insegnare il saper fare oltre che il sapere teorico, senza dire chi lo deve fare e come.

IL PRIMO SOCCORSO ENTRA NELLA SCUOLA ITALIANA: CONVEGNO AL SENATO

15 OTTOBRE 2015 

Grasso: favorire la coscienza civile dei giovani

IL PRIMO SOCCORSO ENTRA NELLA SCUOLA ITALIANA: CONVEGNO AL SENATO

In previsione iniziative nelle scuole italiane in collaborazione con il 118. Ancora una volta ‘senza oneri per la finanza pubblica’.

“Il primo soccorso entra nella scuola italiana”. Questo il titolo di un convegno che si è svolto questa mattina al Senato con la partecipazione del Presidente Pietro Grasso che nel suo intervento di saluto, ha sottolineato che il Paese con questa legge si allinea agli altri paesi più sviluppati.
“E’ importante che i giovani possano avere una coscienza civile fatta di responsabilità e solidarietà – ha detto il presidente del Senato – che li possa aiutare verso il percorso che porta a una società moderna, fatta di cittadini responsabili che si sentono parte della comunità”.
Il comma 10 dell’art. 1 della Legge 107/15 prevede che nelle scuole secondarie di primo e secondo grado siano realizzate iniziative di formazione rivolte agli alunni per promuovere la conoscenza delle tecniche del primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale “118”.
I contenuti del comma 10 sono la realizzazione di un percorso che ha preso avvio nel lontano 2005 da Taranto per l’impegno del Dott. Mario Balzanelli, Direttore del 118 della ASL di Taranto e Segretario nazionale della Società italiana Sistemi 118, attraverso la raccolta di 93.000 firme in tutta Italia.
Ora la palla passa al Miur che dovrà applicare contenuti del comma 10 attraverso decreti attuativi. Un aspetto negativo che riscontriamo e che potrebbe essere di ostacolo all’applicazione pratica della norma consiste nel fatto che il tutto va realizzato “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Per la Uil scuola ha partecipato Pasquale Proietti.