04 DICEMBRE 2015
AT DI CATANIA: SCUOLA PRIMARIA – Nuova convocazione per incarichi a Tempo Determinato a.s. 2015/2016
SCUOLA PRIMARIA
Nuova convocazione per incarichi a Tempo Determinato a.s. 2015/2016 per il giorno 15/12/2015
SCUOLA PRIMARIA
Nuova convocazione per incarichi a Tempo Determinato a.s. 2015/2016 per il giorno 15/12/2015
CAMBIARE LA LEGGE 107. Un atto possibile e necessario
NUOVA INIZIATIVA DELLA UIL SCUOLA DI CATANIA
Precariato, mobilità – il pasticcio delle fasi,- ambiti, nuovo reclutamento, scuola dell’Infanzia, Personale ATA: sono le emergenze da risolvere ed ancora rinnovo innovativo del Contratto, risorse per le spese di funzionamento e di investimento, giusto salario, arginare l’imperante speculazione con vera innovazione per il rilancio dell’economia reale………………………………………..
Presentato oggi a Catania e presso tutti i banchetti allestiti in tutta la Provincia il documento con le proteste e le proposte della Uil e Uil Scuola
La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici.
Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorre porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica.
Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del PD – commenta Salvo Mavica – segretario generale Uil Scuola, presentando questa ’iniziativa.
Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è necessario – spiega Salvo Mavica.
Le contraddizioni della legge approvata dal governo sono sopite, ma non risolte. L’azione sindacale, civile e nel rispetto della Legge, non è silente anzi vibrante e convinta.
Intendiamo riportare l’asse della discussione nel merito – afferma Salvo Mavica.
Assistiamo ad una sorta di valutazione a spanne, che anticipa gli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita.
Il Piano delle assunzioni ha determinato di rendere difficili le cose facili. Era sufficiente predisporre un piano, anche triennale, con le vecchie e ben collaudate regole che non avrebbe scontentato nessuno anzi avrebbe accresciuto efficacia ed efficienza. Danno e beffa con altrettanta arrogante prepotenza: ai neo assunti che sono stati costretti a raggiungere le sedi più disparate, fase B e C, è concessa la deroga all’obbligo triennale di permanenza in sede assegnata e quindi il prossimo anno vedrà nuovamente il balletto della mobilità, migrazioni? transumanze? E gli alunni? e la continuità didattica? e la programmazione del corso di studi e l’erogazione dei saperi? materia sconosciuta e misconosciuta. Accentramento decisionale dall’alto, carenza di puntuale conoscenza della peculiarità insita di tutto il mondo della scuola e di tutti i suoi componenti. Famiglie squinternate, una sorta di lite sociale e l’assurda prepotenza di aver voluto legare ad ogni costo il piano delle assunzioni all’articolato della Legge 107. Il prendere o lasciare, inesorabilmente, la liquefazione delle persone, la libertà di insegnamento come specificità e garanzia di libertà, sottaciuta ovvero mortificata. Circola la sensazione che a chi governa piace l’idea e l’assunto che la democrazia è bella allorchè sono pochi quelli che comandano.
Piuttosto che analizzare le criticità e risolverle è stato impalcata l’assurda quanto illogica L.107. I veri problemi non sono stati sfiorati. Non è stato possibile e non è stato concesso ai lavoratori della scuola malgrado 400mila firme di protesta depositate, 620mila adesioni allo sciopero del 5 maggio 2015,di fare valere osservazioni e ragioni, sono rimasti inascoltati, assoluta esclusione di tutti coloro che, con competenza e professionalità, erano e sono titolati a trattare la materia, di entrare nel merito delle questioni per contribuire a risolvere i problemi : vero esercizio di libertà e democrazia.
Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere.
Non hanno idea – continua Salvo Mavica – degli effetti concreti delle norme approvate. E’ un sistema che non può funzionare. Non si deve guardare ‘il dito ma la luna’. Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con ponderata fase sperimentale.
Non siamo contro la politica ma per la Politica, la vera Politica con la P maiuscola.
SALVO MAVICA
Segretario Segretario Generale UIL SCUOLA Catania
In allegato le proposte della Uil Scuola di modifica e di attuazione delle deleghe.
Per dovuta quanto opportuna conoscenza, ci pregiamo inviarVi, Le allegate note in proseguo della lotta che noi dalla Uil Scuola a tutela e difesa della Vera Buona Scuola.
L’iniziativa politica del PD e della politica in genere vorrebbe far capire che tutto va bene, che queste riforme, per noi non riforme, hanno dato il colpo di “scossa” per la ripartenza dell’Italia….peccato che non hanno dosato bene il voltaggio e ci stanno rosolando a dovere.
Ai sigg.ri Dirigenti Scolastici
Docenti e ATA
RSU, RSA, Rappresentanti sindacali territoriali.
Componenti Consiglio Direttivo
L O R O S E D I
In allegato, la nota per quanto in oggetto.
L’occasione è gradita per porgere sentiti ed affettuosi saluti.
salvo mavica.
Piano assunzionale L. 107/2015 – Fase “C”. Scuola Primaria.
Pubblicazione elenco aspiranti che hanno accettato la proposta di nomina per la fase c) in ordine di graduatoria.
SCUOLA PRIMARIA –
AVVISO di convocazione per incarichi a Tempo Determinato a.s. 2015/2016
Nell’approssimarsi della emanazione del decreto col quale il ministro dell’Istruzione comunica la data di scadenza delle domande di dimissioni dal servizio con o senza accesso al trattamento pensionistico, mediante la procedura on line del sistema Polis, è opportuno ricordare le norme che consentono il pensionamento a domanda o d’ufficio.
PENSIONAMENTO ANTICIPATO.Riguarda coloro che, entro il 31.12.2016, possono far valere anni 41 e mesi 10 di contribuzione, nel caso in cui trattasi di donne, e 42 anni e 10 mesi, alla stessa data, se si tratta di uomini. E’ necessario e sufficiente arrivare a 41 anni e 6 mesi e 42 anni e 6 mesi entro il 31.08.2016, senza arrotondamenti, poiché i mesi da settembre a dicembre si aggiungono virtualmente.
PENSIONAMENTO DI VECCHIAIA.Riguarda uomini e donne che, entro il 31.12.2016, raggiungono l’età anagrafica di 66 anni e 7 mesi con una contribuzione minima di anni 20.
PENSIONAMENTO D’UFFICIO ( obbligatorio) E’ riservato a coloro che, uomini e donne, possiedono una età anagrafica di 62 anni entro il 31.08.2016 con una contribuzione minima di anni 41 e 10 mesi, per le donne, e 42 anni e 6 mesi, alla stessa data, per gli uomini. I requisiti si devono possedere senza arrotondamenti;b) Si riferisce a coloro che, uomini e donne, raggiungono l’età anagrafica di anni 65, entro il 31.08.2016, e possedevano al 31.12.2011 il requisito per andare in pensione. Attualmente, tale norma riguarda i nati nel 1951 che al 31.12.2011 possedevano quota 96.
MANTENIMENTO IN SERVIZIO OLTRE L’ETA’ DI VECCHIAIA.Coloro che, uomini e donne, raggiunta l’età per il collocamento a riposo per vecchiaia (anni 66 e mesi 7 entro il 31.08.2016) non posseggono la contribuzione minima per l’accesso al trattamento pensionistico (anni 20), ai sensi dell’art. 409 comma 5 del Decreto legislativo 297 del 16.04.1994 (testo unico), possono chiedere il mantenimento in servizio fino all’età di 70 anni. Qualora non si dovesse arrivare a 20 anni di contribuzione entro il 70° anno di età anagrafica, viene disposto da subito il licenziamento d’ufficio.
PENSIONAMENTO CON LO SPECIALE REGIME DONNE. L’attuale legge di stabilità, in discussione in parlamento, ha reiterato di 1 anno i requisiti per il pensionamento con lo speciale regime donne, optando per il calcolo contributivo, così come stabilito dalla L. 243 art. 1 comma 9 del 2004 (Legge Maroni), per le donne che entro il 31.12.2015 raggiungono l’età di anni 57 (è stato tolto il periodo di 3 mesi per l’aumento dell’aspettativa di vita) con una contribuzione di anni 35, con una “perdita” di circa il 30% calcolata sulla pensione con metodo retributivo.
SALVAGUARDATI.L’attuale legge di stabilità ha riproposto il pensionamento per 2.000 unità di personale, con le regole ante Fornero, per coloro che nell’anno 2011 hanno fruito di assistenza a “figli disabili in situazione di gravità”, ai sensi dell’art. 42 del decreto legislativo n° 151 del 26.03.2001. In tal caso i requisiti pre Fornero riguardano “quota 97 e 3 mesi”, con un’età minima di 61 e 3 mesi ed una contribuzione minima di anni 35, nonché con un mix tra età anagrafica e contributiva. Es.: anni 61 e 10 mesi e contribuzione di 35 e 5 mesi. La somma dà 97 e 3 mesi. Recentemente, sono stati ripescati anche coloro che avevano presentato domanda di pensionamento con la quarta e sesta salvaguardia, rispettivamente D.L.vo 102/2013 e D.L.vo 147/2014. Per queste ultime categorie di lavoratori stanno pervenendo, in questi giorni, le comunicazioni da parte dell’Inps del diritto a pensione a decorrere da 01.09.2015. Si tratta di circa 1.500 lavoratori per i quali l’indicazione che possiamo dare è, nel caso abbiano voglia di essere collocati a riposo, di presentare le dimissioni dal servizio al Dirigente scolastico per l’accesso al trattamento pensionistico e, in caso di diniego, di procedere col ricorso al giudice del lavoro. (Scheda a cura di Francesco Sciandrone, Uil Scuola)
By segreteria territoriale Uil Scuola Catania.
Salvo mavica segretario generale
“”””Adesso che le abbiamo viste tutte a seguito l’ultimo atto delle assunzioni di cui alla così’ detta fase “C”….gridiamo che errare umanun est…perseverare diabolico! La L.107, così com’è, non va. Deve essere ripensata e cambiata.
Cosa aspettano i cervelli “”dell’ex Ministero della Pubblica Istruzione “” ovvero i grandi strateghi che hanno”partorito” e messo in atto il più grande inciucio mai perpetrato ai danni della Scuola Pubblica, in senso lato, verso tutti: Alunni, famiglie, docenti, Dirigenti Scolastici, Ata, per non parlare della grande assenza dal loro immaginario collettivo: l’offerta formativa, il potenziamento e miglioramento dei saperi, il rendere subito spendibile nel mondo del lavoro il titolo di studio conseguito, ecc. ecc. di correre ai ripari, prima che i danni diventino irreparabili, e sistemare tutte le incongruenze dalla Legge 107? La beffa: avere voluto legare a tutti i costi il normale piano di assunzioni in ruolo dei docenti per la copertura dei posti in organico di diritto alla così ingiuriata “buona scuola”. Sarebbe stata sufficiente e semplicemente utile la programmazione con un piano , anche triennale, di assunzioni, rispettando le vecchie quanto ben collaudate regole. Non occorre nominare ed aspettare la pubblicazione di studi commissionati a grandi esperti di turno che il piano di assunzioni, il potenziamento così com’è non va, non funziona, non può funzionare, non apporta migliore, non sortisce alcun effetto….quello che vediamo nell’immediato è solo che i “fortunati” immessi in ruolo in questi giorni, costretti a migrare ove il caso ha voluto, in tutt’Italia, faranno i tappabuchi e verranno utilizzati per coprire le assenze temporanee dei docenti titolari. Altro paventato pericolo è che Dirigenti Scolastici, riformisti e poco avveduti, possano con interventi personali e personalistici, dimenticare che nulla è stato innovato per quanto concerne l’osservanza e l’applicazione del vigente CCNL, dei compiti, funzioni ed attribuzioni degli Organi Collegiali. Stiamo a vedere con trepitande attesa speranzosi che prevalga, scienza, coscienza, buon senso e rispetto verso tutti gli operatori scolastici ed anche della sin qui bistrattata Istruzione Pubblica. Un domanda: che siamo all’inizio dello smantellamento della Scuola Pubblica, libera, universale a favore e per conto di una devastante privatizzazione? Le belle parole, le enunciazioni degli attuali politici, a capo dei dicasteri, giovani, giovanissimi…poggiano su esperienze dirette? sono essi stessi corroborati dei risultati ottenuti a seguito del loro personale impegno lavorativo? Sarebbe opportuno che rendessero pubblici i loro curriculum vitae. Spero di non commettere reato di lesa maestà.”””
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania.
Più valore alla scuola, più valore al Paese
28 NOVEMBRE 2015 | MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Un contratto innovativo per tutto il personale della scuola | Cambiare la legge 107
Ora bisogna far funzionare le scuole, dare sicurezze professionali alle persone, valore al loro lavoro con il rinnovo del contratto – è il commento di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola. Quello che stanno tentando di realizzare, fase dopo fase, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da mettere in pratica. Un sistema neo-burocratico e dirigista, tutto orientato a seguire le procedure, piuttosto che guardare al risultato, che riduce l’autonomia professionale. Un sistema che non ci convince, non ci piace, non rispetta i valori costituzionali assegnati al nostro sistema di istruzione. Va cambiato – precisa Turi – nelle parti più deleterie della legge, come gli ambiti territoriali, la titolarità e responsabilità dei docenti nei confronti degli alunni.
MANIFESTAZIONE PUBBLICO IMPIEGO – Carmelo BARBAGALLO – segretario Generale UIL
BARBAGALLO: VOGLIAMO FIRMARE I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO A QUALSIASI COSTO NON CI COSTRINGANO A FERMARE IL PAESE
28/11/2015
Sindacato
Oggi, grande manifestazione dei lavoratori del pubblico impiego, con corteo per le vie di Roma e comizio dei tre Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil nei pressi di Piazza Venezia. Queste, in sintesi, le dichiarazioni a margine di Carmelo Barbagallo:
“Lo Stato è il peggior datore di lavoro di questo paese. È ora di smetterla: la Corte costituzionale ha dato indicazioni precise e ci sono le piattaforme delle categorie del pubblico impiego con cui si chiedono 150€ di aumento. Non c’è bisogno di sedersi a un tavolo per rinnovare il contratto del pubblico impiego, possiamo farlo anche restando in piedi! Si metta mano, dunque, alla legge di stabilità, anche per i trasferimenti a livello locale, perché le risorse stanziate, al momento, servono a comprare solo le caramelle. Stiamo avendo molta responsabilità: quella odierna è una manifestazione che non blocca il Paese, ma non ci costringano a fermarlo davvero. Noi vogliamo firmare i contratti del pubblico impiego a qualsiasi costo: spero che la Befana ci porti in dono i contratti, altrimenti ci sarà il carbone per qualcun altro. Se non ci saranno risposte, la prossima manifestazione sarà più adeguata alla necessità. A me gli scioperi non piace annunciarli, piace farli”
Piano assunzionale L. 107/2015 – Fase “C”.
Pubblicazione elenchi convocati
Si precisa che la stipula del contratto c/o l’Istituzione scolastica dovrà avvenire il giorno lavorativo successivo all’individuazione della sede.
Piano assunzionale L. 107/2015 – Fase “C”.
Pubblicazione elenco sedi disponibili per la stipula dei contratti a T.I.
Si precisa che la stipula del contratto c/o l’Istituzione scolastica dovrà avvenire il giorno lavorativo successivo all’individuazione della sede.
Piano assunzionale L. 107/2015 – Fase “C”. Ripartizione dei posti
Pubblicazione decreto e relativo allegato.
Si è svolta oggi presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca la presentazione del rapporto annuale dell’OCSE, “Education at a glance 2015”, che fotografa lo stato dei sistemi educativi dei 34 Paesi aderenti e di altri 12 Paesi al di fuori dell’organizzazione. L’illustrazione dei dati per l’Italia è stata effettuata da due funzionari dell’OCSE, il dott. Avvisati e il dott. Marconi. Ha partecipato in rappresentanza del ministro, il sottosegretario Toccafondi. Per la UILScuola ha preso parte all’incontro Rossella Benedetti.
Il quadro presentato dagli analisti dell’OCSE, sulla base di dati prevalentemente raccolti tra il 2011 ed il 2014 con le varie indagini PISA, TALIS, PIAAC e con le informazioni fornite dal MIUR E dall’ISTAT per l’Italia, mostra un Paese che, rispetto alla media OCSE, ancora ha un numero basso di laureati; dove i giovani fino ai 34 anni, pur con laurea, non riescono a trovare lavoro, al contrario di quello che accade negli altri Paesi; dove, infine, la valutazione non è ancora quello stimolo al miglioramento registrato in altre realtà. E’ stata evidenziata, inoltre, l’età media particolarmente alta dei docenti italiani, sottolineando come il loro futuro pensionamento, in un periodo valutato intorno ai dieci anni, potrebbe permettere un rinnovamento (sic!) della scuola italiana.
Il sottosegretario Toccafondi ha commentato la presentazione con favore giacché, a suo dire, supporterebbe le azioni intraprese dal governo con la legge 107 e con la prossima legge di stabilità. Ha affermato che il sistema di valutazione introdotto, bonus compreso, contribuirà al processo di miglioramento, dando un chiaro segnale ai docenti e che i 3 miliardi in più spesi per la scuola dimostrano l’importanza che il presente governo attribuisce all’istruzione. Ha sostenuto, inoltre, che il problema dell’età verrà risolto con i nuovi concorsi. In generale, la legge 107 dovrebbe ridare maggiore autonomia alle scuole, ai docenti e alle università. Nel dibattito che è seguito, la UILScuola, tra le altre cose ha evidenziato come anche quest’anno resti confermato il dato che gli insegnanti italiani guadagnano meno non solo della media dei loro colleghi degli altri Paesi industrializzati, ma anche di quanti – sempre in Italia – hanno qualifiche analoghe; ha contestato l’efficacia delle misure di valutazione introdotte e l’imprecisione di alcuni dati delle indagini OCSE: a tal proposito ha chiesto che venga data regolare informativa alle parti sociali sulle scuole ed il personale coinvolto dal MIUR in tali occasioni e sulla natura dei questionari, cosa che fin qui non è accaduta. La dott.ssa Bono si è detta disponibile a garantire questo flusso di informazioni in futuro.
PROSEGUE IL CONFRONTO SULLA MOBILITÀ
La Uil conferma la netta contrarietà al sistema degli ambiti territoriali.
Prosegue il confronto per la definizione del contratto nazionale integrativo per la mobilità del personale. I rappresentanti del MIUR in relazione alle problematiche poste con il documento unitario hanno confermato la volontà di istituire gli ambiti territoriali. Sulle altre questioni non hanno fornito risposte se non quella relativa alla cadenza annuale del contratto sula mobilità. La Uil Scuola – alla riunione ha partecipato Antonello Lacchei ha fermamente ribadito la propria contrarietà al sistema degli ambiti: sbagliati concettualmente e irrealizzabili, frutto di scelte ideologiche che non coincidono con la realtà, divisivi nei confronti del personale e lesivi del principio costituzionale della libertà di insegnamento. Per la Uil il piano straordinario della mobilità deve consentire a tutto il personale già di ruolo e a quello di nuova nomina, di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti per ritrovare quella serenità indispensabile ad un proficuo lavoro nelle scuole. Gli incontri proseguiranno con l’informativa sulle linee guida per la definizione dei nuovi ambiti alla quale seguirà una nuova convocazione del tavolo contrattuale.
Si è svolta oggi presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca la presentazione del rapporto annuale dell’OCSE, “Education at a glance 2015”, che fotografa lo stato dei sistemi educativi dei 34 Paesi aderenti e di altri 12 Paesi al di fuori dell’organizzazione. L’illustrazione dei dati per l’Italia è stata effettuata da due funzionari dell’OCSE, il dott. Avvisati e il dott. Marconi. Ha partecipato in rappresentanza del ministro, il sottosegretario Toccafondi. Per la UILScuola ha preso parte all’incontro Rossella Benedetti.
Il quadro presentato dagli analisti dell’OCSE, sulla base di dati prevalentemente raccolti tra il 2011 ed il 2014 con le varie indagini PISA, TALIS, PIAAC e con le informazioni fornite dal MIUR E dall’ISTAT per l’Italia, mostra un Paese che, rispetto alla media OCSE, ancora ha un numero basso di laureati; dove i giovani fino ai 34 anni, pur con laurea, non riescono a trovare lavoro, al contrario di quello che accade negli altri Paesi; dove, infine, la valutazione non è ancora quello stimolo al miglioramento registrato in altre realtà. E’ stata evidenziata, inoltre, l’età media particolarmente alta dei docenti italiani, sottolineando come il loro futuro pensionamento, in un periodo valutato intorno ai dieci anni, potrebbe permettere un rinnovamento (sic!) della scuola italiana. Il sottosegretario Toccafondi ha commentato la presentazione con favore giacché, a suo dire, supporterebbe le azioni intraprese dal governo con la legge 107 e con la prossima legge di stabilità. Ha affermato che il sistema di valutazione introdotto, bonus compreso, contribuirà al processo di miglioramento, dando un chiaro segnale ai docenti e che i 3 miliardi in più spesi per la scuola dimostrano l’importanza che il presente governo attribuisce all’istruzione. Ha sostenuto, inoltre, che il problema dell’età verrà risolto con i nuovi concorsi. In generale, la legge 107 dovrebbe ridare maggiore autonomia alle scuole, ai docenti e alle università. Nel dibattito che è seguito, la UILScuola, tra le altre cose ha evidenziato come anche quest’anno resti confermato il dato che gli insegnanti italiani guadagnano meno non solo della media dei loro colleghi degli altri Paesi industrializzati, ma anche di quanti – sempre in Italia – hanno qualifiche analoghe; ha contestato l’efficacia delle misure di valutazione introdotte e l’imprecisione di alcuni dati delle indagini OCSE: a tal proposito ha chiesto che venga data regolare informativa alle parti sociali sulle scuole ed il personale coinvolto dal MIUR in tali occasioni e sulla natura dei questionari, cosa che fin qui non è accaduta. La dott.ssa Bono si è detta disponibile a garantire questo flusso di informazioni in futuro.
Rapporto Ocse | E’ emergenza retribuzioni per la scuola italiana
E’ una fotografia a tinte ancora in bianco e nero quella che ci consegna, ancora una volta, il rapporto Ocse: le retribuzioni dei docenti sono le più basse dell’area UE, l’investimento in istruzione dell’Italia (comprese le private) è di 1,3 % in meno della media UE, rispetto ai lavoratori con qualifiche equivalenti gli stipendi dei docenti italiani sono il 33% in meno, il rapporto alunni docenti è più alto della media europea.
Il ministro dell’istruzione – commenta Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – vede nel rapporto solo il ritardo dell’Italia nella valutazione degli insegnati e dei dirigenti a cui la legge avrebbe posto rimedio. Come dire che il prestigio sociale che è venuto meno nei confronti dei docenti italiani possa derivare dal fatto che non sono stati valutati. E’ un bel modo di rispondere ad una situazione che è una vera emergenza stipendiale che viste le esigue risorse per il rinnovo del contratto (circa 8 euro lorde medie pro capite) è destinata a permanere ancora.La continua propaganda del Miur sulla legge di riforma della scuola, nasconde i problemi vecchi e nuovi , di questi giorni l’ulteriore pasticcio dei docenti assunti nella scuola di secondo grado e dirottati nelle scuole medie. Si continuano a mettere pezze che sono peggio del buco di una legge rigidamente ideologica e praticamente irrealizzabile. Ed ancora proprio in questi giorni, i docenti neo immessi in ruolo della fase C della scuola secondaria di secondo grado, sono stati retrocessi nella scuola di primo grado; un vero e proprio abuso che fa capire come funzionerà la scuola del futuro, quella degli ambiti da cui scegliere i docenti da utilizzare per tappare buchi ed inefficienze senza alcuna coerenza con la propria abilitazione. Docenti che saranno poi valutati, ma sulla disponibilità ad accettare ogni sorta di impiego, piuttosto che sulle competenze e le performance che non si capisce chi e come dovrà valutare.
La UIL Scuola, già nell’incontro con il Miur del 18 novembre 2015, ha rivendicato con proposte concrete, azioni di tutela del personale immesso nei ruoli con le varie fasi, previste dalla legge n. 107/2015 , a partire dal garantire libertà nelle scelte individuali dei docenti interessati ed in particolare modo di quelli che , ancorché in servizio su posti a tempo determinato (supplenze), possono optare per restare in servizio sulla supplenza, ovvero assumere servizio sul posto che gli sarà assegnato dall’ APT di competenza.
Con questa scheda di lettura, intendiamo contribuire a fare chiarezza sulla base della normativa vigente ivi compresa la legge n. 107/2015 e riassumere le varie azioni e procedure per l’assegnazione delle sedi ai neo docenti immessi in ruolo, con la raccomandazione, di prendere visione delle circolari dei rispettivi USR.
Le incertezze e i problemi che stanno avendo tante persone, nascono in primo luogo dal fatto che il Miur, non ha ritenuto opportuno emanare una specifica nota attuativa con disposizioni chiare e univoche su tutto il territorio nazionale. Assistiamo quindi al prodursi di circolari da parte degli Uffici Scolastici Regionali, con disposizioni tra loro opposte, come se le incertezze proprie della legge non bastassero.
In alcuni casi c’è chi dice che occorre assumere servizio entro il 1 dicembre, in altri si dice che è vietato e si deve assumere servizio il 1° dicembre.
Consigliamo per questo ai docenti interessati di seguire le circolari dei rispettivi USR che sono vincolanti per tutto il territorio regionale e rivolgersi alle nostre sedi territoriali nel caso in cui fossero presenti vistose differenze rispetto ai contenuti dalla presente scheda di lettura che delinea i principi fondamentali previsti dalla legge 107.
Domande e risposte
… “risulta violato il principio di non discriminazione tra lavoratori che svolgono pari funzioni sia a tempo determinato che indeterminato”…
>>> Prosegue l’iniziativa legale dei sindacati su ciò che non va nella “buona scuola”: impugnato il provvedimento che esclude i docenti precari e gli educatori dalla fruizione della carta del docente.
I ricorsi sono stati presentati unitariamente al Tar Lazio da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams
Dopo il ricorso presentato contro l’esclusione dal piano di straordinario di assunzioni di numerosi lavoratori precari della scuola (docenti e Ata) che pure ne avevano i requisiti, ora i sindacati hanno impugnato unitariamente il provvedimento che esclude i docenti precari e gli educatori impegnati nei convitti e negli educandati dalla possibilità di poter fruire della “Carta del docente”, con la quale si assegna a ogni insegnante un importo nominale di 500 euro per ciascun anno scolastico, con la finalità di sostenere le attività di formazione e aggiornamento culturale e professionale.
Da tale beneficio viene infatti escluso il personale con contratto a tempo determinato in servizio che, al pari del personale di ruolo, svolge a pieno titolo la funzione docente per tutte le attività programmate dalla scuola. Lo stesso accade per gli educatori, equiparati ai docenti dalla norma e dal quotidiano impegno didattico ed educativo a favore dei giovani convittori e semiconvittori. >>> il testo integrale nel link
Piano assunzionale L. 107/2015. Beneficio legge 104/92
Nota A.T. Catania n. 16682 del 20/11/2015