USR SICILIA: AVVISO PUBBLICO – Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

04 NOVEMBRE 2015

USR SICILIA: AVVISO PUBBLICO – Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

AVVISO PUBBLICO
Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

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Incontro OO.SS. USR Diritto allo studio. Così non va!‏

4 NOVEMBRE 2015

Oggetto: Incontro OO.SS – USR:  Diritto allo studio.

In data odierna si è tenuto a Palermo presso l’USR, l’incontro preliminare alla contrattazione per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio.

L’amministrazione ha esposto la propria proposta, (si evidenziano le parti che rispetto al vecchio contratto cambiano).

Per OO.SS._Bozza C.C.I.R. Diritto allo Studio – 2015

La nuova stesura, rispetto al precedente contratto, risulta notevolmente restrittiva soprattutto nella parte concessoria:

  • non è possibile presentare domanda se non si è sostenuto e superato almeno un esame nell’ultimo anno,
  • massimo 5 anni fuori corso
  • non è possibile seguire corsi non pertinenti con l’ambito disciplinare insegnato,
  • per le università telematiche bisogna dimostrare l’avvenuto collegamento con l’università sia per gli esami che per le lezioni e dimostrare che non sia possibile seguire le lezioni al di fuori dall’orario di servizio
  • non è possibile usufruire dei permessi per le attività di studio personale.
In nuovo incontro è stato fissato per giorno 13 novembre. In allegato la bozza, sono gradite, a stretto giro di posta vostre riflessioni o integrazioni, nonché proteste e proposte.
Così non va, è ancora tempo di protestare.!  Ad ogni azione del Governo è emergenza continua. Assieme al territorio stiamo assistendo allo sbriciolamento della scuola: piovono, anzi diluviano provvedimenti devastanti. La scuola non può pagare a caro prezzo le idee di pochi burocrati. La scuola e chi la fa funzionare ogni giorno merita considerazione e rispetto.
Una volta allorché venina minata la scuola e ciò che essa rappresenta, tutelata costituzionalmente, cadevano persino i Governi.
Assistiamo alle incongruenze più lapalissiane, da una parte si riempiono la bocca di belle enunciazioni, di efficienza, di riqualificazione, di voglia di eccellenze, dall’altra mortificano il civilissimo quanto dovuto diritto allo studio, limitazioni all’arricchimento professionale, limitazioni alla libertà di insegnamento.
Occorre rivendicare il diritto di cittadinanza: gridiamo in modo corale ed esigiamo di essere trattati da cittadini e non da sudditi.
Difendiamoci da questi, oramai, continui attacchi ed azioni della liquefazione delle persone. Chi ha da capire capisca, chi ha da comprendere comprenda.
By segreteria territoriale Uil Scuola Catania, salvo mavica, segretario generale

Per la UIL Scuola, per i passaggi di ruolo, i docenti non devono frequentare il corso di formazione ma il solo anno di prova

INFORMATICONUIL

 

Incontri al Miur | Periodo di formazione e anno di prova per il personale neo assunto in ruolo Per la Uil, per i passaggi di ruolo, i docenti non devono frequentare il corso di formazione ma il solo anno di prova.

Periodo di formazione e anno di prova per il personale neo assunto in ruolo:  questo l’ordine del giorno della riunione che si è svolta nel pomeriggio al Miur,  nel corso della quale è stata illustrata una bozza di circolare che sostanzialmente ricalca i contenuti del D.M. 850/15.             La bozza di circolare, nello specifico, prevede che il personale neo immesso in ruolo debba frequentare il periodo di formazione in servizio e il superamento del periodo di prova, che è subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per almeno 180 gg.                 La circolare recepisce inoltre le indicazioni della Legge 107 che prevede che, dei 180 giorni utili al superamento del periodo di prova, 120 debbano essere di effettiva attività didattica.              La circolare prevede inoltre che destinatari del periodo di formazione e di prova siano anche i docenti che abbiano ottenuto il passaggio di ruolo.                                                                               La Uil Scuola ha in primo luogo stigmatizzato il modo di procedere dell’amministrazione che, da un lato  sottopone all’attenzione dei sindacati la bozza di circolare, dall’altro ha già emanato da qualche giorno uno specifico decreto (n. 850 del 27 ottobre 2015) che fissa i criteri e modalità di partecipazione al periodo formazione e di prova.                                                                                    Il personale destinatario di passaggio di ruolo – secondo la Uil scuola –  non deve frequentare, come di fatto già accade, il corso di formazione ma il solo anno di prova.                                        La formazione riservata ai neo immessi in ruolo, infatti, non può essere confusa con il superamento dell’anno di prova: la prima è specifica ed è una formazione che riguarda la funzione docente al suo primo impatto con il ruolo rivestito. L’anno di prova valuta invece l’idoneità a svolgere l’insegnamento di competenza.                                                                          Nel caso dei neo immessi in ruolo le due fasi coincidono temporalmente nel medesimo anno scolastico. Diverso è il caso dei passaggi di ruolo che devono prevedere solo il superamento dell’anno di prova per valutare l’idoneità ad insegnare un’altra disciplina. La formazione è stata già realizzata al momento dell’immissione nei ruoli. Rifarla risulta un inutile ripetizione ed un aggravio burocratico. La Uil ha chiesto inoltre che i 180 giorni di servizio ed i 120 giorni di attività didattica siano considerati in funzione dell’orario di cattedra del singolo docente in prova.

Va riconosciuto – secondo la Uil Scuola – l’anno di formazione e di prova anche per il personale nominato in ruolo sul sostegno ma in servizio come supplente sulla disciplina nonché di chiarire il concetto di classe affine che è, per prassi consolidata,  considerata in funzione del possesso soggettivo dei titoli del docente e non funzione delle classi di concorso; non c’è mai stato un elenco di classi considerate affini.                                                                                  L’Amministrazione ha accolto le osservazioni della UIL Scuola su alcuni aspetti riservandosi un approfondimento sulla richiesta relativa alla formazione dei docenti destinatari di passaggio di ruolo. La circolare dovrebbe essere emanata nei prossimi giorni.

 

Assegnare i 10mila posti rimasti liberi, subito!

Turi, segretario Generale Nazionale Uil Scuola: assegnare i 10 mila posti ancora liberi della fase C ai docenti delle graduatorie ad esaurimento E al ministro dice: “i prof di matematica ci sono, li cerchi tra i supplenti abilitati”.

Un’assemblea per spiegare alle persone quali sono le conseguenze concrete della legge del governo sulla scuola e quali invece sono soltanto ipotesi suggestive – è così che Pino Turi, a margine di una riunione delle Rsu ad Arezzo, torna sul tema dei decreti attuativi della legge in discussione proprio oggi al ministero.

Una delega, quella su formazione e reclutamento, che deve trovare nella fase transitoria, una  definizione per il personale già abilitato che da anni presta servizio continuativo nelle scuole statali.

Intanto occorre attuare la legge che prevede che i posti residui della fase C vengano assegnati al personale delle graduatorie ad esaurimento: si tratta di oltre 10 mila posti, secondo le stime della Uil Scuola, che resteranno ‘scoperti’ e che vanno assegnati anche – spiega il segretario generale della Uil Scuola – attraverso la riapertura di una nuova procedura.

In questa fase di transizione – sottolinea Turi – appare essenziale trovare una soluzione anche per tutti quei supplenti, con l’abilitazione, che lavorano nelle scuole da almeno tre anni. Si potrebbe pensare anche ad una procedura che li veda partecipare al concorso con una sola prova orale, quella relativa alla positiva novità della lezione simulata.

E’ qui che si possono trovare, in tempi brevi, con procedure certe, quelle professionalità esistenti, a partire dagli insegnanti di matematica – aggiunge –  che il ministro cerca altrove, mentre li ha sotto gli occhi da anni.

E’ qui che si possono trovare, in tempi brevi, con procedure certe, quelle professionalità esistenti, a partire dagli insegnanti di matematica – aggiunge –  che il ministro cerca altrove, mentre li ha sotto gli occhi da anni.

By segreteria territoriale Uil Scuola Catania. Salvo Mavica, segretario generale.

 

SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E ISTRUZIONE 0-6

 

INFORMATICONUIL

Sistema Integrato di educazione e istruzione 0-6

Il coordinamento scuola dell’infanzia al Tavolo MIUR

Il Coordinamento Nazionale per le politiche dell’infanzia e della sua scuola costituisce dal 1995 un’esperienza unica nel panorama dell’associazionismo scolastico; esso riunisce cinque storiche Associazioni Professionali della scuola (AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE) e le quattro maggiori Organizzazioni Sindacali (FLC CGIL, CISL SCUOLA, Uil SCUOLA e SNALS-CONFSAL), sostiene le politiche di qualificazione dell’infanzia e della sua scuola attraverso il confronto e il dialogo con quanti condividono questo obiettivo. Il Coordinamento è intervenuto attivamente a supporto dello sviluppo delle politiche dell’infanzia. I suoi contributi, riconosciuti dal MIUR, dall’ANCI, dall’INVALSI, da diverse fondazione ed associazioni del settore, dal Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, da formazioni politiche, su tematiche che spaziano dalle Indicazioni Nazionali, sezioni primavera, le attività sperimentali Ascanio, Alice, OR.ME, seminari nazionali ed internazionali. È stato audito dalle commissioni parlamentari in merito al DDL 1260 in virtù del suo impegno sulla qualificazione della scuola dell’infanzia nella sua condizione di interfaccia con il sistema dei servizi per l’infanzia e, ancor più, con l’intero percorso di formazione nel primo e nel secondo ciclo di studi. Il Coordinamento, in merito alla delega “Istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie”

  • ritiene come positivamente posto dalla legge 107/2015, nell’ambito delle deleghe definite al comma 181, il principio della esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale;
  • sostiene la necessità di promuovere tutte le intese che garantiscano il migliore sviluppo della persona anche in raccordo con i servizi educativi dell’infanzia, ma nel rispetto del patrimonio culturale storico pedagogico rappresentato dalla scuola dell’infanzia, messo a grave rischio da proposte confuse e poco rispettose delle diverse professionalità, culture ed esperienze. Si ritiene, infatti, che alla fascia 0-3 vada riconosciuto un valore intrinsecamente formativo, comunque essenzialmente connotato da pratiche di cura e assistenzialistiche, mentre per la fascia 3-6 si debba procedere nella piena valorizzazione della sua connotazione storicamente scolastica;
  • ritiene che si debba velocemente arrivare alla piena generalizzazione della scuola dell’infanzia al fine di consentire la frequenza al restante 6% dei bambini che non vi possono accedere per mancanza dell’istituzione stessa;
  • auspica che venga varato al più presto un piano di assunzioni relativo alla quota di organico potenziato per non lasciare scoperta e in difficoltà la scuola dell’infanzia;
  • chiede la salvaguardia delle peculiarità della scuola dell’infanzia che deve rimanere all’interno del sistema di istruzione e formazione come appropriatamente descritto nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 e a tutt’oggi in vigore;
  • chiede che la continuità verticale non sia ridotta alla fascia di età 0-6 ma vada invece realizzata anche con la scuola primaria e secondaria di primo grado (3-14 anni) come da Indicazioni Nazionali 2012 ad oggi in vigore che consentono di raggiungere, al termine della scuola secondaria di primo grado i traguardi di sviluppo delle competenze;
  • esprime preoccupazione perché la generalizzazione dei nidi non deve essere realizzata a discapito della trasformazione della scuola dell’infanzia;
  • esprime inoltre preoccupazione per il comma 181 articolo 1 della L.107/2015 che rivisita istituzionalmente la scuola dell’infanzia affidandone la gestione alle Regioni, agli EELL, alle famiglie dandole un indirizzo meramente assistenzialistico e attento più ai bisogni delle famiglie che non al DIRITTO ALLO STUDIO dei bambini e delle bambine;
  • ritiene che la formazione iniziale e in servizio dei docenti della scuola dell’infanzia e degli educatori degli asili nido deve essere diversa perché è tale anche la loro funzione, salvaguardando tutte le possibilità di contatto e di integrazione tra i due tipi di formazione.

Per il Coordinamento: Noemi Ranieri segretario esecutivo Uil Scuola Nazionale.

By segreteria territoriale Uil Scuola Catania, salvo mavica, segretario generale.

 

Sindacati: manifestazione nazionale il 28 novembre

29 OTTOBRE 2015 

Sindacati: manifestazione nazionale il 28 novembre

PUBBLICO IMPIEGO
RESTITUIRE AI LAVORATORI IL DIRITTO AL CONTRATTO, ALLA CONTRATTAZIONE E A UN GIUSTO SALARIO

Le Segreterie Confederali unitarie di Cgil – Cisl – Uil e le Categorie del Pubblico Impiego e della Scuola hanno deciso il seguente percorso di mobilitazione: fino al 13 novembre assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare le richieste contenute nelle piattaforme di categoria; fino al 16 novembre iniziative territoriali di mobilitazione coinvolgendo cittadinanza, ambienti accademici e culturali, parlamentari e amministratori locali; il 28 Novembre,  Manifestazione Nazionale.

PRESENTATO UFFICIALMENTE AL MIUR IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE: un piano utile alle scuole e alla crescita del Paese

27 OTTOBRE 2015 

Un piano utile alle scuole e alla crescita del Paese

PRESENTATO UFFICIALMENTE AL MIUR IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE. 

Due bug: tutta da risolvere la contraddizione del taglio alle segreterie scolastiche, all’area tecnica ed alla possibilità di sostituire i collaboratori scolastici assenti previsti dalla legge di stabilità 2015, da correggere in quella del 2016. Tutto da valorizzare il ruolo degli insegnanti: la trasmissione critica dei saperi non avviene attraverso le macchine, che non possono fornire un ‘punto di vista diverso’ ma solo attraverso il lavoro e  la professionalità degli insegnanti.

Presentato ufficialmente stamattina al Miur il Piano Nazionale delle Scuola Digitale.
Due le linee di intervento: la prima sulle infrastrutture con l’obbiettivo di portare la fibra ottica in  ogni scuola.  La seconda sulla didattica laboratoriale utilizzata per tutte le materie e su applicazioni specifiche rivolte a docenti, alunni e famiglie.

Un miliardo di euro è la cifra complessiva stanziata – ha detto il ministro Giannini, illustrando il piano che dovrebbe essere immediatamente esecutivo.  Questi gli ambiti di lavoro: strumenti,competenze e contenuti, formazione; accompagnare la scuola nella sfida dell’innovazione, la fibra e banda ultra-larga alla porta di ogni scuola, il cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole, ambienti digitali per la didattica, edilizia scolastica innovativa, il registro elettronico per tutte le scuole primarie.

Scivolone dialettico del ministro che ad un certo punto parla di progetto che deve riguardare la scuola in tutto il suo insieme,  che mira ad individuare 2 mila insegnati che saranno ‘digital angel’ ovvero super specialisti in materia digitale, una sorta di tutor di altri insegnanti (a conti fatti circa uno su cinque scuole, individuato, formato e  retribuito in modo non precisato) piano che dovrà coinvolgere anche il personale Ata che ‘mica può restare con il cavallo e il calesse nelle scuole’.

Stabilito che le segreterie scolastiche del nostro paese rappresentano la punta – spesso – più avanzata delle applicazioni tecnologiche nelle scuole, sarebbe da chiarire, in che modo il ministro pensa di poter sviluppare tale progetto, in sé sicuramente positivo e utile, se l’attuale legge di  Stabilità prevede un taglio lineare del personale e non è previsto l’organico potenziato.

Da un lato il Miur presenta un piano “necessario e strategico per la crescita del Paese che vede la scuola al centro della scena” – sottolinea Antonello Lacchei, presente all’iniziativa- dall’altro resta tutta da risolvere la contraddizione del taglio alle segreterie scolastiche, all’area tecnica ed alla possibilità di sostituire gli assistenti assenti previsti dalla legge di stabilità 2015 e da correggere in quella del 2016

La scuola è luogo privilegiato per connettersi con il futuro, è luogo di innovazione – ha detto Antonello Giacomelli, Sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico. Il dato nuovo che registriamo oggi è che siamo in presenza di un piano nazionale. L’obiettivo è quello di “portare  i cavi”, la fibra ottica per la connessone veloce in tutte le scuole. Per questo progetto ci sono complessivamente 4 miliardi e mezzo di euro.

Nel 2020, per la prima volta il numero dei ‘devices’ (pc, telefoni, tablet) supererà la popolazione mondiale. I dispositivi stimati saranno 10 miliardi a fronte di una popolazione mondiale di 8 miliardi.
Nel 1995 solo lo 0,6% della popolazione era connesso a internet. Nel 2014 la percentuale sfiora il 73%.

Sono alcuni dei numeri forniti da Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio, che ha svolto una relazione tecnica e circostanziata sui futuribili della ‘cittadinanza digitale’ (dalla login unica, all’anagrafe dei dati, alle notifiche delle interazioni con il sistema pubblico, ai pagamenti) e del piano della scuola digitale.

Due gli aspetti da mettere in rilievo – riassume Francesca Ricci, presente alla presentazione – da un lato il programma che prevede la realizzazione di una piattaforma abilitante all’uso del nuove tecnologie – ‘impara.italia.it’ –  che consente nuovi spunti e sviluppi culturali – come quello del ‘design thinking’, la trasmissione di informazioni con disegni digitali – dall’altro l’aspetto economico di tale progetto.

Evidente ai più che quello presentato oggi, infatti, è un progetto MIUR che rientra in una delle priorità di Palazzo Chigi. Rispetto alla realizzazione concreta degli obiettivi prefissati, infatti, sarà decisivo infatti l’intervento diretto del governo per garantire che anche le scuole situate nelle situazioni geograficamente disagiate possano partecipare al progetto attraverso la estensione della rete, anche dove il mercato non arriva.

Lo strumento digitale – ha detto ancora Barberis – è mezzo abilitante ma va interpretato. Non si può pensare ad una scuola tecnocentrica, occorre dare indirizzi, idee, favorire l’approccio critico e umanistico al sapere, più che limitarsi a definire gli finanziamenti.

Una nuova, inedita declinazione del sapere umanistico come valore aggiunto della scuola italiana, in netta controtendenza con quanto realizzato in questi ultimi anni, che hanno visto crescere il ruolo strategico della formazione tecnica superiore.A chiudere il lavori della giornata è stato Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, che, forse in un eccesso di progettualità, ha affermato che Confindustria si dice pronta a fornire 600 mila specialisti alle scuole ed a fornire tutto il know-how per l’alternanza scuola lavoro.

In quasi tre ore di presentazione, gli insegnanti sono stati citati meno di dieci volte. Un vero peccato, perché se la scuola italiana ha indubbiamente bisogno di un ‘piano digitale’ e di un futuro ‘connesso’, la trasmissione critica dei saperi non avviene attraverso le macchine, che non possono fornire un ‘punto di vista diverso’ ma solo attraverso il lavoro, la professionalità, il sapere critico degli insegnanti.

Solo un contratto innovativo, condiviso che coinvolga il personale e parta dalle scuole, potrà realizzare quella rivoluzione digitale di cui il Paese ha bisogno: si tratta di una rivoluzione culturale che si fa con le persone, non solo con i finanziamenti e con le tecnocrazie.

Selezione dalla rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24 ottobre u.s.‏

28 OTTOBRE 2015

Selezione dalla rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24 ottobre u.s.‏

Alla cortese attenzione di tutti.

Continua incessante l’azione sindacale protesa fra proteste e proposte.

L’occasione mi è gradita per ringraziare e per porgere sentite congratulazioni a tutta la RSU per l’adesione all’iniziativa di tenere in contemporanea in tutte le regioni le assemblee.
Grazie a tutti coloro che ci hanno fatto pervenire report e verbali: devo dire che è emersa partecipazione e qualità.
L’adesione e la partecipazione sono presupposto e stimolo per non demordere. Non molleremo poiché la posta è alta, essenziale ed importante: la persona, il valore e riconoscimento della dignità della persona. Non resteremo inerti e non assisteremo in silenzio al tentativo di liquefazione della dignità personale, dell’autonomia dell’insegnamento, dal tentativo di annullamento dei principi che ci hanno foggiato e che abbiamo posto a base dell’esercizio del magistero di docenti di “”magister”.
Non cesseremo di rappresentare in tutte le sedi ed i modi che la figura del personale ATA è essenziale ed indispensabile per garantire il buon funzionamento delle scuole.
Le nostre non sono sensazioni ma certezze, certezze che poggiano su decenni di esperienza ed impegno lavorativo, serio e professionale.
Sicuramente non accettiamo che altri, cioè chi in questo momento si trova al timone della fantapolitica, possano condizionarci o catechizzarci, certamente, loro, proprio questi, non hanno nulla da insegnarci.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania

Oggetto: selezione dalla rassegna stampa

Sul sito è disponibile una selezione della rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24.

Questo il link per leggere lo sfogliabile:

http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/rassegna_stampa_manifestazioni_24_ottobre.swf

In allegato:

AT DI CATANIA: Scuola – un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

27 OTTOBRE 2015

AT DI CATANIA: Scuola – un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

Scuola: un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

27 OTTOBRE 2015

AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a T.D. a.s. 2015/2016

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Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

La scuola entra nelle città. Manifestazioni in tutte le regioni. Turi: fatta la legge le scuole sono state lasciate al ‘fai date’

Insegnanti e cittadini dalla stessa parte per dire che questa legge va cambiata.

E sui 500 euro la Uil propone: la quota assegnata ai sindacalisti diamola agli educatori.

Per fare funzionare le scuole, bisogna motivare i lavoratori, con un contratto veramente innovativo – parte dall’emergenza retributiva che vede l’Italia agli ultimi posti, peggio di noi in Europa fanno solo Estonia e Polonia – il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, oggi in Sardegna per la manifestazione a Cagliari. Solo un contratto innovativo, condiviso e finanziato adeguatamente, può trovare soluzioni che la legge voluta dal Governo non ha dato. Bisogna partire dalla scuola dell’autonomia. E’ lì la soluzione – commenta Turi. Occorre porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento. Le scuole non sono uffici pubblici o imprese private. Sono istituzioni sociali i cui elementi costitutivi sono le persone: i lavoratori, le famiglie, gli studenti;  il dirigente è solo il legale rappresentante. Le sue responsabilità sono quelle legate alla funzione dirigenziale, sostanzialmente gestionali ed esecutive rispetto alle  delibere del Collegio dei docenti per le attività didattico educative, e alle delibere del Consiglio di Istituto. La scelta dei docenti da parte del dirigente, la valutazione del merito con l’assegnazione di quote di salario accessorio, contraddice l’autonomia professionale degli insegnanti, ne condiziona la libertà di insegnamento,  limita il pluralismo professionale, aprendo  la strada di  una neo-burocrazia, legata più alle procedure che al risultato dell’azione educativa.Questo sistema non ci convince, non ci piace, non rispetta i valori costituzionali assegnati al nostro sistema di istruzione. Occorre che il Governo si renda conto che sono scelte sbagliate da correggere. Ciò che emerge, fase dopo fase, nella applicazione della legge voluta dal Governo, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da realizzare.  E’ mancata una seria programmazione e la capacità di gestione di un sistema complesso, a cui ora bisogna fare fronte. A fenomeni complessi non si possono dare risposte semplicistiche, frutto di approcci ideologici. Questa è una legge pasticciata e contraddittoria, più la conosci e più ti rendi conto della impossibile o difficile realizzazione. La realtà dei fatti, come la democrazia, prima o poi ha la meglio. Ecco le proposte – fattibili – che mirano a trovare soluzioni concrete:

Precariato Serve un piano anche pluriennale che metta a sistema il reclutamento. Tra vecchio e nuovo sistema serve una fase di assestamento che risolva le incongruenze e le iniquità introdotte dalla legge 107 che, peraltro, tra una fase ed un’altra, cambia modello e scelte: prima l’algoritmo, senza alcuna considerazione delle persone coinvolte , ora al contrario, ed era ora, puntando sulle persone e non sull’algoritmo. Ci troviamo oggi nella necessità di sanare le ingiustizie tra una fase e l’altra;  tra la fase B e la fase C, realizzate con metodi opposti. Vanno sanate le ingiustizie, così come vanno coperti tutti i posti del piano di immissioni in ruolo. Va riaperta la procedura nazionale per la completa copertura prevista dalla legge stessa. Vanno messi a punto i provvedimenti destinati a coloro che, pur abilitati e con 36 mesi di servizio, non possono essere risolti dalla clausola di licenziamento inserita nella legge 107.

Personale ATA   Il personale Ata è parte integrante della scuola dell’autonomia. Vanno sbloccate le nomine in ruolo e trovate le risorse per il potenziamento per tutti i profili del personale Ata, anche per superare l’assurdo divieto sull’uso delle supplenze brevi.

La scelta dei docenti………………………………………………………………………. E’ l’anello debole. Sposta l’equilibrio dei poteri e delle competenze previsto nella  scuola dell’autonomia. La scelta dei docenti dagli albi a cura dei dirigenti scolastici, se presenta una sua ragione nell’organico potenziato, è impossibile se applicata a tutti i docenti. Non può funzionare concretamente. Altro esempio: gli squilibri di potere e responsabilità tra consiglio di istituto e collegio dei docenti.  Il dirigente, con la scelta diretta dei docenti, potrebbe addirittura cambiare la costituzione dell’organo collegiale ed orientarne le scelte.

Contratto Il percorso da seguire è il rinnovo del contratto di lavoro che potrà definire gli ambiti,  i diritti e gli  obblighi e  tutte le ricadute sul rapporto di lavoro, compresa la contrattazione decentrata di singola scuola, in cui dovrà confluire il sistema di valorizzazione del personale.

La valutazione. Non si può definire per i docenti un sistema e per i dirigenti un altro che è l’esatto opposto. Al di là della composizione  degli organismi di valutazione, che presenta molti limiti, occorre un confronto ed una scelta il più possibile condivisa e coerente.

Card per l’aggiornamento professionale. I 500 euro  – mette in chiaro il segretario generale della Uil scuola –   non possono essere paragonati  a un ‘buono pasto’ che è un diritto contrattuale. La loro finalità è quella di riconoscere la professionalità docente che, proprio come  accade per il principio di libertà di insegnamento, ha dirette ricadute sugli alunni. Chi beneficia dunque – aggiunge Turi – di un insegnamento libero e di un insegnante aggiornato sono proprio gi alunni Il punto è che occorre estenderla al personale docente che ne è stato escluso. Siamo al lavoro per trovare una soluzione che dia equità. Il diritto ai 500 euro è stato correttamente assegnato ai docenti che hanno ruoli sindacali.   Inizio da me – sintetizza Pino Turi – che attualmente non svolgo funzione docente e ho intenzione di restituirlo, con una precisa finalità:  quella di destinarla al riconoscimento del personale educativo che ne è stato ingiustamente escluso.

[http://www.uil.it/uilscuola/node/4271]

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

23 OTTOBRE

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

Carissimi, oggi abbiamo partecipato alla riunione informativa sugli organici di potenziamento assegnati dal MIUR alla Sicilia.
I presupposti immediatamente evidenziati dalla Altomonte sono stati chiari sin dall’inizio:”questa è l’assegnazione che viene fuori dagli incontri al MIUR tra tutte le direzioni regionali” evidenziando quindi che non c’è assolutamente margine di manovra perchè un qualsiasi spostamento in sicilia a cascata farebbe saltare tutto il castello.
Noi abbiamo evidenziato subito la mancanza di assegnazione in fase C di posti di sostegno primaria per la Sicilia mettendo in evidenza la disparità di trattamento.
Ho ricevuto personale rassicurazione dal Direttore che per l’anno scolastico 2016/17 i posti spunteranno fuori dall’organico di fatto trasformato in diritto.
Per determinare le classi di concorso ed i posti si è tenuto conto delle richieste delle scuole fatte per aree e della consistenza delle GAE – fondamentalmente hanno dato i posti a seconda del numero delle persone presenti in GAE.

L’UNIONE FA LA SCUOLA: le iniziative regionali del 24 ottobre

20 OTTOBRE 2015 

Le iniziative regionali del 24 ottobre

L’UNIONE FA LA SCUOLA

DOVE E QUANDO NELLE PIAZZE D’ITALIA

manifesto-24regioni-def.png 

 @ il comunicato dei sindacati scuola

 

ABRUZZO >>>
Manifestazione regionale – Aula magna Ippsar De Cecco – Via dei Sabini, 53 – Pescara – dalle 11.00 alle 13.00
BASILICATA >>>
Potenza – Via anzio – ore 11.00
CAMPANIA >>>
A Napoli una tamburriata per la scuola pubblica
Tutta la Campania sarà mobilitata per la grande manifestazione regionale a Napoli.
Appuntamento alle ore 9,00 in Piazza Matteotti.
Il successivo corteo muoverà verso la Prefettura in Piazza del Plebiscito, passando per via Diaz, via Medina, Piazza Municipio, via Vittorio Emanuele III, via San Carlo, Piazza Trieste e Trento, sarà animato con ogni forma di strumento a percussione, anche improvvisato.
CALABRIA >>>
CATANZARO LIDO- manifestazione davanti all’ufficio scolastico regionale
EMILIA ROMAGNA >>>
BOLOGNA – Piazza S. Stefano
ritrovo Via De’ Castagnoli, 1
davanti Ufficio Scolastico Regionale
ORE 9:30
FRIULI VENEZIA GIULIA >>>
Trieste: l’appuntamento è dalle 10.30 alle 14 in piazza dell’Unità dove i rappresentanti regionali e provinciali delle cinque sigle per un incontro pubblico il personale dellas cuola e i cittadini
LAZIO >>>
Manifestazione da Piazza della Repubblica a Piazza SS. Apostoli – ore 15.00
LIGURIA >>>
Manifestazione regionale – Largo E. Lanfranco – Prefettura – ore 10.00
LOMBARDIA >>>
Milano – Piazza S. Stefano – dalle 9.30 alle 12.30
MARCHE >>>
La scuola delle marche in corteo
… sbrogliamo la matassa
Ancona – Da Corso Garibaldi (lato Archi Piazza Cavour) a Piazza del Papa. ore 10.00
[clicca sull’immagine per scaricare la locandina]MOLISE >>>
[le locandine regionali si possono scaricare
cliccando sulle regioni]
Dalle 8 alle 10 – mobilitazione regionale – con volantinaggio presso tutte le scuole del Molise.
PUGLIA >>>
Fiaccolata, corteo e concerto finale
La scuola pubblica pugliese ancora in piazza: appuntamento alle ore 17.00 in Piazza Prefettura a Bari per manifestazione con fiaccolata, corte e concerto finale
SARDEGNA >>>
Manifestazione regionale – Calata Darsena – Via Roma – Lato Porto – dalle ore 16.30
SICILIA >>>
Doppio appuntamento a CATANIA e
PALERMO
A Palermo si terrà a piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dalle15.30 alle 20.00.
E’ previsto un gazebo ed un palco dove si alterneranno interventi di rsu e musica dal vivo.
A  Catania si terrà  a piazza Vincenzo Bellini dalle ore 16.00 alle 20.00 sono previsti interventi e contributi artistici musicali.
A Palermo confluiranno le province di Trapani ed Agrigento mentre a Catania le province di Enna, Caltanissetta, Messina, Siracusa e Ragusa.
TOSCANA >>>
Assemblea Rsu
Assemblea unitaria delle Rsu e dei delegati della Toscana: Aula Battilani – Università di Firenze – Via Santa Reparata, 65
UMBRIA >>>
Volantinaggio in occasione di Eurochocolate 2015 – dalle 11.00 alle 13.00 – Piazza Italia
VENETO >>>
A Venezia –  Campo S.Geremia – dalle 11 alle 16 –
festa con informazione, musica, pane e salame