09 GENNAIO 2015
Modifica delle classi di concorso
I sindacati sollecitano un incontro al ministero.
I sindacati sollecitano un incontro al ministero.
L’art. 6, che riguarda il MIUR, per la scuola prevede:
– la proroga fino al 31 dic. 2015 della validità degli atti emanati senza il parere del CNPI (era al 30 marzo 2015);
– l’indizione delle elezioni per il nuovo Consiglio superiore della P.I. entro il 30 settembre 2015 (era entro il 31 dicembre 2014);
– varie proroghe sull’edilizia scolastica;
– il concorso a preside da bandire entro il 31 marzo 2015 (era entro il 31 dicembre 2014).
Nei link le note inviate al ministero
L’amministrazione ha convocato le organizzazioni sindacali per l’informativa sul regolamento del prossimo concorso per dirigenti scolastici.
Nella bozza di regolamento si stabilisce che i prossimi bandi di concorso avranno una cadenza annuale, non solo perché si prevede che molti dirigenti nei prossimi anni andranno in pensione, ma anche per evitare situazioni verificatesi negli ultimi anni con reggenze e scuole senza dirigenti titolari.
La bozza di regolamento attende il concerto tra il MEF e il Ministero della Funzione Pubblica, per poi essere inviata al Consiglio di Stato.
Ad iter concluso, la SNA (Scuola Nazionale di Amministrazione) pubblicherà il Bando di Concorso, che si prevede per i primi mesi del 2015.
Il concorso prevede:
UNA PROVA PRESELETTIVA con quiz “vertenti sulle materie oggetto del concorso”.
DUE PROVE SCRITTE: la prima di ordine generale, la seconda con quesiti su problematiche attinenti la gestione delle istituzioni scolastiche.
UNA PROVA ORALE che – una volta superata – permetterà l’accesso al corso di 4 mesi, con verifiche intermedie e finali.
A conclusione i candidati saranno chiamati a svolgere 2 mesi di tirocinio in una scuola affiancati dal Dirigente tutor.
Il bando sarà nazionale con posti regionali.
Se tutto l’iter andrà a buon fine, senza intoppi, i prossimi dirigenti scolastici potrebbero prendere servizio già a settembre 2016.
La Uil Scuola pur condividendo la scansione annuale del bando di concorso a dirigente scolastico lamenta forti ritardi nella procedura ancora in corso e una lungaggine eccessiva nel percorso stesso del concorso, che non trova uguali per il reclutamento di altri dirigenti della pubblica amministrazione e che rischia di lasciare ancora per molto tempo numerose scuole senza dirigenti titolari. Per la UIL Scuola ha partecipato Rosa Cirillo.
Il testo (il bilancio dello stato per il 2015 ) approvato definitivamente, non presenta per le parti riguardanti la scuola nessuna novità di rilievo. Rimane la copertura per il piano di 149.000 immissioni in ruolo, per la cui definizione il Governo dovrà procedere ad un provvedimento legislativo specifico, ma anche la riduzione di risorse, con effetti sugli organici del personale Ata e su altri aspetti.
Viene reiterato il blocco del contratto per il 2015.
Non c’è intervento di blocco della progressione economica per anzianità.
Entro tale quadro finanziario il Governo potrà definire, nei prossimi mesi, interventi ulteriori sulla scuola.
Le dichiarazioni del Presidente Renzi – nel corso del seminario sulla #buona scuola, che si è svolto sabato scorso nella sede nazionale del Pd – e quelle del ministro Giannini – durante la presentazione dei dati della consultazione sulla Buona Scuola al ministero martedì pomeriggio – mostrano che sulla questione del riconoscimento professionale degli insegnanti siamo di fronte ad una svolta positiva.
L’idea degli scatti di merito da assegnare ad una quota percentuale prestabilita sulla base di una raccolta punti – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – che è stata giustamente considerata dagli insegnanti come offensiva, non c’è più. Di questo siamo soddisfatti.
Siamo stati ascoltati sia attraverso la raccolta firme, sia attraverso i giudizi espressi nelle assemblee.
Noi Uil – aggiunge Di Menna – l’avevamo detto in modo diretto al ministro durante l’incontro avuto nelle settimane scorse, chiedendo esplicitamente da dove fosse mai partita questa idea.
Ora rimane tutta aperta la questione di come riconoscere l’impegno professionale degli insegnanti e come prevedere opportunità di carriera che da una parte riconoscano l’attività didattica con gli alunni e dall’altra realizzino nelle scuole, modalità di sostegno alle innovazioni, di partecipazione ai processi di valutazione, alla formazione iniziale in servizio, considerando che ci sono tante professionalità, tante esperienze di alta qualità.
Il Governo – continua Di Menna – eviti di far riscrivere una nuova proposta a un gruppo di presunti esperti che non hanno esperienza dell’attività di insegnamento nelle scuole e favorisca, come si è impegnato a fare il Presidente del Consiglio, il coinvolgimento di chi ogni giorno si impegna nel proprio lavoro a scuola e prenda subito due decisioni necessarie:
Il Governo deve assolutamente rivedere quella parte del Piano che prevede il blocco delle retribuzioni per tutti fino al 2019.
Come Uil Scuola continuiamo a sostenere questa necessità e siamo impegnati ad individuare un dialogo proficuo che porti ad un contratto veramente innovativo per un settore davvero delicato e importante.
E’ stata presentata oggi al ministero la bozza di circolare sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016.
Per la Uil Scuola era presente Giuseppe D’Aprile.
L’amministrazione, rappresentata dalla dott.ssa Palumbo, in apertura incontro, ha illustrato alle organizzazioni sindacali il testo della circolare il cui impianto resta sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno:
La UIL Scuola, valutando positivamente lo sforzo dell’Amministrazione per quanto concerne l’anticipo della scadenza, ha chiesto di concedere più tempo alle famiglie per avviare la fase di registrazione al portale delle iscrizioni on line.
L’Amministrazione si è resa disponibile a tale richiesta prevedendo di fissare l’inizio per l’avvio della registrazione già dal 12 gennaio 2015.
Oltre ad altre richieste di carattere prettamente tecnico, la Uil Scuola, ha chiesto di estendere la possibilità dell’iscrizione on line anche agli alunni della scuola dell’infanzia.
L’Amministrazione, ha chiarito che, data la peculiarità di tali scuole (statali, comunali, private, paritarie ecc….), non è stato possibile, per il momento, prevederla.
Per le sezioni primavera, su sollecitazione della UIL Scuola, l’Amministrazione ha chiarito che, poiché nell’anno scolastico in corso viene a scadere l’accordo in Conferenza unificata, si riserva di fornire indicazioni in merito non appena sarà siglato il nuovo accordo.
In merito ai percorsi di istruzione per gli adulti, la UIL Scuola ha chiesto all’Amministrazione, insieme alle altre organizzazioni sindacali, di monitorare attentamente, nelle more dell’avvio di tutti i CPIA, il corretto svolgimento delle operazioni legate alle iscrizioni.
Un incontro specifico è previsto nel mese di aprile 2015.
La pubblicazione della circolare e l’invio alle scuole avverrà presumibilmente nella giornata del 17 dicembre 2015.
Il periodo di presentazione delle domande di iscrizione è fissato dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015.
Il 15 dicembre presso il Centro Ebraico Italiano, il Pitigliani, a Roma, nell’ambito delle iniziative del Semestre europeo sotto la presidenza italiana, il Ministero dell’istruzione, in collaborazione con l’istituto Yad Vashem di Gerusalemme e con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha organizzato un simposio europeo sull’educazione alla Shoah.
Per la UIL Scuola, unico sindacato europeo a partecipare, erano presenti Massimo Di Menna, Noemi Ranieri e Rossella Benedetti; per l’IRASE nazionale, Rosa Venuti.
Tra i rappresentanti delle istituzioni, intervenuti all’iniziativa, hanno portato il loro saluto il ministro italiano dell’Istruzione, Stefania Giannini, il suo omologo greco, Andreas Loverdos, il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Mario giro, il direttore della Scuola Internazionale per gli Studi sull’Olocausto, Eyal Kaminka e il presidente dell’UCEI, Renzo Gattegna.
La giornata si è articolata in due parti, una caratterizzata dalle relazioni di alcuni esperti internazionali e di indiscusso valore sull’insegnamento della Shoah e l’altra dai lavori di gruppo con lo scambio di esperienze e proposte tra i partecipanti al simposio in rappresentanza delle organizzazioni governative di numerosi Paesi europei.
La UIL Scuola, in virtù del suo pluriennale impegno e del protocollo di intesa sottoscritto con lo Yad Vashem, ha condiviso in quella sede le attività svolte in tutti questi anni, in parallelo a quanto realizzato dal MIUR, per i docenti italiani.
Il contributo fornito dalla UIL Scuola e dall’IRASE nazionale all’educazione alla Shoah in Italia è stato riconosciuto sia dalle istituzioni ebraiche, che da quelle italiane e nell’ambito delle proposte di formare una rete europea, l’impegno della UIL Scuola trova una sua naturale collocazione.
L’iniziativa si è, quindi, conclusa con la richiesta formale dei presenti ai rappresentanti del ministero dell’Istruzione di trovare una modalità di funzionamento di tale rete per permettere al prossimo presidente di turno dell’Unione Europea di partire da proposte fattibili, evitando con ciò che il progetto muoia sul nascere per difetto di concretezza.
Il Miur, con l’allegata nota dell’11 dicembre 2014, dà direttive agli Uffici scolastici regionali sui corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente appartenente a posti o classi di concorso in esubero.
La nota fa riferimento alle procedure già attivate con le note 7591/12 e 1235/13, ai corsi parteciperanno i docenti titolari delle classi di concorso in esubero riferite all’organico di diritto degli anni scolastici 2012/13 e 2013/14 che, avendo prodotto domanda entro le date stabilite dalle specifiche circolari, sono stati inseriti negli elenchi predisposti dagli Uffici scolastici regionali.
I posti disponibili verranno utilizzati secondo le seguenti priorità:
Va ricordato che i docenti, una volta conseguita la specializzazione, saranno utilizzati su posti di sostegno.
La nota del Miur prevede che dette iniziative formative dovranno essere avviate entro gennaio 2015.
A seguito della richiesta presentata dai sindacati scuola di una corretta informativa sulle iniziative di formazione degli insegnanti di scuola primaria per la lingua inglese si è svolto in data 15 dicembre un incontro presso la direzione generale del personale. Sono stati forniti i dati inerenti la situazione dei corsi attivati e quelli in fase di attivazione, il numero dei docenti che hanno acquisito la certificazione per l’insegnamento e dati sulle tipologie di finanziamento riconducibili sostanzialmente, per l’a.s. 2014-2015 a due: decreto 821/2013 per circa 12000 docenti e fondi PON per le quattro regioni dell’obiettivo convergenza per ulteriori 12000,distribuiti su tre diverse annualità.
Va considerato che i posti necessari a soddisfare l’intero fabbisogno sono circa 37.000.
La UIL ha chiesto all’amministrazione di mettere in campo maggiori risorse per sostenere la misura, di vigilare sulla realizzazione dei corsi, che non possono essere affidati a singoli esperti, ma ad enti e soggetti qualificati o meglio alle scuole.
Ha inoltre rappresentato l’esigenza di realizzare informative complete che ricomprendano sistematicamente le azioni realizzate dalle varie direzioni generali, tra cui in primo luogo la direzione per gli affari internazionali per la gestione dei fondi europei.
Per la UIL era presente Noemi Ranieri.
Con la conversione in legge del DL 23 gennaio 2014, n. 3, che ha ripristinato gli scatti del personale della scuola si è anche risolta la situazione delle posizioni economiche ATA bloccate dal MEF che aveva sospeso il pagamento di quelle attribuite dal settembre 2011, ritenendole un aumento stipendiale illegittimo, sottoposto al blocco delle retribuzioni pubbliche.
La norma sulle PE riguarda i tre anni scolastici 2011-2012 2012-2013 e 2013-2014. Tutto il personale destinatario delle stesse, il cui nominativo era già stato inviato alle DPT, che aveva subito il blocco, ha ricevuto per differenza le somme non percepite.
Per coprire gli ultimi 4 mesi l in sede di riassegnazione delle economie MOF è stata inviata ad ogni scuola una somma forfettaria di 904 euro da utilizzare prioritariamente per questa finalità. Tale previsione riguarda anche i destinatari giuridici delle PE che non hanno ricevuto gli arretrati, in quanto sconosciuti alle DPT.
Nel caso in cui non ci siano destinatari di PE sottoposte al blocco o non ancora attribuite le risorse confluiscono nel fondo, per retribuire il lavoro ATA.
Nel caso in cui non siano sufficienti devono essere integrate con quelle degli incarichi specifici ATA che, in sede di ripartizione MOF sono state incrementate per questa finalità.
Per coloro che hanno i requisiti giuridici di assegnazione e sono stati esclusi in quanto il loro nominativo non è stato trasmesso alla DPT stiamo valutando le azioni di tutela sindacale e giurisdizionale.
Come confermato anche dal nostro Ufficio Legale la circostanza che venga loro riconosciuta una retribuzione da settembre a dicembre 2014 non solo non pregiudica il contenzioso ma rafforza le motivazioni di un eventuale ricorso. Sulla materia stiamo predisponendo una bozza di diffida.
I requisiti, le procedure
L’11 dicembre si è tenuta al Miur una riunione tra l’Amministrazione e i sindacati scuola per discutere della circolare applicativa al D.M. 886 del 1° dicembre 2014. Per l’Amministrazione era presente il dott. Molitierno. Per la Uil Scuola ha partecipato Francesco Sciandrone.
Tenendo conto della bozza di circolare, tutte le organizzazioni sindacali presenti hanno proposto le seguenti modifiche:
La Uil Scuola, in particolare, ha proposto per il personale in esubero lo stesso provvedimento che è stato adottato nel 2013, consentendo il pensionamento a domanda con le regole pre Fornero.
Per quest’ultima richiesta, l’Amministrazione ha risposto negativamente, affermando che il precedente provvedimento aveva validità solo per l’anno 2013.
NOTA SULLA CIRCOLARE APPLICATIVA PER IL PENSIONAMENTO 2015
In data 11 dicembre 2014 è stata diramata dal Miur la circolare applicativa del D.M. 886 del 1° dicembre 2014.
La circolare non ha recepito alcuna modifica di quelle proposte da tutti i sindacati nella riunione della mattinata, ad eccezione del riferimento alla circolare Inps per la 6^ salvaguardia.
Viene ribadito che le dimissioni dal servizio vanno presentate, mediante la procedura “on line” del sistema Polis del Miur, da tutto il personale della scuola.
Presenterà, invece, le dimissioni in forma cartacea, con successive istruzioni, il personale della 6^ salvaguardia che rientrerà nei 1.800 nominativi che potranno accedere al trattamento pensionistico per aver fruito di permessi nel 2011 per l’art. 33 comma 3 della Legge 104/1992 e dell’art. 42 del D. L.vo 151/2001.
Il personale in servizio all’estero potrà presentare l’istanza anche con modalità cartacea.
I contenuti della circolare sono quelli che sono stati già pubblicati sul sito della Uil Scuola in occasione della pubblicazione del D.M. 886 del 1° dicembre 2014, ai quali si fa riferimento [ link: http://www.uil.it/uilscuola/node/3679 ]
Unica vera novità è la possibilità del collocamento a riposo d’ufficio per tutto il personale che, entro la data del 31.08.2015, possiede anni 62 di età e 42 anni e 6 mesi, per gli uomini, e 41 e 6 mesi, per le donne, senza arrotondamenti.
Rende perplessi la formulazione di tale facoltà dell’Amministrazione che, con preavviso di 6 mesi, può risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro.
Si riafferma, comunque, che per il personale docente ed Ata la data di scadenza del 15.01.2015 vale per:
Per i dirigenti scolastici, invece, che intendono usufruire delle particolari disposizioni che regolano le cessazioni dal servizio, la data di scadenza è il 28.02.2015, ai sensi dell’art. 12 del CCNL dell’Area V.
Una giornata utile non solo per dar forza ai lavoratori, ai pensionati ma all’intero Paese.
La centralità è il lavoro, per i giovani che vivono le maggiori difficoltà, per la crisi, per i lavoratori che meritano rispetto e riconoscimento, perché rappresentano la ricchezza del Paese. Rivendichiamo un cambiamento profondo della politica economica del Governo.
Il premier Renzi ha detto di rispettare chi sciopera ed il sindacato, non basta, deve aprire un confronto per ascoltare, discutere le nostre rivendicazioni che sono alla base dello sciopero.
Potremmo fare un elenco lungo, mi limito a citarne sette:
– la legislazione sul lavoro: con demansionamento, precarizzazione, tutele per chi perde lavoro, art. 18, insomma discutere sui decreti attuativi;
– riduzione dell’Irap solo per aziende che investono ed assumono;
– estensione degli 80 euro ai pensionati;
– rinnovo dei contratti per i pubblici dipendenti;
– revisione legge Fornero;
– investimenti in istruzione e ricerca;
– interventi urgenti per ridurre le fonti, davvero eccessive, di sprechi e privilegi.
Tutte ragioni per lo sciopero, dopo che il Governo ha negato confronti, si è chiuso in decisioni senza ascolto.
A nulla è servito l’incontro a Palazzo Chigi con il ministro Madia, addirittura il ministro del Lavoro, anziché convocare subito i sindacati, si è ‘offeso’ ed ha chiuso ogni trattativa determinando un nulla di fatto: siamo di fronte ad un ministro del Lavoro che sfugge al suo dovere istituzionale che è quello di evitare scioperi ed ascoltare chi rappresenta i lavoratori.
Lo stesso Presidente del Consiglio deve ora, dopo la giornata di sciopero, aprire il confronto.
È’ questo che serve al Paese.
Da domani ci impegniamo per fare in modo che ci sia la ripresa dell’ iniziativa Uil, Cgil, Cisl per un confronto con il Governo e per rafforzare la mobilitazione.
Quella dello sciopero non è la giornata conclusiva. Il governo inizi con i contratti, perché è il peggiore datore di lavoro.
Il Governo non può limitarsi a descrivere o raccontare il paese, deve decidere, nell’ottica della coesione; su questo il Governo è lento e lontano dalla realtà delle persone. Con lo sciopero il paese reale ha dato la scossa necessaria.
Anche per la scuola abbiamo posto temi concreti:
– il contratto bloccato per altri tre anni
– gli scatti congelati fino al 2018
– il merito che, secondo il progetto del Governo, dovrebbe essere deciso con una sorta di raccolta punti.
Il risultato è che non si saranno aumenti per nessuno, né per anzianità, perché bloccate, né per merito, perché ancora tutto da definire.
Non è così che si valorizza la scuola. Abbiamo proposte chiare: dare valore al lavoro, rinnovare il contratto, investimenti per l’istruzione per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi europei.
“Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta”: cosi’ il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in piazza a Roma per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per chiedere al governo di cambiare sul Jobs act, la legge di stabilita’ e la P.a.
Prima della partenza del corteo Barbagallo ha detto ai giornalisti che oggi “milioni di lavoratori si astengono dal lavoro” e accanto a loro si mobiliteranno tanti pensionati e tanti giovani; “vogliamo fermare la caduta dell’economia italiana” ha spiegato.
La protesta di oggi puo’ convincere il governo a cambiare atteggiamento: “mi aspetto che il governo,quando parla di riforma del lavoro parli con i sindacati”.
Possibilità di confronto ci sono ancora – ha sottolineato – perchè devono essere emanati i decreti attuativi della legge delega sul lavoro e perchè la legge di stabilità è ancora in discussione al senato. L’economia “può ripartire se si mette mano alla questione fiscale e morale”: le risorse per gli interventi chiesti dai sindacati si possono trovare contrastando l’evasione fiscale (150 miliardi) i costi della politica (27 miliardi) e corruzione.
“Noi veramente vogliamo cambiare l’Italia, non a parole”: ha detto Barbagallo dal palco della manifestazione a Roma. “Devono smetterla di raccontare storie, di fare promesse non mantenute, devono ridare dignità ai lavoratori, speranza ai giovani e certezze ai pensionati per sopravvivere a questa crisi. Se Renzi vuole fare una battaglia in Europa per eliminare quel vincolo stupido del 3% che sta impoverendo tutta Europa, siamo disposti a fare un’azione anche con i sindacati europei”.
“Siamo pronti ad accogliere l’appello di Napolitano. Accettiamo, ma non siamo stati noi a chiudere la porta al dialogo”. Così Barbagallo, risponde al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invitato a riallacciare il filo del dialogo.
“Faremo una nuova resistenza e questa piazza dimostra che ce la faremo”. Cosi’ il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha concluso il comizio a piazza Santi Apostoli, al termine del corteo di Cgil, Uil che ha sfilato per le vie di Roma.
“Il presidente ci stupisca – ha detto – ci convochi: noi rappresentiamo la parte sana del Paese”.
La scuola, considerata un servizio pubblico essenziale, esercita il diritto di sciopero del personale, nell’ambito delle leggi 146/1990 e 83/2000, applicando le norme del codice di autoregolamentazione allegato al CCNL/1999.
Il testo di sintesi