24 Febbraio 2014
Chiarimenti per il personale in servizio all’estero
PAS
La nota del ministero per i docenti in servizio all’estero
La nota del ministero per i docenti in servizio all’estero
Le organizzazioni sindacali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno avuto oggi, 19 febbraio, un incontro informale col presidente della 7a Commissione del Senato e la relatrice del disegno di legge di conversione del DL 3/2014, nell’ambito delle iniziative messe in atto per rivendicare una soluzione alla questione delle posizioni economiche del personale ATA attraverso opportuni interventi emendativi del testo di legge in discussione.
I lavori della Commissione, in attesa che si formi il nuovo governo, sono stati rinviati alla settimana prossima: tuttavia gli esponenti politici presenti all’incontro hanno manifestato una precisa volontà di impegno in direzione delle richieste avanzate da parte sindacale.
Il testo integrale della nota nel link di seguito:
Il giorno 19 febbraio 2014 si è tenuto un incontro tra le organizzazioni sindacali e la direzione generale del bilancio del Miur per una informativa sullo stato di attuazione dei progetti di scuola per l’avviamento alla pratica sportiva.
Da quanto riferito dai rappresentanti del ministero, su una somma totale di 20.280.000,00, le scuole avrebbero impegnato 17.727.000,00. Risulta quindi un avanzo di circa due milioni e mezzo di euro.
La Uil Scuola, insieme agli altri sindacati, ha chiesto che i residui non impegnati per la pratica sportiva vengano restituiti alle scuole.
Su richiesta dei sindacati i dirigenti del Miur, prima di procedere all’assegnazione di dette risorse alle scuole, si sono impegnati per verificare l’esistenza di ulteriori economie, in modo da poter procedere ad un’unica assegnazione alle scuole.
Il confronto si dovrebbe chiudere con un accordo tra le parti che potrebbe essere sottoscritto in un prossimo incontro già programmato per il prossimo 5 marzo.
Per la Uil scuola ha partecipato Pasquale Proietti.
Il ministero sta predisponendo la circolare per le scuole. Le domande entro il 28 febbraio.
Si è svolta presso la Direzione Generale dello Studente una riunione informativa sui finanziamenti oggetto del DM n.87/2014 per progetti contro la dispersione scolastica. Per la UIL Scuola ha partecipato Rossella Benedetti.
In apertura di riunione, i rappresentanti dell’amministrazione hanno motivato la fretta di procedere all’attuazione dell’art. 7 del dl 104/2013 con la necessità di impegnare i fondi a carico dell’anno 2013, che altrimenti sarebbero andati persi. Il dr. Mazzoli ha tenuto a precisare, però, che l’impianto generale del decreto riposa sulle esperienze già maturate sul territorio, che hanno permesso di individuare un percorso entro il quale tutte le scuole dovranno muoversi per accedere ai fondi. Alle organizzazioni sindacali si chiedeva oggi di contribuire alla stesura della comunicazione operativa rivolta agli Uffici scolastici regionali e ai dirigenti. Tale nota sarà inviata probabilmente già da domani ed entro il 5 marzo p.v. gli Uffici scolastici dovranno restituire al ministero gli elenchi dei progetti ammessi al finanziamento.
La UIL Scuola, sottolineando, come tutti i presenti al tavolo, la mancanza di un atteso confronto con il ministro sul dl 104/2013, rispetto alla questione della dispersione scolastica ha auspicato che le attività finanziate con queste risorse abbiano anche un collegamento con tutte le altre iniziative prese per combattere il fenomeno, allo scopo di realizzare interventi organici ed efficaci e non episodici. Riguardo, invece, alla comunicazione da inviare, la UIL Scuola e le altre sigle hanno chiesto che si faccio un chiaro richiamo al passaggio contrattuale con le RSU per l’utilizzo di dette risorse, senza trascurare il coinvolgimento degli organi cui pertiene l’elaborazione dell’offerta formativa. È stata richiesta anche maggiore chiarezza per quanto riguarda le modalità di monitoraggio e valutazione dei progetti nell’ottica di un uso efficace dei finanziamenti.
Resta la perplessità per il dialogo a singhiozzo su temi che impattano fortemente sull’organizzazione del lavoro e sulle sue ricadute sulla qualità del servizio.
Rosa Cirillo, Area V Uil Scuola: “ Il nostro lavoro prevede rapporti con 12 enti diversi per finalità e funzione: previdenziali, assistenziali, del lavoro e dell’economia. Abbiamo responsabilità verso alunni, insegnanti, personale Ata. E’ ora di mettere ordine nelle norme che mirano solo al risparmio e creano ingiuste disparità di trattamento.
Responsabilità e competenze aumentate nel tempo a cui non corrispondono riconoscimenti professionali adeguati. A manifestare oggi, davanti al ministero della Pubblica Istruzione in viale Trastevere a Roma, sono i dirigenti scolastici giunti da tutta Italia.
La dirigenza scolastica non è in nessun modo equiparata alle altre dirigenze – spiega Rosa Cirillo, segretaria nazionale dell’area V della Uil Scuola. Spesso non si considera – continua – che un dirigente scolastico mantiene rapporti obbligatori, con la possibilità di essere multato se non vengono rispettati dei criteri e delle scadenze, con almeno 12 enti differenti per finalità e funzione (Inps – ex gestione Inpdap – Inail – Agenzie delle Entrate – Ragioneria territoriale dello Stato – Rilevazioni statistiche – Uffici di collocamento – ASL – Consip – Revisori dei conti – Autorità di gestione – Avvocatura dello Stato – Giudici del lavoro).
Inoltre ha la gestione di più di una struttura scolastica, ha in media più di mille alunni, più di 100 docenti, più di 30 persone del personale ATA. Ha obblighi di trasparenza ed è garante della privacy. Mantiene rapporti sindacali e normativamente è ritenuto alla pari del datore di lavoro, quindi responsabile anche di anomalia che autonomamente non può risolvere. E l’elenco potrebbe continuare – spiega Rosa Cirillo – riprendendo le ragioni di questa giornata di sciopero.
Che la misura fosse colma era chiaro da tempo – spiega la responsabile dell’area V della Uil Scuola. Le ragioni? Responsabilità e oneri che sempre di più ricadono sulle istituzioni scolastiche, utilizzate come parafulmini di problematiche più ampie insolute.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è il blocco dei contratti regionali, conseguenza immediata del blocco del Fondo Unico Nazionale. Fondo che raccoglie le somme, la parte variabile dello stipendio dei dirigenti. L’ufficio centrale di bilancio ha inteso che le retribuzioni dei dirigenti dovessero subire un taglio mensile di 150 fino a 200 euro mensili, decurtando dal fondo somme già precedentemente individuate, accantonate, e per le quali si era firmato un contratto nazionale alla presenza dell’amministrazione e dei sindacati rappresentativi della categoria. Una riduzione che non risponde a nessuna logica funzionale.
Nella giornata odierna abbiamo riscontrato che, diversamente da quanto comunicato dal Miur solo ieri, nella sede della conciliazione sulle posizioni economiche Ata, sullo stipendio del mese di febbraio è stata bloccata – e dunque non liquidata – la somma relativa alle posizioni economiche attribuite dal settembre 2011.
Precisiamo che da verifiche effettuate non risulta in atto il recupero delle somme già pagate.
Richiesta di incontro in merito a dimensionamento e ricadute sugli organici
La nota dei sindacati scuola al termine della riunione di oggi per la procedura di conciliazione.
E’ stato emanato dal MIUR il decreto ministeriale previsto dal decreto legge ‘L’Istruzione riparte’ (articolo 7), mirato alla lotta contro la dispersione scolastica..
Possono candidarsi tutti gli istituti comprensivi e le scuole secondarie di secondo grado (queste ultime per azioni rivolte alle classi del biennio iniziale), anche in rete tra loro. I progetti vanno inviati agli Uffici Scolastici Regionali entro il prossimo 28 febbraio. Le attività proposte dovranno essere avviate in questo anno scolastico e potranno proseguire nell’anno scolastico 2014-15.
Le finalità previste:
I criteri di valutazione dei progetti saranno:
Gli Uffici Scolastici Regionali predisporranno staff di accompagnamento e monitoraggio dell’andamento dei progetti finanziati.
Nota di sintesi della Uil Scuola
Come è noto, con la circolare n° 44 del Ministero del Lavoro del 12.11.2013, è stata ampliata la platea dei derogati.
L’estensione riguarda anche il personale della scuola il quale, nel caso abbia fruito di permessi per l’art. 33 comma 3 della Legge 104 del 1992 e per l’art. 42 del Decreto Legislativo n° 151 del 26.03.2001, può produrre istanza al Dipartimento territoriale del Lavoro per far parte di una graduatoria stilata dall’Inps e, rientrando nelle 2.500 unità stabilite per l’anno 2014, potrà successivamente produrre istanza per il pensionamento a decorrere dal 1° settembre 2014.
Tale personale dovrà possedere i requisiti della legge pre Fornero entro 36 mesi dalla pubblicazione del Decreto Legge n° 201 del 06.12.2011 (pertanto entro il 06.01.2015), finestra compresa.
Per dovere di chiarezza, si fa presente quanto segue: la Legge pre Fornero stabiliva pensionamenti di vecchiaia e di anzianità con accesso al trattamento dopo 12 mesi dal conseguimento del requisito. Nel pubblico impiego, scuola esclusa, e nel privato se il requisito si raggiunge il 1° marzo dell’anno “X” l’accesso al trattamento pensionistico avviene dal 1° marzo dell’anno successivo. Per quanto riguarda la scuola, invece, data la particolarità dell’uscita dal mondo produttivo dal 1° settembre di ogni anno, l’accesso alla pensione avviene dopo un minimo di 8 mesi, dal conseguimento del diritto, ad un massimo di 20. Se, infatti, si raggiunge diritto a pensione nel mese di dicembre, si avrà la stessa nel mese di settembre successivo (dopo 8 mesi); qualora si dovessero raggiungere i requisiti per il trattamento pensionistico nel mese di gennaio, la riscossione della pensione avverrebbe a settembre dell’anno successivo (dopo 20 mesi). In tal modo, il comma 9 dell’art. 59 della Legge 449 del 1997 viene modificato nel senso che si raggiunge il requisito a dicembre per andare in pensione a settembre dell’anno successivo, anziché nello stesso anno come prevede la legge citata.
Il sottonotato quadro sinottico evidenzia le pensioni di vecchiaia.
DONNE UOMINI
ANNO | ETA’ ANAGRAFICA | CONTRIBUZIONE | ETA’ ANAGRAFICA | CONTRIBUZIONE |
2011 | 61 | 20 * | 65 | 20 * |
2012 | 65 | 20 | 65 | 20 |
2013 | 65 | 20 | 65 | 20 |
2014 | 65 | 20 | 65 | 20 |
* Anni 15 in presenza di contribuzione di almeno una settimana entro il 31.12.1992.
Per le pensioni di anzianità
UOMINI E DONNE
ANNO | QUOTA ETA’ ANAGRAFICA + CONTRIBUZIONE |
2011 | 96 60 + 36 OPPURE 61 + 35 |
2012 | 96 60 + 36 OPPURE 61 + 35 |
2013 | 97 E 3 MESI 60 + 37 E 3 MESI 61 + 36 E 3 MESI |
2014 | 97 E 3 MESI 60 + 37 E 3 MESI 61 + 36 E 3 MESI |
In tutti i casi di pensione di anzianità, sono fatti salvi i 40 anni di contribuzione.
Orbene. Per i “derogati” che rientreranno nelle 2.500 unità, il pensionamento dal 1° settembre 2014 avverrà possedendo i requisiti sotto indicati alla data del 31.12.2013:
AVVISO / Proroga al 14 febbraio del termine di presentazione delle domande di dimissioni
Il termine finale previsto per il 7 Febbraio 2014, per la presentazione, da parte del personale Docente ed A.T.A, delle domande di collocamento a riposo avente decorrenza 1° Settembre 2014, viene prorogato al 14 Febbraio 2014
La Uil propone una profonda redistribuzione per organici stabili pluriennali e di rete
In data 6 febbraio si è tenuto un incontro tra i sindacati scuola ed il Miur sulla revisione degli organici ATA, per la UIL scuola Antonello Lacchei.
I rappresentanti del MIUR hanno fornito una ulteriore serie di dati riassuntivi relativi alle aggregazioni di posti per tipologia di istituto e per profilo.
Da parte sindacale è stata ribadita l’inadeguatezza del sistema di ripartizione dei posti per scuola.
La UIL Scuola ha chiesto di procedere attraverso una profonda modifica del sistema di distribuzione dell’organico tenendo conto dei reali bisogni delle scuole e dei nuovi carichi di lavoro, nel rispetto dei vincoli di bilancio sulla entità complessiva della spesa. Serve un nuovo modello di ripartizione dei posti che garantisca stabilità e certezze al personale e ponga le condizioni per migliori condizioni di esercizio e maggiore qualità del lavoro ATA.
Secondo la UIL è possibile costituire a partire dall’organico di fatto, un organico funzionale pluriennale di scuola, dando attuazione alle norme del decreto Monti sulle reti di scuole. Questo consentirebbe – senza costi aggiuntivi – di qualificare personale amministrativo e tecnico per estendere gradualmente l’area tecnica a tutte le scuole e per centralizzare complessi processi amministrativi come le ricostruzioni di carriere e le pratiche pensionistiche. Un vero e proprio organico di rete. In questo contesto è inoltre necessario prevedere la costituzione di posti di area C.
Uil scuola, Cisl Scuola, Snals Confsal e Gila Fgu hanno inviato oggi al ministero una nota nella quale sidiffidano mef e Miur dal procedere alla sospensione del pagamento delle posizioni economiche del personale Ata e al recupero delle somme precedentemente liquidate.
Il dettaglio nella nota nel link qui di seguito.
Scarica la nota del ministero con la distribuzione per provincia dei 4.447 posti
Nel link la lettera inviata da Massimo Di Menna al ministro Carrozza
Anna Maria Ajello è il nuovo presidente dell’Istituto di valutazione
Si è svolto in data odierna un incontro al Ministero tra il capo Dipartimento Istruzione, il direttore generale dell’Invalsi e le organizzazioni sindacali in merito alla definizione dei criteri per l’individuazione degli osservatori esterni per le prove INVALSI del corrente anno scolastico. Per la UILScuola hanno partecipato Rossella Benedetti e Rosa Cirillo.
Come per gli anni passati, si attiverà un procedura di selezione per osservatori esterni da utilizzare sulle classi campione. Tale procedura, delegata agli Uffici scolastici regionali, nelle intenzioni dell’Istituto e del MIUR, dovrà svolgersi contemporaneamente in tutte le regioni e rispondere a criteri uguali per tutti, onde evitare le difformità registratesi in passato. I criteri individuati dall’amministrazione sono stati discussi durante l’incontro; in particolare, la UILScuola ha sottolineato la mancanza di chiarezza nella proposta, che mescola figure con competenze organizzative (dirigenti scolastici,collaboratori del dirigente) con figure con competenze valutative (docenti con esperienze specifiche) e ha manifestato perplessità riguardo al ricorso a personale in quiescenza o ad altro personale non in servizio nelle scuole ( giovani laureati o diplomati). Il coinvolgimento quale osservatore esterno nelle valutazione degli apprendimenti è un’esperienza professionale che dovrebbe avere una ricaduta certa sul sistema scolastico e sulle scuole, valorizzando anche competenze ed esperienze maturate sul campo. Altra questione sollevata dai presenti, la sostituzione del personale impegnato. Dovendosi l’attività di osservatore svolgere senza ulteriori oneri per lo Stato, i docenti si trovano spesso nell’impossibilità di partecipare . È stato chiesto, perciò , al Ministero di chiarire la questione e di agevolare coloro che si rendano disponibili a ricoprire questo ruolo. Anche per quanto riguarda la trasparenza e la diffusione dei bandi, il Ministero è stato sollecitato a sensibilizzare in tal senso i Direttori degli Uffici scolastici regionali. Infine, per quanto riguarda i compensi, è stato comunicato che verranno erogati agli osservatori 195 euro lordo Stato per ogni giornata di lavoro e 9,34 euro per ogni contratto stipulato dalle scuole polo da attribuire al personale amministrativo interessato dall’aggravio. In chiusura, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la propria contrarietà per l’interruzione del confronto sull’INVALSI, avviatosi ad ottobre, e hanno sollecitato la riconvocazione del tavolo a breve.
Il ministro dell’Istruzione ha nominato il nuovo presidente dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione: è la professoressa Anna Maria Ajello, Professore ordinario della facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma.
Come anticipato nel report del 30 gennaio scorso, il Miur in data 5 febbraio 2014 ha emanato la nota n.895 con la quale, in applicazione dell’art. 15 della Legge 128/13, dà disposizioni per avviare tutte le procedure finalizzate al passaggio nei ruoli del personale docente ed ITP del personale titolare delle classi di concorso C/999 e C/555, sulla base dell’abilitazione o del titolo di studio posseduto.
La decorrenza giuridica partirà dall’anno scolastico in corso, il raggiungimento della sede di titolarità decorrerà dal 1° settembre dell’anno scolastico 2014/15, attraverso le procedure della mobilità territoriale.
Il giorno 5 febbraio s’ è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del Miur per esaminare la bozza dell’ordinanza relativa alla mobilità del personale e riformulare l’art. 30 del CCNI relativo al sostegno nella secondaria di secondo grado.
Per la Uil scuola hanno partecipato Proietti e Lacchei.
La bozza di ordinanza illustrata dal Miur non presenta novità di rilievo e ricalca sostanzialmente quella dello scorso anno.
Come previsto dal comma 5 dell’art. 1 dell’ipotesi di CCNI sulla mobilità siglato il 17 dicembre scorso, il Miur, in applicazione dell’art. 15 comma 3-bis della Legge 128/13, ha presentato una proposta di modifica dell’art.30 del CCNI che, ai soli fini della mobilità, prevede l’unificazione delle aree di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado.
Il Miur ha inviato l’ipotesi di CCNI agli organi di controllo per l’iter autorizzativo il 22 gennaio scorso, trenta giorni sono il termine massimo previsto per l’autorizzazione alla firma del CCNI.
Dopo il 22 febbraio le parti si incontreranno nuovamente per fissare le date per la presentazione delle domande.
I sindacati hanno chiesto al Miur di evitare o ridurre al massimo la sovrapposizione delle scadenza tra personale docente ed Ata.
Nel corso dell’incontro, per la UIL Scuola sono intervenuti Di Menna e Lacchei, sono state illustrate le valutazioni e le proposte di emendamento.
Ogni lunedì la Uil Scuola fa il punto sulla predisposizione del decreto Di Menna: basterebbe lavorare in team I ricercatori internazionali lo fanno. I ministeriali italiani si scrivono Il decreto interministeriale che doveva rappresentare l’ultimo tassello di una legge già in vigore ancora non c’è. Doveva essere emanato entro l’11 gennaio. Sono passate più di tre settimane ma, malgrado le rassicurazioni del ministero dei Beni culturali, giunte due settimane fa dopo la denuncia della Uil scuola, ad oggi di quel provvedimento non c’è traccia. Risultato, gli insegnanti continuano a pagare l’entrata ai musei.L’entrata gratuita ai musei per gli insegnanti è l’esempio emblematico di un modo di procedere che riguarda diffusamente molti altri provvedimenti – spiega il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna. E’ legittimo domandarsi, qual è l’impedimento, che cosa, a legge approvata, ne impedisce la concreta realizzazione?Non sarebbe opportuno che, quando le firme necessarie sono più d’una – chiarisce Di menna – circostanza che nella scuola accade piuttosto spesso – i rappresentanti dei ministeri coinvolti si incontrassero e lavorassero in team fino alla conclusione dell’iter del provvedimento. I ricercatori internazionali lo fanno. I ministeriali italiani si scrivono.Questo sistema – continua Di Menna – fa stare il nostro sempre un passo indietro, produce ritardi, penalizza il sistema legislativo, aumenta i costi. Il risultato concreto è che gli insegnanti, che potrebbero entrare gratis, pagano per accedere ai musei. Chi li rimborserà? Tra una settimana – rilancia il segretario della Uil Scuola – se saremo di fronte ad un rinvio che raggiunge il mese, daremo avvio a procedure legali per il rimborso delle spese.
La scheda Uil Scuola con il cronoprogramma dei provvedimenti attuativi previsti dalla legge
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