Nel corso dell’audizione presso la VII Commissione del Senato sull’atto n. 86 sulle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 66 sull’inclusione scolastica, la UIL Scuola ha presentato le sue osservazioni al testo di riforma. Tali osservazioni sono state riprese e rilanciate dall’Agenzia AGI su tematiche storiche che la UIL sostiene rispetto alla burocratizzazione delle procedure, all’affollamento delle aule ed alla compiuta definizione delle competenze dei diversi soggetti coinvolti nella scolarizzazione degli alunni disabili. la Uil ha rilevato l’importanza del riconoscimento, nella norma, della differenza di ruolo tra collaboratori scolastici e assistenti all’autonomia e alla comunicazione, presente nel nuovo testo ed implicita nel testo del CCNL. In particolare risalto è stato messo il rischio che l’autonomia differenziata certifichi diritti differenziati di ragazzi e ragazze che alla scuola sono affidati, compresi quelli più indifesi come i disabili, ai quali potrebbero essere limitate quelle garanzie che la stessa norma prevede
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LE AGENZIE
SCUOLA, UIL: BENE RICONOSCIMENTO ASSISTENTI AUTONOMIA =
(Public Policy/Agi) – Roma, 28 giu – Dalla necessita’ di rispettare il numero massimo di alunni per classe se ci sono studenti disabili, limite massimo “che gia’ esiste oggi ma che nessuno rispetta” fino all’esigenza di definire in modo netto le competenze di Asl, enti locali e scuole, in modo da non lasciar sole le scuole ad affrontare i “difficili problemi di inserimento” degli alunni con disabilita’, “evitando ogni rischio di burocratizzazione delle procedure”. Sono queste alcune delle richieste contenute in un documento lasciato in settimana dalla Uil in commissione Istruzione al Senato, nell’ambito delle audizioni sulla riforma del decreto 66 del 2017, il correttivo sull’inclusione scolastica. (Public Policy/Agi) @PPolicy_News
SCUOLA, UIL: BENE RICONOSCIMENTO ASSISTENTI AUTONOMIA (2) =
(Public Policy/Agi) – Roma, 28 giu – Attualmente il provvedimento, in forma di schema di dlgs, e’ all’esame del Parlamento per i pareri. Poi, dovra’ tornare in Cdm entro agosto, per l’approvazione definitiva. ASSISTENTI PER AUTONOMIA E COMUNICAZIONE DISABILI Oltre al tema della stabilizzazione del personale docente e Ata assegnato in deroga sul sostegno, la Uil ha rilevato, nel documento, l’importanza del riconoscimento della differenza di ruolo tra collaboratori scolastici e assistenti all’autonomia e alla comunicazione, figure professionali “necessarie all’integrazione per far fronte alle varie situazione di disabilita’” degli alunni. Ossia tra personale della scuola, non specialistico, e quello di natura specialistica (gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione), “che e’ in capo all’ente locale”. Indispensabile, per il sindacato, che la conferenza unificata, chiamata dal decreto a definire il riconoscimento professionale di tali figure, preveda “anche una dotazione organica regionale a cui la scuola possa accedere”. RISCHIO AUTONOMIA DIFFERENZIATA Infine la Uil, che valuta in modo “certamente positivo” la riforma, ha messo in luce il fatto che l’autonomia differenziata nella scuola “certificherebbe diritti differenziati di ragazzi e ragazze disabili, ai quali potrebbero essere limitate quelle garanzie” che il decreto prevede. (Public Policy/Agi)
L’ESTRATTO DELL’INTERVENTO
Le modifiche all’articolo 3 comma 4 riconoscono finalmente la differenza di ruolo e funzione dei collaboratori scolastici come definiti dal CCNL, differenziandoli da quelli degli assistenti per l’autonomia e per la comunicazione personale da definirsi entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto di integrazione e rettifica. La UIL ha più volte denunciato come il personale ATA, i collaboratori scolastici, non abbiano le competenze e i profili professionali per svolgere mansioni a cui sono finora stati costretti per l’incapacità e l’assenza di un coordinamento tra le diverse istituzioni. La previsione di nuove figure professionali, necessarie all’integrazione per fare fronte alle varie diverse situazioni di disabilità che vanno definite nella fase delle diagnosi e dei piani di educativi e di attuazione dà conto della specificità delle mansioni . Va fatta una netta distinzione tra l’intervento non specialistico che è garantito dal personale della scuola, da quello di natura specialistica che è funzionale al grado di disabilità del singolo alunno che è in capo all’Ente locale. Il decreto attuativo che declinerà le funzioni ed i profili degli assistenti di cui sopra, dovrà prevedere anche una dotazione organica regionale a cui la scuola possa accedere.
La proposizione di una norma quadro nazionale è certamente positiva. Va fatto rilevare che l’autonomia differenziata di cui oggi si discute certificherebbe diritti differenziati di ragazzi e ragazze che alla scuola sono affidati, compresi quelli più indifesi come i disabili, ai quali potrebbero essere limitate quelle garanzie che la stessa norma prevede.