Turi: dimensioni delle classi e organici sono nodi che vanno risolti adesso. Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Fund. Ripetere gli stessi errori e ritardi significa mettere in crisi anche il prossimo anno scolastico. Le tre proposte Uil. Presìdi di protesta davanti agli Uffici scolastici regionali e, a Roma, davanti al Ministero: il 25 gennaio continua la protesta del mondo della scuola. Siamo a pochi giorni dalla chiusura delle nuove iscrizioni che scadono la prossima settimana – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola – e appare quanto mai importante prevedere un ridotto numero di alunni per classe, organici pluriennali. Per questo la Uil Scuola manifesterà per sostenere le ragioni della scuola in presenza e in sicurezza. Temi sostenuti anche da Priorità alla Scuola, durante tutti questi mesi. Le misure per il nuovo anno scolastico, al quale abbiamo il dovere di pensare fin da ora – aggiunge Turi – non possono essere prese senza attenzione alla sicurezza di studenti e insegnanti. Riduzione degli alunni per classe ed organici triennali sono gli investimenti base, da effettuare con le risorse del Recovery Fund. Il sistema di istruzione nazionale solo con la stabilità del lavoro dei precari e gli investimenti sulle persone e non sulle cose – atti propedeutici, osserva Turi, per uscire dalla crisi – può superare i limiti che la pandemia ha accentuato e reso visibili. Situazione nella quale la scuola era scivolata drammaticamente sotto l’attacco di anni di politiche neo liberiste. Ora serve un cambio di rotta politica da realizzare con una azione unitaria, sindacale e sociale, da fare insieme.