07 APRILE 2015
Riunione alla funzione pubblica sulle tabelle di equiparazione tra i livelli di inquadramento dei diversi comparti di contrattazione
In data 2 aprile 2015 si è tenuto presso il Dipartimento della Funzione pubblica un incontro con le Confederazioni sindacali sul DPCM contenente le tabelle di equiparazione fra i livelli di inquadramento per la mobilità fra i settori pubblici previste dall’art. 29- bis del DLgs 165/2001.
La delegazione UIL è stata guidata dal Segretario Confederale Antonio Foccillo, per la UIL Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.
I rappresentanti del Ministero hanno presentato il provvedimento ed indicato i tempi, molto stretti, per le osservazioni.
Successivamente il testo, prima dell’emanazione, passerà al vaglio della conferenza Stato Regioni.
Il provvedimento – ha proseguito il relatore – è stato predisposto di concerto con la Ragioneria dello Stato.
Il provvedimento non interviene sugli ordinamenti che derivano dai contratti, ma vuole essere uno strumento per uniformare le procedure di mobilità nelle diverse amministrazioni.
• La tabella non avrà valore retroattivo e potrà essere adeguata in caso di rinnovo contrattuale.
• Le amministrazioni dovranno provvedere autonomamente agli inquadramenti.
• In caso di scostamento tra i livelli di inquadramento è previsto un assegno ad personam riassorbibile
• E’ prevista una opzione per mantenere il regime previdenziale di provenienza.
La UIL nel non condividere né i tempi né le modalità ritiene che il sindacato non possa essere coinvolto con una semplice informazione su le tabelle che sono state prodotte “in laboratorio” senza nessun tipo di confronto. A questo punto è facile prevedere che si scaricherà tutto sulle amministrazioni che, seguendo lo stesso metodo del Governo, adotteranno provvedimenti autoreferenziali, generando un enorme contenzioso.
Di seguito la dichiarazione di Antonio Foccillo
Il rapporto di lavoro è frutto di relazioni e contrattazione. Se non lo si vuole accettare allora si vuole il conflitto. E certo non mancherà. Il Ministro Madia sostiene che le valutazioni contrarie del sindacato al provvedimento del governo sulle tabelle di equiparazione sono battaglie ideologiche. Ebbene cosa c’è di ideologico quando si affronta mobilità obbligatoria, inquadramenti e salari senza un reale confronto, ma con tabelle precostituite e definite per legge. Sono materie che in qualsiasi rapporto di lavoro fanno parte della contrattazione. Il governo le ha presentate dopo una lunga elaborazione e ora velocemente ci chiede un parere e senza nessun confronto. Per di più, queste tabelle sono presuntive, toccherà poi alle amministrazioni inquadrare i lavoratori considerando titoli di studio e carriera pregressa. Tutto ciò determinerà molto contenzioso, anche perché non viene assicurato il mantenimento del precedente salario. Lo stesso assegno ad personam che dovrebbe garantirlo è legato alle risorse finanziare da trovare. Il sindacato vuole gestire questi processi e non subirli. Non si possono accettare queste continue sfide: o fanno come diciamo oppure amen. Questo paese ha ancora statuita una regola: il rapporto di lavoro è frutto di relazioni e contrattazione, se non lo si vuole accettare allora si vuole il conflitto. E certo non mancherà.