“””“trovare misure idonee per mettere in sicurezza le scuole e il personale che ci lavora, agire sulla sanificazione delle scuole, sull’areazioni delle aule, sui presidi sanitari, sul distanziamento, sul tracciamento.””””eppoi no classi pollaio, sdoppiamento classi, tempo pieno nella scuola dell’infanzia e primaria, mense scolastiche,…questo il minimo per allineare la scuola del sud Italia alle scuole del nord Italia. Due Italie su un binario opposto. Si chiede troppo?””” Intanto impera a detta di qualcuno la “”corruzione sistemica” . Difesa solo della governance economica europea e mondiale. Vessazioni continue e a volte contrastanti ed incompatibili in democrazia. Politica strana: partecipazione o ristoro delle perdite ma avulsa agli utili.”””
ARRIVANO I PRIMI DATI SULLO STATO EPIDEMILOGICO DELLE SCUOLE
. Bianchi rompe (finalmente) il muro di silenzi
Turi: Ora sarebbe opportuno incrociare i dati con quelli delle ASL e della Struttura del Commissario Straordinario. Vanno riscritti i protocolli per incidere sulla situazione in essere. Punto cruciale sul quale chiediamo a Bianchi la convocazione del tavolo sulla sicurezza.
A leggere tra le richieste di semplificazione e aggiornamento sulle quarantene c’è un dato a sorpresa che il ministro Bianchi ha offerto in audizione davanti alla Commissione Cultura alla Camera per riferire sull’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid-19: il Ministero dell’Istruzione dispone di un’articolata struttura di rilevazione puntuale e continua dei dati nelle scuole sin dall’ottobre del 2020.
Una vera e propria task-force – puntualizza il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che si compone di un gruppo di lavoro a sostegno delle istituzioni scolastiche nella fase di raccolta e trasmissione dei dati, di un servizio di assistenza alle scuole su tutti i temi legati all’emergenza pandemica e di un gruppo dedicato all’analisi dei dati.
Dove era questo staff nei mesi scorsi? Perché i dati forniti si riferiscono ad una rilevazione solo del 19 gennaio scorso e non fanno alcun riferimento all’andamento della pandemia?
La fotografia in un momento dato, con la rapidità con cui si sta diffondendo l’infezione – osserva Turi – è già vecchia oggi. Il trend invece, descrive il movimento dinamico della pandemia, che andrebbe studiata. Punto cruciale sul quale chiediamo a Bianchi la convocazione del tavolo sulla sicurezza.
I dati diffusi:’82,1% (6.693 su in totale di 8.157) sono le scuole su cui si è operato.
Ci viene da chiedere e le altre?
Su questa base l’80% è in presenza, il 13% in DID e 6.6% in DAD. Gli alunni positivi: nell’infanzia al 9%, nella primaria al 10,9%, al 12,5% nella secondaria.
Il personale sospeso non in regola con gli obblighi vaccinali è lo 0.9%.
Una notizia inedita: non ci sono No-vax nella scuola dal momento in cui il 100% del personale ha fatto la prima dose. La percentuale del 95.8% per la seconda dose e il 48% per la terza dose (booster).
Un vero peccato averli appresi solo ora, ma meglio tardi che mai.
Ora si possono trovare misure idonee per mettere in sicurezza le scuole e il personale che ci lavora, agire sulla sanificazione delle scuole, sull’areazioni delle aule, sui presidi sanitari, sul distanziamento, sul tracciamento. Tutti elementi su cui fondare la ripartenza.
Sarebbe opportuno incrociare i dati con quelli delle ASL e della Struttura del Commissario Straordinario – propone il segretario generale Uil Scuola – per verificare i danni subiti dal personale scolastico e i sistemi di prevenzione per evitarne altri.
Per questo andrebbero ripensati e (ri)scritti i protocolli sulla sicurezza che siano in grado di incidere significativamente sulla situazione in essere..