01 FEBBRAIO 2016
Studenti italiani da record
STUDIO E LAVORO
DOPO L’ERASMUS IL 51% RICEVE UN’OFFERTA DI LAVORO DALL’IMPRESA CHE L’HA OSPITATO. LA MEDIA UE È DEL 30%.
Turi: E’ forse arrivato il momento che la parte migliore, politica e sociale del nostro paese, se ne renda conto ed esca da questa allucinazione collettiva in cui ci siamo infilati, prima che l’approccio esterofilo italico sfoci in masochismo, smantellando un sistema che, a dispetto di tutto, anche contro ogni volontà politica, alla fine dimostra la sua vitalità. Il guaio è che lo capiscono solo all’estero.
Non passa giorno che sondaggi e ricerche mettono in risalto il grado di gradimento dei docenti della scuola italiana, di quelli stessi docenti tanto vituperati – insieme ai loro sindacati – dalla campagna di propaganda governativa che deve promuovere a tutti costi una riforma per riformarli.
Si citano le classifiche europee, test di tutti i tipi che devono dimostrare l’assunto: la scuola non funziona, deve essere cambiata e i docenti che ne sono l’elemento costitutivo sono i massimi responsabili, devono essere scelti. E a farlo devono essere i dirigenti. Accade in tutta Europa!
Continuare a ripeterlo in modo ossessivo, sta diventando verità, sono gli stessi protagonisti che se ne stanno convincendo, a tutti i livelli.
Poi scorrendo le notizie tra i giornali trovi un articolo di Beppe Severgnini, che ti illumina e riporta alla realtà, quella vera: “I ragazzi Erasmus italiani sono da premio”, oltre la metà riceve un’offerta di lavoro all’estero dopo gli stage. “Ben preparati nei licei”.
Leggendo l’articolo [il testo nel link e nella sezione L’Opinione] ti accorgi che ancora una volta i sondaggi sono confermati i ragazzi e le loro famiglie sanno bene che dei docenti italiani si possono fidare. Le nostre scuole superiori preparano bene i nostri ragazzi, un “vivaio dei cervelli”.
E’ il sistema non riesce a capire il loro talento.
Dopo il tirocinio il 51% dei ragazzi italiani riceve una proposta di lavoro dall’impresa che lo ha ospitato ( la media europea è del 30%). Situazione analoga si ha nella ricerca dove, i ragazzi italiani, in campo scientifico, emergono su tutti per preparazione ed elasticità mentale.
Stiamo parlando dei ragazzi preparati nelle nostre scuole da quegli stessi docenti che, a vario titolo, vengono continuamente denigrati e demotivati. E’ forse arrivato il momento che la parte migliore, politica e sociale del nostro paese, se ne renda conto ed esca da questa allucinazione collettiva in cui ci siamo infilati, prima che l’approccio esterofilo italico sfoci in masochismo, smantellando un sistema che a dispetto di tutto, anche contro ogni volontà politica, alla fine dimostra la sua vitalità.
Il guaio è che lo capiscono solo all’estero.
Pino Turi
Segretario Generale Uil Scuola