Roma, 22 ottobre – Non ce l’ha fatta il bambino di 6 anni caduto nella tromba delle scale della scuola primaria Pirelli di Milano. La notizia ha generato profondo sgomento in tutti gli operatori scolastici dell’istituto. Le Organizzazioni Sindacali si uniscono al loro dolore e tutt’insieme in un abbraccio ai genitori del piccolo alunno.
Attendiamo con rispetto il responso delle indagini che dovranno accertare le cause del drammatico incidente, ma vogliamo anche rivolgere a tutto il Paese l’appello a considerare con la dovuta attenzione le condizioni di sofferenza in cui versano le nostre scuole da Nord a Sud. Spesso inadeguati gli edifici scolastici, carenti gli organici del personale docente e ATA, insufficiente la vigilanza, assenti i controlli sull’idoneità degli ambienti vissuti quotidianamente da bambini e ragazzi dai 3 ai 19 anni.
Non è questo il momento per denunciare le colpe di una politica spesso distratta sulle sofferenze della scuola, lo abbiamo fatto innumerevoli volte: vogliamo invece interrogarci su quanto lavoro dobbiamo ancora fare come Sindacati della scuola e come lavoratori, per ogni ruolo ricoperto come docenti, dirigenti, personale ATA, organi collegiali, per fare un vero esame dei rischi che quotidianamente si vivono nella scuola. Non è più sufficiente fare continue
segnalazioni alle autorità locali, quasi sempre con risposte tardive o inesistenti; né possiamo pensare di limitarci a delegare la sicurezza agli “esperti”, ben consapevoli delle responsabilità che comunque attengono al nostro lavoro e che non possono essere certo delegabili.
La morte del piccolo alunno di Milano richiama una necessità che comunque investe l’intera comunità scolastica, quella di assumere con ancor più consapevolezza, nel progettare e nell’agire, la centralità dei temi riguardanti la sicurezza a scuola.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams invitano RSU e delegati di tutti gli istituti d’Italia a riunirsi per un’ora di assemblea sindacale, in ogni scuola, il prossimo 31 ottobre, per assumere l’impegno a richiamare la massima attenzione di tutti sui rischi di chi studia e lavora in edifici inadeguati, con organici precari e insufficienti, questioni che esigono un interesse costante da parte della politica e soprattutto una concreta capacità di intervento attraverso scelte mirate e coerenti di investimento a supporto della sicurezza di strutture e impianti e di efficaci strategie di prevenzione.