A vent’anni dalla scomparsa iniziativa oggi a Roma al Liceo Caetani . Turi: la libertà di insegnamento è valore fondante della scuola . Uil: mettere a disposizione delle scuole le lezioni del maestro Manzi ancora coperte da copyright Rai.
«Non si può parlare di educazione se prima non si comprende appieno il significato della parola libertà».
«Quando devo fare una cosa, mi metto nei panni degli altri. Ogni altro sono io, capite? Ogni altro, sono io»
Alberto Manzi
Libertà, istruzione, insieme: sono queste le parole centrali dell’esperienza professionale del maestro Manzi ricordato oggi a Roma nel corso di una iniziativa promossa dal Centro Alberto Manzi in collaborazione con la Uil Scuola Rua e l’Irase.
A venti anni dalla scomparsa – ha detto il segretario generale della Uil Scuola nel corso dell’incontro – la lezione di Alberto Manzi è di grande attualità. La sua didattica innovativa, quella di ‘Non è mai troppo tardi’, realizzata attraverso un dialogo costante e quotidiano con gli studenti appartiene alla storia della nostra scuola statale.
Al liceo Caetani, presente anche la figlia Giulia Manzi, abbiamo voluto ricordare insieme ai tanti studenti e alle loro famiglie, anche il suo grande impegno educativo tra le comunità più povere del Sud America, il suo impegno contro l’analfabetismo, rischiando la vita in nome della libertà e della democrazia, valori fondanti della nostra scuola Italiana.
Con il suo esempio di maestro e di padre, Manzi lascia a tutti noi un patrimonio culturale da preservare ed utilizzare nella nostra azione. E’ nel modello Uil Scuola difendere la libertà ed in particolare quella di insegnamento. C’è un episodio che colpisce molto – ha detto Turi -mettendo in evidenza il gesto sincero che fece Manzi quando alla Rai gli fu dato un copione. Lui disse che non era quello il modo in cui intendeva insegnare, abbandonò il copione e svolse le proprie lezioni, con gli strumenti della libertà e dell’onestà intellettuale che lo caratterizzavano.
Ora spiace constatare – commenta Turi – che le lezioni svolte alla Rai da Manzi siano coperte da un copyright che le rende inutilizzabili nelle scuole italiane. Di qui l’impegno assunto con Fabio Porta, deputato eletto all’estero, che ha preso parte al convegno, per fare in modo che il patrimonio custodito in RAI sia messo a disposizione delle scuole in Italia e all’estero. Su questo punto attiveremo ogni possibile proficuo coinvolgimento della ministra Fedeli.