(ANSA) – ROMA, 15 GEN – “L’impegno per il Sud rimane sulla carta, nella propaganda di chi governa, e il Mezzogiorno viene trattato come l’alunno indisciplinato che crea solo problemi. Contro un doppio registro non rimane altro da fare che costruire una ferma mobilitazione per evitare che si allarghi il gap tra Nord e Sud e che si allontani il Mezzogiorno dall’Europa”. Lo afferma il segretario confederale della Uil, Santo Biondo. “Il governo, da un lato – sostiene -, spinge sul pedale dell’acceleratore dell’autonomia regionale, dall’altro, sottrae alle stesse regioni ampi margini di autonomia, quando dice loro di distogliere dai Por, dal Fesr, dal Fondo di coesione sociale e dagli stanziamenti nazionali le risorse destinate allo sviluppo del territorio. Un atteggiamento incoerente da parte di un governo bipolare che, inoltre, alla chetichella, consuma l’ennesimo scippo contro il Mezzogiorno cancellando dalla legge di Bilancio, con un tratto di bianchetto, 3,5 miliardi del Fondo perequativo infrastrutturale. Una dote finanziaria, quest’ultima, che doveva servire per mettere in sicurezza ospedali e scuole, per costruire nuove strade e ferrovie, per rilanciare porti e aeroporti, per costruire nuove condutture di gas e acqua. Ancora oggi, poi, non trova riscontro sui territori la clausola del 34% di investimenti ordinari dello Stato per le Regioni meridionali. Per non parlare, infine, della decisione di portare a palazzo Chigi la gestione delle otto Zes meridionali e di concentrarle in una Zes unica”, conclude Biondo. (ANSA).